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Agevolazione IRES: voli aerei esclusi dal beneficio

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 20228/2024, ha chiarito i limiti dell’agevolazione IRES per i redditi derivanti dall’utilizzo di navi. Il caso vedeva contrapposte l’Agenzia delle Entrate e una compagnia di crociere riguardo l’estensione del beneficio fiscale ai ricavi dalla vendita di voli aerei per raggiungere i porti d’imbarco. La Corte ha stabilito che l’agevolazione IRES non si applica a tali attività, in quanto non rientrano nella nozione di ‘utilizzazione della nave’. La sentenza ha inoltre affrontato una questione di transfer pricing, annullando la riqualificazione di un contratto basata su una mera annotazione contabile.

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Pubblicato il 5 dicembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Agevolazione IRES: la Cassazione esclude i voli aerei per l’imbarco

Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 20228 del 22 luglio 2024) ha tracciato una linea netta sui confini dell’agevolazione IRES prevista per le imprese di navigazione. La Corte ha stabilito che i ricavi derivanti dalla vendita di trasporti aerei, sebbene funzionali a portare i passeggeri al porto d’imbarco, non rientrano nel beneficio fiscale concesso per l'”utilizzazione della nave”. Questa decisione offre importanti chiarimenti sull’interpretazione restrittiva delle norme agevolative.

I fatti di causa

La vicenda trae origine da un avviso di accertamento notificato dall’Agenzia delle Entrate a una nota compagnia di crociere. L’amministrazione finanziaria contestava tre principali aspetti per l’anno d’imposta 2012-2013:

1. Prima ripresa (IRES e IRAP): La società aveva applicato l’agevolazione IRES (imposizione ridotta al 20% del reddito) anche ai ricavi ottenuti dalla vendita di voli aerei ai crocieristi. Secondo l’Agenzia, tale attività non rientrava nella nozione di “utilizzazione della nave” prevista dalla norma (art. 4, d.l. n. 457/1997).
2. Seconda ripresa (IRES): Veniva contestata la deducibilità parziale degli interessi passivi su finanziamenti contratti per l’acquisto di navi. L’Ufficio li riteneva costi interamente indeducibili, in quanto afferenti a beni il cui reddito era tassato con il regime della tonnage tax.
3. Terza ripresa (IRES): L’Agenzia aveva riqualificato un contratto di agenzia tra la compagnia e la sua controllata brasiliana in un contratto di finanziamento, recuperando a tassazione gli interessi attivi non dichiarati secondo le regole del transfer pricing.

Le commissioni tributarie di primo e secondo grado avevano dato ragione alla società sui primi due punti, ma avevano confermato la ripresa sul transfer pricing. Entrambe le parti hanno quindi presentato ricorso in Cassazione.

L’interpretazione restrittiva dell’agevolazione IRES

Il cuore della controversia riguarda l’estensione del beneficio fiscale. La compagnia sosteneva che i voli aerei, essendo venduti in pacchetto con la crociera e strettamente strumentali all’imbarco, dovessero essere considerati parte dell’attività agevolabile. La Corte di Cassazione ha rigettato questa interpretazione, accogliendo il ricorso dell’Agenzia delle Entrate su questo punto.

I giudici hanno affermato un principio fondamentale del diritto tributario: le norme che introducono deroghe al regime impositivo ordinario, come le agevolazioni fiscali, devono essere interpretate in senso stretto. Non è permessa un’applicazione analogica o estensiva a fattispecie non espressamente previste dal legislatore.

Il Principio di Diritto

La Corte ha enunciato il seguente principio di diritto: “nel regime vigente ratione temporis, l’agevolazione IRES prevista dall’art. 4, comma 2, d.l. n. 457 del 1997, […] prevista per il reddito derivante dall’utilizzazione di navi iscritte nel Registro internazionale, non è applicabile ai redditi derivanti dall’attività di vendita dei trasporti aerei per raggiungere il luogo di imbarco della nave”.

