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Agevolazioni fiscali ristrutturazione: anche per SICAF?

Una società di investimento a capitale fisso (SICAF) si è vista negare il rimborso delle imposte ipotecarie e catastali, pagate in misura proporzionale anziché fissa, per l’acquisto di un immobile da ristrutturare. Le corti di merito avevano escluso l’applicabilità delle agevolazioni fiscali ristrutturazione, sostenendo che una SICAF non è un’impresa di costruzione. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha ritenuto la questione di particolare importanza e priva di precedenti specifici, rinviando la causa a una pubblica udienza per la decisione finale sul merito.

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Pubblicato il 1 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Agevolazioni fiscali ristrutturazione: la Cassazione valuta l’estensione alle SICAF

Le agevolazioni fiscali ristrutturazione previste dal “Decreto Crescita” (D.L. 34/2019) sono al centro di un’importante questione giuridica. Una società di investimento immobiliare (SICAF) può essere considerata un'”impresa di ristrutturazione” e beneficiare delle imposte di registro, ipotecaria e catastale in misura fissa? A questa domanda la Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 4254 del 2024, non dà una risposta definitiva, ma riconosce la complessità e la novità del tema, rinviando la causa a una pubblica udienza per una decisione ponderata.

I Fatti del Caso: Una Richiesta di Rimborso Negata

Una Società di Investimento a Capitale Fisso (SICAF) aveva acquistato un intero fabbricato a Milano con l’intento di procedere a una sua riqualificazione. Al momento dell’atto, aveva versato le imposte ipotecarie e catastali in misura proporzionale (2% del valore). Successivamente, ritenendo di aver diritto al regime di favore previsto dall’art. 7 del D.L. 34/2019, aveva presentato istanza di rimborso per oltre 400.000 euro, sostenendo che avrebbe dovuto pagare le imposte in misura fissa (200 euro ciascuna).

L’Agenzia delle Entrate ha negato il rimborso e le Commissioni Tributarie, sia in primo che in secondo grado, hanno dato ragione all’Amministrazione Finanziaria. La motivazione principale dei giudici di merito era chiara: una SICAF è, per sua natura, un veicolo di investimento collettivo del risparmio. Il suo oggetto sociale esclusivo è l’investimento, non l’attività di costruzione o ristrutturazione edilizia. Pertanto, non poteva rientrare nella categoria dei soggetti beneficiari dell’agevolazione.

La Questione Giuridica: Chi è “Impresa di Ristrutturazione”?

Il cuore del contenzioso ruota attorno all’interpretazione dell’espressione “imprese di costruzione o di ristrutturazione immobiliare”.

Da un lato, la tesi restrittiva, sposata dai giudici di merito, sostiene che la norma sia rivolta esclusivamente alle imprese del settore edilizio in senso stretto. La ratio legis sarebbe quella di sostenere un settore economico specifico, quello delle costruzioni, e non gli operatori finanziari.

Dall’altro lato, la società ricorrente ha proposto un’interpretazione più ampia e funzionale. Secondo la sua difesa, la norma non fornisce una definizione rigida e dovrebbe essere letta alla luce del suo obiettivo finale: incentivare la rigenerazione urbana. Qualsiasi soggetto professionale che realizzi, anche tramite imprese appaltatrici, un’operazione di riqualificazione immobiliare dovrebbe poter accedere al beneficio. Escludere le SICAF, che spesso sono i promotori di importanti progetti di sviluppo immobiliare, creerebbe una disparità di trattamento ingiustificata.

L’importanza delle agevolazioni fiscali ristrutturazione e la decisione della Cassazione

Di fronte a questi argomenti contrapposti, la Corte di Cassazione ha deciso di non decidere, almeno per il momento. Riconoscendo che la questione ha un “rilievo nomofilattico”, ovvero è fondamentale per assicurare un’applicazione uniforme della legge, e data l’assenza di precedenti giurisprudenziali specifici sul punto, ha ritenuto necessario un approfondimento maggiore.

L’ordinanza ha quindi disposto il rinvio della causa a una pubblica udienza. Questa scelta sottolinea la delicatezza della materia, che si trova al crocevia tra diritto tributario, diritto societario e regolamentazione dei mercati finanziari.

Le motivazioni

La motivazione del rinvio risiede nella necessità di bilanciare due principi. Da una parte, vi è l’interpretazione letterale della norma e la natura giuridica della SICAF, il cui scopo primario è l’investimento finanziario come definito dal Testo Unico della Finanza. Dall’altra, vi è la finalità della norma agevolativa, che mira a promuovere la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, un obiettivo a cui le SICAF immobiliari contribuiscono in modo significativo. La Corte ha percepito che una decisione affrettata avrebbe potuto creare un precedente restrittivo o, al contrario, estendere eccessivamente un beneficio fiscale. Pertanto, la discussione in pubblica udienza permetterà un esame più completo di tutti gli aspetti normativi e delle implicazioni economiche della decisione.

Le conclusioni

In conclusione, l’ordinanza n. 4254/2024 lascia aperta una questione di grande rilevanza per il mercato immobiliare. L’esito finale, che arriverà dopo la pubblica udienza, chiarirà se il concetto di “impresa di ristrutturazione” ai fini fiscali debba essere inteso in senso stretto, limitato ai costruttori tradizionali, o in senso ampio, includendo anche gli operatori finanziari che promuovono e finanziano interventi di rigenerazione urbana. La decisione avrà un impatto significativo non solo sul caso specifico, ma su tutte le future operazioni immobiliari condotte da veicoli di investimento simili.

Qual è la questione principale al centro di questa ordinanza?
La questione è se una Società di Investimento a Capitale Fisso (SICAF) possa essere considerata un'”impresa di ristrutturazione” e, di conseguenza, beneficiare delle agevolazioni fiscali (imposte fisse anziché proporzionali) previste dal D.L. 34/2019 per chi acquista e riqualifica interi fabbricati. L’ordinanza non decide nel merito ma rinvia il caso a una pubblica udienza data la sua importanza.

Perché i giudici delle corti inferiori avevano negato l’agevolazione?
Perché hanno ritenuto che una SICAF abbia come oggetto sociale esclusivo l’investimento collettivo del risparmio e non l’attività di costruzione o ristrutturazione. Secondo loro, l’attività edilizia è solo uno strumento per raggiungere l’obiettivo di investimento, non l’attività principale dell’impresa, come richiesto dallo spirito della norma agevolativa.

Quali sono gli argomenti principali della società per ritenersi beneficiaria dell’agevolazione?
La società sostiene che la legge non fornisce una definizione restrittiva di “impresa di ristrutturazione”. Afferma che la finalità della norma è incoraggiare la rigenerazione urbana, a prescindere dalla forma giuridica di chi la realizza. Sostiene inoltre che escluderla creerebbe una disparità di trattamento ingiustificata rispetto ad altri soggetti che, pur non eseguendo direttamente i lavori, possono beneficiare delle agevolazioni avvalendosi di imprese appaltatrici.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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