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Agevolazioni IMU coadiuvante: basta l’iscrizione INPS

Un contribuente, familiare coadiuvante di un agricoltore, si è visto negare le agevolazioni fiscali sull’IMU. La Corte di Cassazione ha accolto il suo ricorso, stabilendo un principio fondamentale: per le agevolazioni IMU coadiuvante, l’iscrizione alla previdenza agricola è l’unica condizione richiesta, in quanto prova già di per sé la partecipazione attiva all’impresa. La Corte ha applicato una recente norma di interpretazione autentica con effetto retroattivo, risolvendo un lungo contenzioso.

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Pubblicato il 30 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Agevolazioni IMU coadiuvante: la Cassazione conferma che l’iscrizione alla previdenza è sufficiente

Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha messo un punto fermo su una questione di grande rilevanza per il settore agricolo: i requisiti per l’accesso alle agevolazioni IMU coadiuvante. La Suprema Corte ha chiarito che, per beneficiare della disciplina fiscale di favore prevista per i terreni agricoli, per il familiare coadiuvante del coltivatore diretto è sufficiente la sola iscrizione alla previdenza agricola, senza la necessità di fornire ulteriori prove sulla partecipazione attiva all’impresa. Questa decisione, basata su una norma di interpretazione autentica, ha un impatto retroattivo e risolve numerosi contenziosi pendenti.

I Fatti del Caso: Il Contribuente e le Agevolazioni IMU

Il caso nasce dal ricorso di un contribuente contro alcuni avvisi di accertamento IMU emessi da un Comune piemontese per gli anni dal 2013 al 2017. Il contribuente, in qualità di familiare coadiuvante di un coltivatore diretto, riteneva di avere diritto alle agevolazioni fiscali previste per i terreni agricoli. La Commissione Tributaria Regionale, tuttavia, aveva respinto il suo appello, sostenendo che non fossero soddisfatti i requisiti necessari. In particolare, i giudici di merito avevano ritenuto che il contribuente non avesse dimostrato né che il suo reddito prevalente derivasse dall’attività agricola, né di aver svolto un’effettiva attività di coadiuvante.

I Motivi del Ricorso in Cassazione

Il contribuente ha impugnato la decisione davanti alla Corte di Cassazione, basando il suo ricorso su tre motivi principali. Il fulcro dell’argomentazione era la violazione di legge da parte della Commissione Tributaria, la quale non aveva applicato correttamente le norme sulle agevolazioni IMU e, soprattutto, aveva ignorato l’intervento del legislatore che, con una norma di interpretazione autentica (art. 78-bis D.L. n. 104/2020), aveva chiarito retroattivamente la portata della disciplina.

Secondo il ricorrente, questa nuova norma stabiliva in modo inequivocabile che il familiare coadiuvante, iscritto alla previdenza agricola e parte dello stesso nucleo familiare del coltivatore diretto, beneficia della stessa disciplina fiscale del titolare dell’impresa.

Agevolazioni IMU coadiuvante: la Decisione della Corte

La Corte di Cassazione ha ritenuto fondate le doglianze del contribuente, accogliendo il ricorso e cassando la sentenza impugnata. Gli Ermellini hanno ribadito un orientamento già consolidato in precedenti pronunce, fondato sull’applicazione delle norme di interpretazione autentica introdotte negli ultimi anni.

L’impatto della Norma di Interpretazione Autentica

Il punto centrale della decisione risiede nel riconoscimento del carattere di interpretazione autentica dell’art. 1, comma 705, della Legge n. 145/2018, come specificato dall’art. 78-bis del D.L. n. 104/2020. Queste norme, avendo effetto retroattivo, si saldano con la disciplina originaria, chiarendone il significato fin dall’inizio. La Corte ha specificato che la qualifica di coadiutore non è un ostacolo per ottenere le agevolazioni fiscali sui terreni agricoli posseduti.

L’iscrizione alla Previdenza come unico requisito per le agevolazioni IMU coadiuvante

Di conseguenza, la Corte ha stabilito un principio di diritto chiaro e inequivocabile: l’unica condizione richiesta per la fruizione dei benefici fiscali è la permanenza dell’iscrizione del coadiuvante alla previdenza agricola. Tale iscrizione, infatti, non è un mero dato formale. Essa presuppone una valutazione a monte, da parte dell’ente previdenziale, dei requisiti di abitualità e prevalenza della partecipazione attiva del familiare all’attività dell’impresa. Pertanto, una volta che il contribuente è regolarmente iscritto all’INPS come coadiuvante agricolo, non è necessario fornire ulteriori prove per dimostrare il diritto alle agevolazioni.

Le Motivazioni

La Corte ha motivato la sua decisione sottolineando che la ratio della normativa agevolativa è quella di sostenere e implementare l’attività agricola. Questo obiettivo è sufficientemente garantito dal requisito dell’iscrizione alla gestione previdenziale, che assicura sia il dato formale sia la persistenza dei requisiti sostanziali. La Commissione Tributaria Regionale aveva errato nel richiedere prove aggiuntive sulla partecipazione attiva all’impresa, contravvenendo ai principi di diritto ormai consolidati. La discrezionalità del legislatore nell’introdurre una norma interpretativa retroattiva è stata considerata ragionevole, data la presenza di un significativo contenzioso e di incertezze applicative.

Conclusioni

In conclusione, la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso del contribuente, cassato la sentenza e, decidendo nel merito, ha annullato gli avvisi di accertamento. Questa ordinanza rafforza un principio fondamentale per tutti i familiari coadiuvanti nel settore agricolo: l’iscrizione alla previdenza è la chiave per accedere alle agevolazioni IMU, semplificando notevolmente l’onere della prova a carico del contribuente e fornendo certezza giuridica per le situazioni passate e future.

Per ottenere le agevolazioni IMU, un familiare coadiuvante deve dimostrare l’effettiva partecipazione all’attività agricola oltre all’iscrizione alla previdenza?
No. Secondo la Corte di Cassazione, l’iscrizione alla previdenza agricola come coadiuvante è l’unica condizione richiesta, poiché tale iscrizione presuppone già una valutazione di abitualità e prevalenza della partecipazione attiva all’attività del familiare.

Le nuove norme che chiariscono i requisiti per le agevolazioni IMU del coadiuvante si applicano anche al passato?
Sì. La Corte ha stabilito che l’art. 78-bis del D.L. n. 104/2020 è una norma di interpretazione autentica, quindi ha effetto retroattivo e si applica anche a situazioni e contenziosi sorti prima della sua entrata in vigore.

Qual è il requisito fondamentale per un coadiuvante per beneficiare delle agevolazioni IMU sui terreni agricoli?
Il requisito fondamentale e unico è la permanenza dell’iscrizione alla previdenza agricola. Questa iscrizione garantisce la sussistenza dei requisiti sostanziali (partecipazione abituale e prevalente) necessari per la fruizione dei benefici fiscali.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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