La questione del Transfer Pricing e la riqualificazione del contratto

Sulla terza ripresa, relativa alla riqualificazione del contratto con la controllata brasiliana, la Cassazione ha dato ragione alla compagnia. L’Agenzia delle Entrate aveva basato la sua riqualificazione da contratto di agenzia a finanziamento su un’annotazione contabile presente nel bilancio della società brasiliana (debito a medio-lungo termine).

La Corte ha ritenuto tale approccio errato, sottolineando che, in materia di transfer pricing, la riqualificazione di un’operazione negoziale richiede un’analisi molto più approfondita. È necessario esaminare la sostanza economica dell’operazione, la sua razionalità commerciale e confrontarla con transazioni comparabili tra imprese indipendenti, secondo le linee guida OCSE. Un singolo dato contabile, isolato dal contesto, non è sufficiente a giustificare una simile riqualificazione.

le motivazioni

Le motivazioni della Corte si fondano su due pilastri distinti. Per quanto riguarda l’agevolazione IRES, la decisione si basa sul tenore letterale della norma. La legge agevola i redditi derivanti dall'”utilizzazione della nave”. Il trasporto aereo, per sua natura, non implica l’uso diretto della nave, anche se è finalizzato a permetterne l’utilizzo successivo. La Corte ha osservato che le normative successive, che hanno disciplinato in modo più dettagliato le attività accessorie ammissibili, non includono comunque il trasporto aereo, rafforzando un’interpretazione restrittiva della norma originaria. I giudici hanno chiarito che le norme agevolative sono eccezionali e non possono essere estese oltre i casi esplicitamente contemplati.

In merito alla questione del transfer pricing, la motivazione si concentra sulla metodologia che l’Amministrazione Finanziaria deve seguire. La Cassazione ha censurato la decisione dei giudici di merito per aver convalidato una riqualificazione basata su un elemento formale (la scrittura contabile) senza procedere a una valutazione della sostanza economica del rapporto tra le due società. Secondo la Corte, prima di disconoscere e sostituire l’operazione voluta dalle parti, l’Ufficio deve condurre un’analisi complessa che includa il contenuto del contratto, i rischi assunti, la logica commerciale e la comparazione con il mercato, in linea con il principio di libera concorrenza (arm’s length principle).

le conclusioni

La sentenza ha cassato la decisione della Commissione Tributaria Regionale con rinvio. Questo significa che il caso dovrà essere riesaminato da un’altra sezione della Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado. Per la questione dell’agevolazione IRES, il nuovo giudice dovrà semplicemente applicare il principio di diritto stabilito dalla Cassazione, negando il beneficio per i ricavi dei voli aerei. Per la questione del transfer pricing, il giudice dovrà procedere a una nuova e più approfondita valutazione dei fatti, verificando se, al di là del dato contabile, esistano elementi concreti per riqualificare il contratto di agenzia in un finanziamento. La decisione rappresenta un importante monito per le imprese sulla necessità di una rigorosa aderenza al testo delle norme agevolative e, per l’amministrazione, sull’obbligo di fondare le proprie rettifiche in materia di prezzi di trasferimento su analisi economiche solide e complete.

L’agevolazione IRES prevista per l’utilizzo di navi si estende ai ricavi dalla vendita di voli aerei per raggiungere il porto?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che tale agevolazione, essendo una norma di stretta interpretazione, si applica solo ai redditi derivanti direttamente dall'”utilizzazione della nave” e non può essere estesa ad attività accessorie come il trasporto aereo, anche se funzionale alla crociera.

È sufficiente una scrittura contabile per riqualificare un contratto tra società dello stesso gruppo ai fini del transfer pricing?
No. Secondo la Corte, la riqualificazione di un’operazione infragruppo non può basarsi esclusivamente su un dato formale come un’annotazione in bilancio. È necessaria un’analisi approfondita della sostanza economica dell’operazione, della sua razionalità commerciale e un confronto con transazioni simili tra parti indipendenti (principio di libera concorrenza).

Come devono essere interpretate le norme sulle agevolazioni fiscali?
Le norme che prevedono agevolazioni fiscali, in quanto costituiscono una deroga al regime impositivo ordinario, devono essere interpretate in modo restrittivo. Non è consentita un’interpretazione estensiva o un’applicazione analogica a casi non espressamente previsti dalla legge.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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