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Addizionale IRES SGR: la Cassazione conferma la tassa

Una società di gestione del risparmio (SGR) ha richiesto il rimborso dell’addizionale IRES per il 2013, sostenendone l’incostituzionalità. Dopo il rigetto nei gradi di merito, la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 6256/2024, ha respinto definitivamente il ricorso. La Corte ha confermato la piena legittimità dell’addizionale IRES, qualificata come ‘sovraimposta’, basandosi su precedenti pronunce della Corte Costituzionale. La decisione si fonda sul principio che l’appartenenza al settore finanziario, per le sue caratteristiche oligopolistiche e di stabilità, costituisce un autonomo e specifico indice di capacità contributiva che giustifica un prelievo fiscale temporaneo e straordinario.

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Pubblicato il 5 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Addizionale IRES per le SGR: La Cassazione Conferma la Legittimità

Con la recente sentenza n. 6256 del 8 marzo 2024, la Corte di Cassazione ha messo un punto fermo sulla questione della legittimità dell’addizionale IRES per le Società di Gestione del Risparmio (SGR). La Suprema Corte ha rigettato il ricorso di una SGR che chiedeva il rimborso di quanto versato per l’anno d’imposta 2013, confermando che l’appartenenza al settore finanziario costituisce un valido presupposto per un’imposizione differenziata e straordinaria. Analizziamo nel dettaglio la vicenda e le motivazioni di questa importante decisione.

I fatti del caso: Dalla richiesta di rimborso al ricorso in Cassazione

Una società di gestione del risparmio, dopo aver versato l’addizionale IRES introdotta dal D.L. n. 133/2013, presentava istanza di rimborso all’Agenzia delle Entrate. La società sosteneva l’illegittimità costituzionale della norma, ritenendola in contrasto con i principi di uguaglianza e capacità contributiva (artt. 3 e 53 della Costituzione).

Di fronte al silenzio dell’amministrazione finanziaria, che per legge equivale a un rigetto (c.d. silenzio-rifiuto), la società ha avviato un contenzioso tributario. Sia la Commissione Tributaria Provinciale che quella Regionale hanno respinto le doglianze della contribuente, spingendola a proporre ricorso per cassazione.

La legittimità costituzionale dell’addizionale IRES

Il cuore della controversia verteva sulla natura della cosiddetta ‘Robin Hood Tax’ estesa al settore finanziario. Questa imposta straordinaria fu introdotta per reperire le risorse finanziarie necessarie a coprire la cancellazione della seconda rata dell’IMU per il 2013. Si trattava, in sostanza, di uno spostamento del carico fiscale dall’imposizione immobiliare a quella reddituale su specifici settori ritenuti più solidi.

La ricorrente lamentava che questa scelta fosse arbitraria e discriminatoria. Tuttavia, la Corte di Cassazione ha basato la sua decisione su un solido orientamento già espresso dalla Corte Costituzionale (in particolare con la sentenza n. 288/2019).

Le motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha rigettato l’unico motivo di ricorso, ritenendolo infondato. Le motivazioni si articolano su diversi punti chiave:

1. Natura di ‘Sovraimposta’: La Corte chiarisce che il prelievo in questione non è una semplice addizionale, ma una ‘sovraimposta’. Questa qualificazione è fondamentale perché riconosce che l’imposta si fonda su un presupposto di capacità contributiva distinto e autonomo: l’appartenenza al settore finanziario.

2. Giustificazione Contestuale: La misura era temporanea e giustificata da un contesto di grave crisi economica. L’obiettivo era un’operazione redistributiva, alleggerendo il carico fiscale sui possessori di immobili (in particolare la prima casa) e trasferendolo su un settore che, per le sue caratteristiche, aveva subito in misura minore gli effetti della crisi.

3. La Specifica Capacità Contributiva del Settore Finanziario: Il punto cruciale della decisione risiede nell’individuazione di una specifica capacità contributiva per gli operatori del mercato finanziario, incluse le SGR. Questo mercato è connotato da ‘barriere strutturali’ all’ingresso, un carattere oligopolistico e, di conseguenza, un significativo potere di mercato per le imprese che vi operano. Questi elementi, secondo la Corte, denotano una forza e una potenzialità economica superiore che legittima un prelievo differenziato.

4. Irrilevanza dei Meccanismi Compensativi Specifici: La società ricorrente aveva sostenuto che, a differenza delle banche, le SGR non beneficiavano di meccanismi compensativi (come la diversa deducibilità delle perdite su crediti) che potessero riequilibrare il maggior prelievo. La Cassazione ha respinto questo argomento, affermando che la legittimità della sovraimposta non dipende dalla presenza di misure compensative per ogni singolo sottosettore, ma si fonda sulle caratteristiche generali del settore finanziario nel suo complesso.

Le conclusioni: Un principio consolidato

In conclusione, la Corte di Cassazione ha stabilito che l’addizionale IRES è costituzionalmente legittima e dovuta anche dalle SGR. La decisione riafferma un principio giurisprudenziale ormai pacifico: le peculiari caratteristiche del mercato finanziario, come le barriere all’entrata e la concorrenza limitata, costituiscono uno specifico e autonomo indice di capacità contributiva. Questo può giustificare, in contesti eccezionali e per periodi limitati, l’introduzione di un’imposta straordinaria come quella oggetto del contendere. La sentenza consolida quindi un orientamento favorevole all’erario, chiudendo la porta a ulteriori contestazioni sulla materia.

L’addizionale IRES per il settore finanziario è costituzionalmente legittima?
Sì. La Corte di Cassazione, richiamando la sentenza n. 288/2019 della Corte Costituzionale, ha confermato che l’addizionale è legittima. È considerata una ‘sovraimposta’ giustificata dalla necessità di coprire l’abolizione della seconda rata IMU 2013 in un periodo di crisi, trasferendo il carico fiscale su un settore con una specifica e autonoma capacità contributiva.

Perché le Società di Gestione del Risparmio (SGR) devono pagare questa addizionale?
Devono pagarla perché appartengono al mercato finanziario. Secondo la Corte, questo mercato è caratterizzato da barriere all’ingresso e connotati oligopolistici che conferiscono alle imprese operanti un significativo potere di mercato. Tale appartenenza costituisce di per sé un indice di capacità contributiva che giustifica l’imposizione.

La mancanza di specifici meccanismi compensativi per le SGR rende l’imposta illegittima per loro?
No. La Corte ha stabilito che la legittimità costituzionale dell’addizionale non è condizionata alla predisposizione di adeguati meccanismi compensativi per ciascuno specifico sottosettore colpito. La giustificazione si basa sulle caratteristiche generali del settore finanziario nel suo insieme e sul contesto economico eccezionale in cui la norma è stata introdotta.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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