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Agevolazione prima casa e usucapione: la sentenza

La Corte di Cassazione ha stabilito che per ottenere l’agevolazione prima casa su un immobile acquisito per usucapione, la dichiarazione di volerne usufruire deve essere presentata prima della registrazione della sentenza. Una coppia ha perso il beneficio fiscale per non aver rispettato questa tempistica. La Corte ha inoltre confermato che la valutazione dell’immobile da parte dell’Agenzia delle Entrate era legittima, poiché non basata esclusivamente sui valori OMI, ma integrata da un’analisi comparativa.

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Pubblicato il 14 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Agevolazione prima casa e Usucapione: Quando fare la dichiarazione?

L’acquisto di un immobile tramite usucapione è una situazione giuridica particolare che solleva importanti questioni fiscali. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha chiarito un punto fondamentale: per beneficiare dell’agevolazione prima casa, la dichiarazione di intenti non è un’opzione, ma un obbligo da adempiere entro una scadenza precisa, anche quando la proprietà si acquisisce con una sentenza del giudice. Vediamo nel dettaglio la vicenda e i principi affermati dai giudici.

I Fatti del Caso: Dall’Usucapione alla Pretesa Fiscale

Una coppia, coniugata dal 1985, aveva occupato un immobile come propria casa coniugale fin da quell’anno. Nel 2017, il Tribunale ha formalmente riconosciuto il loro diritto di proprietà sull’abitazione per intervenuta usucapione. Al momento della registrazione della sentenza, l’Agenzia delle Entrate ha emesso un avviso di liquidazione dell’imposta di registro applicando l’aliquota ordinaria, negando quindi il beneficio fiscale per la prima casa.

Il motivo del diniego era semplice: i contribuenti non avevano presentato, prima della registrazione dell’atto giudiziario, la dichiarazione necessaria per avvalersi dell’agevolazione. Sia la Commissione Tributaria Provinciale che quella Regionale hanno confermato la posizione dell’Agenzia, spingendo la coppia a ricorrere in Cassazione.

La Questione Legale: Tempistica e Modalità di Dichiarazione

Il ricorso dei contribuenti si basava su due argomentazioni principali.

Il primo motivo di ricorso: la tempistica per l’agevolazione prima casa

I ricorrenti sostenevano che, trattandosi di un acquisto a titolo originario come l’usucapione (che non deriva da un contratto), le rigide regole sulla dichiarazione preventiva non dovessero applicarsi. A loro avviso, il riconoscimento della residenza nell’immobile fin dal 1985 avrebbe dovuto essere sufficiente per ottenere l’aliquota agevolata.

Il secondo motivo: la valutazione dell’immobile

In secondo luogo, la coppia contestava il metodo di valutazione dell’immobile utilizzato dall’Agenzia, ritenendo che fosse basato unicamente sui valori OMI (Osservatorio del Mercato Immobiliare), considerati insufficienti a determinare il reale valore venale.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha rigettato entrambi i motivi, confermando le decisioni dei gradi precedenti e consolidando un importante principio in materia di agevolazione prima casa.

Sull’obbligo di dichiarazione: un requisito inderogabile

I giudici hanno ribadito un orientamento giurisprudenziale costante: il godimento dei benefici fiscali per l’acquisto della prima casa è subordinato a una manifestazione esplicita di volontà da parte del contribuente. Questa dichiarazione, in cui si attesta di possedere i requisiti di legge (non possedere altri immobili nello stesso comune, non aver già usufruito del beneficio, ecc.), costituisce un presupposto essenziale.

La Corte ha specificato che questa regola non ammette eccezioni, nemmeno nel caso di acquisto per usucapione. Sebbene l’acquisto non avvenga tramite un atto notarile, il provvedimento del giudice che accerta l’usucapione è l’atto che trasferisce la proprietà e che deve essere registrato. Pertanto, il contribuente è tenuto a rendere le necessarie dichiarazioni prima della registrazione di tale provvedimento giudiziario. Farlo in un momento successivo è tardivo e comporta la perdita del beneficio.

La collaborazione del contribuente è, quindi, un elemento necessario che integra la fattispecie agevolativa. Non è possibile rimediare a posteriori, poiché la dichiarazione è un presupposto dell’agevolazione stessa.

Sulla legittimità della valutazione immobiliare

Anche il secondo motivo è stato ritenuto infondato. La Corte ha osservato che, contrariamente a quanto sostenuto dai ricorrenti, l’amministrazione finanziaria non si era limitata a un’applicazione automatica dei valori OMI. La sentenza impugnata evidenziava che la stima era stata effettuata tenendo conto delle quotazioni OMI ma integrandole con il metodo comparativo, ovvero confrontando il valore con quello di altri immobili simili venduti nella stessa zona. Questo approccio è stato considerato corretto e sufficientemente motivato, in linea con la giurisprudenza che vieta l’uso esclusivo dei valori OMI ma ne consente l’utilizzo come uno degli elementi di valutazione.

Le Conclusioni: Un Principio Chiaro per i Contribuenti

Questa ordinanza rafforza un principio chiave: l’accesso ai benefici fiscali richiede un ruolo attivo e tempestivo da parte del contribuente. L’agevolazione prima casa non è automatica. Anche in contesti non convenzionali come l’usucapione, la legge impone una manifestazione di volontà chiara e preventiva. Chi acquista un immobile tramite sentenza del giudice e intende usufruire delle agevolazioni fiscali deve attivarsi per rendere le dovute dichiarazioni prima che l’atto venga registrato, altrimenti perderà irrimediabilmente il diritto al beneficio.

È possibile ottenere l’agevolazione prima casa se si acquista un immobile per usucapione?
Sì, è possibile. Tuttavia, è indispensabile rispettare tutte le condizioni previste dalla legge, inclusa la manifestazione di volontà di avvalersi del beneficio fiscale nei tempi corretti.

Quando deve essere presentata la dichiarazione per usufruire del beneficio “prima casa” in caso di acquisto tramite sentenza di usucapione?
La dichiarazione con cui si attesta il possesso dei requisiti per l’agevolazione deve essere resa obbligatoriamente prima della registrazione della sentenza o del decreto del giudice che accerta l’usucapione e trasferisce la proprietà del bene.

L’Agenzia delle Entrate può basare la valutazione di un immobile esclusivamente sui valori OMI?
No, la giurisprudenza costante afferma che il solo riferimento alle quotazioni OMI non costituisce una motivazione sufficiente per un avviso di accertamento di maggior valore. Tuttavia, i valori OMI possono essere legittimamente utilizzati come uno degli elementi di stima, se affiancati da altri metodi, come quello comparativo basato sui prezzi di immobili simili nella stessa zona.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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