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Agevolazione prima casa pertinenze: il giardino

Un contribuente acquista una casa con giardino, ma l’Agenzia delle Entrate nega l’agevolazione prima casa pertinenze per il terreno. La Cassazione interviene, stabilendo che la nozione di pertinenza fiscale coincide con quella civilistica dell’art. 817 c.c., basata sul vincolo di servizio effettivo e non sulla sola categoria catastale. L’agevolazione spetta anche al giardino se è una pertinenza di fatto.

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Pubblicato il 26 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Agevolazione prima casa per pertinenze: anche il giardino ne ha diritto

L’acquisto della prima casa è un passo importante, spesso accompagnato da benefici fiscali pensati per alleggerire l’onere economico. Ma cosa succede quando, insieme all’abitazione, si acquista anche un’area esterna come un giardino? L’ agevolazione prima casa pertinenze si applica automaticamente? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione (n. 2351/2024) fa luce su questo punto, chiarendo che la nozione di pertinenza ai fini fiscali non è così restrittiva come a volte sostenuto dall’amministrazione finanziaria.

Il caso: La controversia tra contribuente e Fisco

Un contribuente acquista un immobile ad uso abitativo insieme a un appezzamento di terreno adiacente, destinato a giardino. In sede di rogito, l’intero complesso viene considerato come un’unica entità, con il giardino qualificato come pertinenza dell’abitazione. Di conseguenza, il contribuente richiede l’applicazione dell’aliquota agevolata per l’imposta di registro sull’intero valore di acquisto.

L’Agenzia delle Entrate, tuttavia, emette un avviso di liquidazione con cui recupera la maggiore imposta sul valore del terreno. Secondo il Fisco, il giardino non poteva beneficiare dell’agevolazione, in quanto la normativa la limiterebbe solo ad alcune specifiche categorie catastali (C/2, C/6, C/7), tra cui non rientrano i terreni. La Commissione Tributaria Regionale accoglie la tesi dell’Agenzia, negando la natura pertinenziale del giardino basandosi su elementi come l’estensione (dieci volte quella della casa), l’accesso autonomo dalla via pubblica e la possibilità di essere venduto separatamente. Il contribuente decide quindi di ricorrere in Cassazione.

L’agevolazione prima casa pertinenze secondo la Cassazione

La Suprema Corte ha ribaltato la decisione del giudice di secondo grado, accogliendo le ragioni del contribuente. Il punto centrale della decisione è il corretto inquadramento della nozione di “pertinenza” in ambito fiscale.

La nozione di pertinenza: prevale il criterio civilistico

La Cassazione ha ribadito un principio fondamentale: in assenza di una specifica definizione fiscale, la nozione di pertinenza deve essere ricavata da quella generale prevista dal Codice Civile. L’articolo 817 c.c. definisce le pertinenze come “le cose destinate in modo durevole a servizio o ad ornamento di un’altra cosa”.

Questo vincolo si fonda su due elementi:
1. Elemento oggettivo: l’effettiva destinazione della cosa accessoria al servizio o all’abbellimento della cosa principale.
2. Elemento soggettivo: la volontà del proprietario di creare tale vincolo durevole.

Secondo la Corte, questi sono gli unici criteri che contano per stabilire se un bene sia o meno una pertinenza, anche ai fini dell’applicazione dell’ agevolazione prima casa pertinenze.

I limiti delle categorie catastali

Uno degli argomenti principali del Fisco era che la normativa (Nota II-bis all’art. 1 della tariffa del TUR) menziona esplicitamente solo le pertinenze rientranti nelle categorie catastali C/2 (magazzini e locali di deposito), C/6 (rimesse e autorimesse) e C/7 (tettoie). Tuttavia, la Cassazione ha chiarito che questo elenco non è esclusivo.

La norma intende semplicemente limitare il beneficio ad una sola pertinenza per ciascuna di queste categorie. Ciò non significa, però, che altre tipologie di pertinenze, come un giardino, un’area cortilizia o un lastrico solare, siano escluse a priori dal beneficio. Se sussiste un effettivo vincolo pertinenziale secondo i criteri dell’art. 817 c.c., l’agevolazione deve essere riconosciuta.

Le motivazioni

La Corte ha censurato la sentenza della Commissione Regionale per aver fondato la propria decisione su elementi irrilevanti o errati. Fattori come l’estensione dell’area, l’accesso autonomo o la presenza su un mappale catastale diverso non sono di per sé sufficienti a escludere il vincolo pertinenziale. La valutazione deve essere concreta e basata sulla reale funzione del bene rispetto all’abitazione principale.

Il giudice di merito, secondo la Cassazione, ha erroneamente creato una distinzione tra nozione civilistica e nozione fiscale di pertinenza, affermando che quest’ultima sarebbe più ristretta e legata al solo “servizio” e non anche all'”ornamento”. Questa interpretazione è stata respinta, poiché la norma tributaria non fornisce una definizione autonoma e, pertanto, deve fare pieno riferimento a quella civilistica, che include espressamente entrambi gli aspetti.

La Cassazione ha quindi annullato la sentenza impugnata, rinviando la causa alla Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado. Il nuovo giudice dovrà riesaminare i fatti attenendosi al principio secondo cui la natura pertinenziale del giardino deve essere valutata sulla base del vincolo oggettivo e soggettivo di cui all’art. 817 c.c., senza dare peso determinante a elementi formali come la classificazione catastale.

Le conclusioni

Questa ordinanza rappresenta un’importante conferma a favore dei contribuenti. Stabilisce con chiarezza che per ottenere l’ agevolazione prima casa pertinenze, ciò che conta è la realtà fattuale e la volontà del proprietario di creare un legame funzionale e duraturo tra l’abitazione e il bene accessorio. Un giardino, una corte o un’altra area scoperta possono quindi rientrare a pieno titolo nel beneficio fiscale, a condizione che se ne dimostri l’effettivo asservimento alla casa principale. La classificazione catastale o la dimensione dell’area non sono ostacoli insormontabili, ma semplici indizi da valutare nel contesto generale.

Per l’agevolazione “prima casa”, un giardino può essere considerato una pertinenza?
Sì, un giardino può essere considerato una pertinenza e beneficiare dell’agevolazione fiscale, a condizione che sia dimostrato un vincolo di destinazione durevole a servizio o ad ornamento dell’abitazione principale, secondo i criteri dell’art. 817 del Codice Civile.

La definizione fiscale di pertinenza è più restrittiva di quella del Codice Civile?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che, in assenza di una specifica definizione nella normativa tributaria, si deve fare riferimento alla nozione generale di pertinenza contenuta nell’art. 817 del Codice Civile, che si basa sul rapporto fattuale di servizio o ornamento.

L’agevolazione prima casa per le pertinenze si applica solo agli immobili con categorie catastali C/2, C/6 e C/7?
No, l’elenco di queste categorie catastali nella normativa serve solo a limitare il beneficio ad una sola unità per ciascuna di esse, ma non esclude dal beneficio altre tipologie di pertinenze (come i giardini o le aree scoperte) che soddisfino i requisiti civilistici.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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