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Agevolazioni prima casa pertinenze: la Cassazione

Un contribuente si è visto negare le agevolazioni prima casa per un terreno acquistato insieme a un fabbricato. La Corte di Cassazione ha confermato la decisione, respingendo il ricorso. Secondo la Corte, per ottenere le agevolazioni prima casa pertinenze, non basta la vicinanza fisica, ma è necessario dimostrare un vincolo funzionale, effettivo e duraturo tra il terreno (bene accessorio) e l’abitazione (bene principale). Nel caso specifico, il contribuente non ha fornito prove sufficienti di tale vincolo, avendo anche indicato un prezzo distinto per i due beni nell’atto di compravendita.

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Pubblicato il 18 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Agevolazioni prima casa pertinenze: quando il terreno non segue la casa

L’acquisto della prima casa è un passo importante, spesso accompagnato da benefici fiscali noti come “agevolazioni prima casa”. Ma cosa succede se, insieme all’abitazione, si acquista anche un terreno adiacente? Può questo beneficiare della stessa tassazione ridotta? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione fa luce sui criteri per le agevolazioni prima casa pertinenze, sottolineando che la semplice vicinanza non è sufficiente. È necessario dimostrare un legame funzionale concreto e duraturo.

I fatti del caso: acquisto immobiliare e diniego delle agevolazioni

Un contribuente acquistava un immobile ad uso abitativo e un terreno annesso. Convinto che il terreno costituisse una pertinenza dell’abitazione, riteneva di aver diritto all’applicazione delle agevolazioni “prima casa” su entrambi i beni. Tuttavia, l’Agenzia delle Entrate notificava un avviso di liquidazione, negando l’estensione dei benefici al terreno e applicando l’aliquota ordinaria, con conseguenti maggiori imposte e sanzioni.

La controversia approdava prima alla Commissione Tributaria Provinciale e poi a quella Regionale, che confermavano entrambe la posizione del Fisco. Il contribuente, non soddisfatto, decideva di ricorrere in Corte di Cassazione, sostenendo la natura pertinenziale del terreno e la conseguente violazione delle norme fiscali.

Requisiti per le agevolazioni prima casa pertinenze

La Corte di Cassazione, nel respingere il ricorso, ha colto l’occasione per ribadire i principi fondamentali che regolano il concetto di pertinenza ai fini fiscali. Per estendere le agevolazioni prima casa pertinenze, non basta che un bene sia contiguo a quello principale. Devono sussistere due requisiti fondamentali, derivanti dall’articolo 817 del Codice Civile:

1. Elemento oggettivo: Deve esistere una destinazione effettiva, concreta e durevole del bene accessorio (il terreno) a servizio o ornamento del bene principale (l’abitazione). Non è sufficiente una possibilità teorica di utilizzo, ma serve un legame funzionale che, se venisse meno, menomerebbe l’utilità del bene principale.
2. Elemento soggettivo: Deve essere chiara e inequivocabile la volontà del proprietario di destinare permanentemente il bene accessorio a servizio di quello principale.

La Corte ha specificato che elementi formali, come la qualificazione catastale o la menzione su una mappa, hanno un rilievo secondario. Ciò che conta è la situazione di fatto, ovvero l’effettiva funzionalità del terreno rispetto all’abitazione.

Le motivazioni della Corte di Cassazione

Nel caso di specie, la Suprema Corte ha ritenuto corretto l’operato dei giudici di merito. La decisione si fonda su diverse carenze probatorie da parte del ricorrente. In primo luogo, nell’atto di compravendita, era stato indicato un prezzo distinto per il fabbricato e per il terreno, suggerendo una loro autonomia economica. Inoltre, la richiesta di beneficiare delle agevolazioni era stata formulata esplicitamente solo per il fabbricato.

La Corte ha sottolineato che il contribuente non ha fornito alcuna prova concreta del vincolo pertinenziale. Non sono state dimostrate opere (come recinzioni, accessi diretti, aree coltivate a giardino) che testimoniassero la destinazione durevole del terreno a servizio e ornamento dell’abitazione. L’onere della prova di tale vincolo ricade interamente sul contribuente che intende beneficiare dell’agevolazione.

Infine, la Corte ha dichiarato inammissibili alcune censure basate sull’omesso esame di fatti, applicando il principio della “doppia conforme”, secondo cui se due giudici di merito giungono alla stessa conclusione sui fatti, la valutazione non può essere rimessa in discussione in sede di legittimità senza indicare precise divergenze nel ragionamento.

Le conclusioni

Questa ordinanza offre un importante monito per chi acquista un immobile con annesso terreno o altre aree esterne. Per poter beneficiare delle agevolazioni prima casa pertinenze, è cruciale che il legame funzionale tra i beni sia non solo esistente, ma anche chiaramente documentato e provabile. È consigliabile che l’atto notarile stesso espliciti la volontà di creare il vincolo pertinenziale e che la situazione di fatto rifletta tale volontà attraverso opere visibili e permanenti. Affidarsi alla sola vicinanza fisica o a dati catastali è una strategia rischiosa che, come dimostra questo caso, può portare a un recupero fiscale da parte dell’Amministrazione Finanziaria.

Quando un terreno acquistato con la ‘prima casa’ ha diritto alle stesse agevolazioni fiscali?
Un terreno ha diritto alle stesse agevolazioni fiscali della ‘prima casa’ solo se ne costituisce una pertinenza. Per essere tale, deve essere destinato in modo effettivo, concreto e durevole al servizio o all’ornamento dell’abitazione, e deve esserci la chiara volontà del proprietario di creare tale vincolo.

È sufficiente che il terreno sia adiacente all’abitazione per considerarlo una pertinenza ai fini fiscali?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che la mera contiguità fisica non è sufficiente. È necessario dimostrare un rapporto funzionale, per cui il terreno serva effettivamente a migliorare l’utilizzo o il pregio dell’abitazione principale.

Cosa deve dimostrare il contribuente per provare il vincolo pertinenziale?
Il contribuente deve fornire la prova di entrambi i requisiti: quello oggettivo (l’effettiva destinazione a servizio o ornamento, ad esempio tramite opere come giardini, recinzioni, accessi) e quello soggettivo (la volontà di destinare durevolmente il bene a tale scopo). La mancanza di prova, o elementi contrari come un prezzo di vendita separato, può portare al diniego delle agevolazioni.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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