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Agevolazioni fiscali agricoltura: l’affitto a terzi

Una società agricola perde le agevolazioni fiscali sull’acquisto di un terreno perché lo concede in affitto, prima dei cinque anni, a un’altra società, seppur con la stessa compagine sociale. La Corte di Cassazione conferma la revoca del beneficio, sottolineando che le norme sulle agevolazioni fiscali agricoltura sono di stretta interpretazione e richiedono la coltivazione diretta da parte dell’acquirente, non essendo applicabile l’eccezione prevista per i parenti.

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Pubblicato il 23 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Agevolazioni fiscali agricoltura: Perché affittare il fondo può costare caro

Le agevolazioni fiscali agricoltura rappresentano un importante incentivo per lo sviluppo del settore, ma sono subordinate a requisiti stringenti. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha chiarito che concedere in affitto il terreno agricolo acquistato con i benefici, anche a una società collegata, comporta la perdita degli stessi. Analizziamo insieme questa importante decisione.

I Fatti del Caso: L’Acquisto del Terreno e il Contratto di Affitto

Una società agricola acquistava alcuni immobili usufruendo delle agevolazioni fiscali previste per la piccola proprietà contadina. Tali benefici impongono, tra le altre condizioni, di non alienare o cessare la coltivazione diretta dei terreni per almeno cinque anni dall’acquisto.

Tuttavia, prima della scadenza del quinquennio, la società acquirente concedeva parzialmente in affitto i fondi a un’altra società agricola. Sebbene quest’ultima fosse una persona giuridica distinta, era riconducibile alla stessa compagine sociale e aveva il medesimo rappresentante legale della società concedente.

A seguito di questi atti, l’Agenzia delle Entrate notificava un avviso di liquidazione, revocando le agevolazioni concesse e richiedendo il pagamento delle imposte di registro e ipotecaria in misura ordinaria. La società impugnava l’avviso, dando inizio al contenzioso.

La questione giuridica: le agevolazioni fiscali agricoltura e la coltivazione diretta

Il punto cruciale della controversia riguardava l’interpretazione delle norme che regolano la decadenza dalle agevolazioni fiscali agricoltura. La società ricorrente sosteneva che, data la stretta correlazione tra le due società (stessa compagine sociale e stesso amministratore), l’affitto non avrebbe dovuto comportare la perdita dei benefici. In sostanza, si argomentava che la coltivazione del fondo rimaneva all’interno dello stesso gruppo economico e familiare, equiparando la situazione a quella di un affitto a un parente stretto, caso in cui la legge prevede un’eccezione alla regola generale.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso della società, confermando la legittimità dell’avviso di liquidazione emesso dall’Agenzia delle Entrate. I giudici hanno stabilito che la concessione in affitto del fondo a un soggetto giuridico terzo, sebbene collegato, interrompe il requisito della coltivazione o conduzione diretta da parte dell’acquirente, causando la decadenza dalle agevolazioni.

Le Motivazioni della Sentenza: Interpretazione Restrittiva delle Norme

La Corte ha fondato la sua decisione su un principio consolidato: le norme che prevedono benefici fiscali sono di carattere eccezionale e, come tali, devono essere interpretate in modo restrittivo, senza possibilità di applicazione analogica.

La legge stabilisce che le agevolazioni decadono se l’acquirente cessa di coltivare direttamente il fondo entro cinque anni. Le uniche eccezioni a questa regola riguardano la concessione del fondo al coniuge, a parenti entro il terzo grado o ad affini entro il secondo grado, a condizione che anche questi soggetti esercitino attività agricola.

Secondo la Cassazione, queste eccezioni sono tassative e non possono essere estese a soggetti diversi da quelli espressamente indicati, come un’altra società. Il fatto che la società affittuaria fosse riconducibile alla stessa compagine sociale è stato ritenuto irrilevante, poiché si tratta comunque di un soggetto giuridico distinto e autonomo rispetto all’acquirente che aveva ottenuto il beneficio.

Conclusioni: Cosa Imparare da Questa Sentenza

Questa ordinanza ribadisce l’importanza di rispettare scrupolosamente le condizioni previste per mantenere le agevolazioni fiscali agricoltura. La concessione in affitto del terreno a un’altra società, anche se facente parte dello stesso gruppo o gestita dalle stesse persone, non è equiparabile alla concessione a un familiare e comporta la revoca immediata dei benefici. Gli operatori del settore devono quindi prestare massima attenzione alla gestione dei terreni acquistati con agevolazioni, per evitare di incorrere in pesanti recuperi d’imposta da parte dell’amministrazione finanziaria.

Si perdono le agevolazioni fiscali per la piccola proprietà contadina se si affitta il terreno prima di cinque anni?
Sì, la legge prevede che si decade dai benefici se, prima che siano trascorsi cinque anni dalla stipula dell’atto di acquisto, gli acquirenti cessano di coltivare o condurre direttamente i terreni.

Affittare il terreno a una società collegata, con la stessa compagine sociale, permette di mantenere i benefici fiscali?
No. Secondo la Corte di Cassazione, anche se la società affittuaria è riconducibile alla stessa compagine sociale, si tratta di un soggetto giuridico distinto. La concessione in affitto a un’altra società interrompe il requisito della coltivazione diretta e causa la decadenza dai benefici.

Le eccezioni previste per l’affitto a parenti si applicano anche alle società agricole?
No. Le eccezioni alla regola della decadenza sono tassative e si applicano solo in casi specifici, come l’affitto a un coniuge, a parenti entro il terzo grado o ad affini entro il secondo grado che esercitino anch’essi attività agricola. Tali eccezioni non possono essere estese per analogia ad altri soggetti, incluse le società.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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