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Agevolazione IMU: ok a coniugi con residenze diverse

Una contribuente si è vista negare l’agevolazione IMU prima casa poiché il coniuge risiedeva in un altro immobile. La Corte di Cassazione ha accolto il suo ricorso, annullando la pretesa del Comune. Sulla scia della sentenza della Corte Costituzionale n. 209/2022, i giudici hanno stabilito che l’esenzione spetta a ciascun coniuge per la propria abitazione principale, anche se le residenze sono diverse, rendendo irrilevante la prova della separazione.

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Pubblicato il 5 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Agevolazione IMU Prima Casa: Sì Anche con Residenze Diverse tra Coniugi

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 28463/2025, ha riaffermato un principio fondamentale in materia di agevolazione IMU prima casa, consolidando l’orientamento inaugurato dalla Corte Costituzionale. La Suprema Corte ha stabilito che due coniugi con residenze diverse possono entrambi beneficiare dell’esenzione, a patto che ciascuno soddisfi individualmente i requisiti di residenza e dimora abituale nel proprio immobile. Questa decisione annulla la precedente interpretazione che negava il beneficio se l’intero nucleo familiare non risiedeva nello stesso luogo.

I Fatti di Causa: La Negazione dell’Esenzione IMU

Il caso ha origine da un avviso di accertamento IMU notificato da un Comune a una contribuente per l’anno 2012. L’ente locale le richiedeva il pagamento di oltre 2.400 euro, negandole l’esenzione per la sua abitazione principale. Il motivo? La contribuente, sebbene residente e domiciliata nell’immobile, era sposata con un uomo che risiedeva altrove. Secondo il Comune, e successivamente anche secondo le Commissioni Tributarie Provinciale e Regionale, la normativa richiedeva che l’intero nucleo familiare avesse residenza e dimora nello stesso immobile per poter fruire dell’agevolazione.

La contribuente aveva sostenuto di essere separata di fatto dal marito e che l’immobile in questione era la sua unica proprietà e residenza stabile, con tanto di domicilio sanitario ed elettorale. Tuttavia, i giudici di merito avevano rigettato i suoi ricorsi, ritenendo non sufficientemente provata la separazione e confermando che la diversa residenza dei coniugi ostacolava il diritto all’esenzione.

L’Intervento della Corte Costituzionale e il Principio di Diritto

Il punto di svolta nella vicenda è rappresentato dalla sentenza n. 209/2022 della Corte Costituzionale. Con questa storica pronuncia, la Consulta ha dichiarato incostituzionale la vecchia interpretazione dell’art. 13 del D.L. 201/2011, nella parte in cui richiedeva che l’intero nucleo familiare risiedesse e dimorasse nello stesso immobile.

La Corte Costituzionale ha evidenziato come tale interpretazione creasse un’ingiusta disparità di trattamento, penalizzando i coniugi rispetto ai conviventi di fatto e non tenendo conto delle moderne esigenze personali e lavorative che possono portare i coniugi a vivere in luoghi diversi. Il principio affermato è che il diritto all’esenzione deve essere valutato su base individuale, non familiare.

Le Motivazioni della Cassazione sull’Agevolazione IMU Prima Casa

La Corte di Cassazione ha pienamente recepito i principi della Consulta. Nel decidere il caso, ha specificato che gli argomenti della contribuente, pur non formalmente inquadrati nei vizi tipici dell’art. 360 c.p.c., dovevano essere intesi come una denuncia di violazione di legge.

Il motivo del ricorso è stato giudicato fondato. La Suprema Corte ha sottolineato che, a seguito della sentenza della Corte Costituzionale, la giurisprudenza si è consolidata nel ritenere che gli avvisi di accertamento basati unicamente sulla diversa residenza dei coniugi debbano essere annullati. Di conseguenza, a prescindere dalla prova della separazione, alla contribuente spettava il diritto all’agevolazione IMU prima casa, poiché l’immobile rappresentava la sua effettiva residenza e dimora abituale. La Corte Tributaria Regionale, negando questo diritto, aveva violato la legge.

Conclusioni: Cosa Cambia per i Coniugi

La decisione della Cassazione ha importanti implicazioni pratiche. Viene definitivamente chiarito che l’esenzione IMU per l’abitazione principale non è più legata al concetto di residenza dell’intero nucleo familiare. Ciascun coniuge può legittimamente richiedere il beneficio per l’immobile in cui ha stabilito la propria residenza anagrafica e dimora abituale, anche se questo si trova in un Comune diverso da quello del partner. La necessità di dimostrare una separazione di fatto o formale per giustificare le diverse residenze è stata superata. La sentenza impugnata è stata quindi cassata e, decidendo nel merito, la Corte ha accolto il ricorso originario della contribuente, compensando integralmente le spese di giudizio.

Due coniugi con residenze in Comuni diversi possono beneficiare entrambi dell’agevolazione IMU per la prima casa?
Sì, a seguito della sentenza n. 209/2022 della Corte Costituzionale, il beneficio spetta a ciascun coniuge se singolarmente soddisfa i requisiti di residenza anagrafica e dimora abituale nel proprio immobile.

È necessario dimostrare una separazione di fatto per ottenere l’agevolazione IMU se si ha una residenza diversa dal coniuge?
No, la Corte di Cassazione ha chiarito che il diritto all’agevolazione spetta a prescindere dalla prova della separazione. Il solo fatto che i coniugi abbiano residenze diverse non è più un motivo valido per negare il beneficio.

Un avviso di accertamento IMU basato unicamente sulla diversa residenza dei coniugi è valido?
No, la giurisprudenza consolidata ha stabilito che gli avvisi di accertamento fondati esclusivamente su questo presupposto devono essere annullati, poiché si basano su un’interpretazione della norma dichiarata incostituzionale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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