LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Agevolazione Tremonti Ambiente: calcolo dei costi

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione affronta il tema dell’Agevolazione Tremonti Ambiente per un impianto fotovoltaico. La Corte chiarisce due punti fondamentali: il limite del 20% per il cumulo con altri incentivi si calcola sul costo totale dell’investimento e non sul risparmio fiscale. Inoltre, nel determinare il ‘sovraccosto’ agevolabile tramite l’approccio incrementale, i costi e i vantaggi operativi devono essere esclusi dal calcolo, in applicazione della normativa europea vigente al momento dei fatti (Reg. 800/2008).

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 20 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Agevolazione Tremonti Ambiente: la Cassazione detta le regole sul calcolo dei costi

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione fornisce chiarimenti cruciali sull’applicazione dell’Agevolazione Tremonti Ambiente, in particolare per quanto riguarda il calcolo dei costi ammissibili in caso di investimenti in energie rinnovabili, come gli impianti fotovoltaici. La decisione si sofferma su due aspetti chiave: il limite di cumulabilità con altri incentivi e la corretta applicazione del cosiddetto ‘approccio incrementale’ per determinare il valore dell’investimento agevolabile.

Il caso in esame: un impianto fotovoltaico e due incentivi

Una società operante nel settore dei marmi aveva realizzato un impianto fotovoltaico, beneficiando sia delle tariffe incentivanti del ‘II Conto Energia’ sia dell’agevolazione fiscale nota come ‘Tremonti Ambiente’. L’Agenzia delle Entrate, a seguito di un controllo, aveva contestato l’indebita diminuzione del reddito d’impresa, riducendo l’importo della detassazione applicata dalla società. La controversia verteva principalmente su come calcolare correttamente i limiti e i costi per poter fruire di entrambi i benefici.

I motivi del ricorso e le questioni di diritto

La società contribuente ha portato il caso dinanzi alla Corte di Cassazione, sollevando due questioni principali:

1. L’interpretazione del limite del 20%: secondo la società, il limite del 20% previsto dalla normativa per il cumulo dei benefici non doveva essere applicato al costo dell’investimento, ma al risparmio fiscale ottenuto.
2. Il calcolo del ‘sovraccosto’: l’azienda contestava l’applicazione dell’approccio incrementale da parte dell’Agenzia, sostenendo l’impossibilità di paragonare un impianto fotovoltaico a uno tradizionale e, in ogni caso, l’erroneo inserimento nel calcolo dei costi operativi.

Le regole sull’Agevolazione Tremonti Ambiente e il calcolo dei costi

La Corte ha analizzato in dettaglio la normativa di riferimento, sia nazionale che europea. L’Agevolazione Tremonti Ambiente (prevista dall’art. 6 della L. 388/2000) consiste nell’escludere dal reddito imponibile gli investimenti volti a proteggere l’ambiente. Il calcolo di tale investimento deve seguire un ‘approccio incrementale’.

Il limite del 20%: un punto fermo della Corte

Sul primo punto, la Cassazione ha respinto la tesi della società. I giudici hanno confermato che la normativa è chiara: quando si cumulano l’agevolazione fiscale e le tariffe incentivanti, l’importo dell’investimento ambientale agevolabile non può superare il 20% del costo complessivo dell’investimento. Questo limite si riferisce proprio al costo dell’impianto e non al vantaggio fiscale che ne deriva. La decisione dei giudici di merito su questo punto è stata quindi ritenuta corretta.

L’approccio incrementale e l’esclusione dei costi operativi

Sul secondo motivo, la Corte ha invece dato ragione alla società. I giudici hanno chiarito che, per calcolare il ‘sovraccosto’ agevolabile, è necessario applicare la normativa europea vigente all’epoca dei fatti, ovvero il Regolamento (CE) n. 800/2008. Questo regolamento, a differenza del precedente, ha espressamente escluso dal calcolo dei costi ammissibili sia i vantaggi (profitti) sia i costi operativi connessi all’investimento.

Le motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte ha motivato la sua decisione ricostruendo l’evoluzione della normativa comunitaria in materia di aiuti di Stato per la tutela dell’ambiente. Mentre la disciplina del 2001 prevedeva un calcolo che teneva conto di costi e profitti operativi su un arco di cinque anni, il Regolamento 800/2008 ha semplificato la procedura, stabilendo che il costo ammissibile corrisponde unicamente al ‘sovraccosto’ di investimento, senza considerare le successive dinamiche operative.

Nel caso specifico, l’Agenzia delle Entrate aveva calcolato il costo di un impianto tradizionale includendo i costi di manutenzione e di acquisto del gasolio per cinque anni. Secondo la Cassazione, questo calcolo è errato perché basato sulla normativa precedente e non su quella applicabile (Reg. 800/2008), che esclude tali costi operativi. La decisione della Commissione Tributaria Regionale, che aveva avallato questo metodo, è stata quindi cassata perché non conforme al diritto.

Conclusioni e principio di diritto

In conclusione, la Corte ha accolto parzialmente il ricorso dell’azienda. La sentenza è stata annullata con rinvio a un nuovo giudice, che dovrà ricalcolare i costi ammissibili per l’agevolazione senza tenere conto dei costi operativi (manutenzione e carburante) dell’impianto tradizionale di confronto.

La Corte ha enunciato due importanti principi di diritto:

1. L’agevolazione Tremonti Ambiente richiede sempre una comparazione tra l’investimento ‘ambientale’ e un investimento ‘tradizionale’ equivalente.
2. Nel quantificare il valore dell’investimento in un impianto fotovoltaico ai sensi del Regolamento 800/2008, i costi ammissibili (ovvero i sovraccosti) devono essere calcolati senza prendere in considerazione i vantaggi e i costi operativi.

Come si calcola il limite del 20% per cumulare l’Agevolazione Tremonti Ambiente con altri incentivi energetici?
La Corte di Cassazione ha stabilito che il limite del 20% si applica al costo complessivo dell’investimento e non al risparmio fiscale che ne deriva. Pertanto, l’importo dell’investimento ambientale che può beneficiare della detassazione non può superare il 20% del costo totale dell’impianto.

I costi operativi (es. manutenzione, carburante) devono essere inclusi nel calcolo del ‘sovraccosto’ per la Tremonti Ambiente?
No. Secondo la Corte, in base al Regolamento (CE) n. 800/2008 (applicabile ai fatti di causa), il calcolo del sovraccosto agevolabile deve escludere sia i vantaggi (profitti) sia i costi operativi. Il calcolo si basa solo sulla differenza tra il costo di investimento ambientale e quello di un investimento tradizionale equivalente.

È sempre necessario confrontare un investimento ambientale con uno tradizionale per ottenere l’agevolazione?
Sì. La Corte ha affermato che l’agevolazione Tremonti Ambiente presuppone la necessità di una comparazione tra l’investimento ‘ambientale’ (es. impianto fotovoltaico) e un investimento ‘tradizionale’ equivalente (es. impianto alimentato a energia fossile) per determinare il quantum incentivabile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati