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Addizionale energia elettrica: Cassazione e rimborso

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 28517/2025, ha rigettato il ricorso di una società fornitrice di energia, confermando il diritto di un’azienda cliente a ottenere il rimborso dell’addizionale provinciale all’accisa sull’energia elettrica. La decisione si fonda su un orientamento giurisprudenziale consolidato, che segue la declaratoria di illegittimità costituzionale della norma che istituiva tale addizionale, rendendo superflua un’analisi dettagliata dei motivi del ricorso.

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Pubblicato il 5 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Addizionale Energia Elettrica: La Cassazione Conferma il Diritto al Rimborso

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha messo un punto fermo sulla questione del rimborso dell’addizionale energia elettrica, la tassa provinciale applicata sulle forniture. Con una decisione rapida e in linea con i suoi precedenti, la Suprema Corte ha confermato che gli utenti finali hanno diritto alla restituzione delle somme versate a questo titolo, consolidando un principio di grande importanza per consumatori e imprese.

I Fatti di Causa: Dalla Richiesta di Rimborso alla Cassazione

La vicenda ha inizio quando un’azienda cliente, operante nel settore degli impianti di risalita, ha citato in giudizio la propria società fornitrice di energia elettrica. L’obiettivo era ottenere la restituzione di tutte le somme pagate a titolo di addizionale provinciale all’accisa sull’energia elettrica. L’azienda cliente sosteneva che tale imposta fosse in contrasto con il diritto comunitario.

Il Tribunale di primo grado aveva accolto la domanda, condannando la società fornitrice alla restituzione. Successivamente, anche la Corte d’Appello aveva confermato la decisione, respingendo il gravame del fornitore di energia.

Non soddisfatta, la società fornitrice ha portato la questione davanti alla Corte di Cassazione, presentando un ricorso basato su tre motivi. L’azienda cliente si è difesa con un controricorso.

La Decisione della Corte di Cassazione sull’Addizionale Energia Elettrica

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso della società fornitrice, confermando di fatto il diritto dell’utente finale a vedersi rimborsata l’addizionale. La Corte ha inoltre compensato integralmente le spese legali tra le parti, una decisione che spesso riflette la particolarità della materia o l’esistenza di orientamenti giurisprudenziali recenti.

Le Motivazioni della Sentenza

La parte più interessante della decisione risiede nella sua estrema sinteticità. La Corte ha ritenuto ‘superflua’ persino l’illustrazione dei motivi del ricorso. Il motivo di tale approccio è semplice: la questione era già stata ampiamente risolta da una serie di recentissime pronunce della stessa Corte.

I giudici hanno spiegato che, a seguito di una declaratoria di illegittimità costituzionale della norma istitutiva dell’addizionale, si era formato un orientamento giurisprudenziale ormai consolidato. In questi casi, per il principio di economia processuale e per l’articolo 118 delle disposizioni di attuazione del codice di procedura civile, è sufficiente fare richiamo ai precedenti conformi per motivare la decisione.

La Corte ha quindi rigettato il ricorso, non perché i motivi fossero infondati nel merito, ma perché l’intera questione era già stata decisa in modo definitivo. Ha inoltre precisato di operare una ‘correzione’ della motivazione della sentenza d’appello, significando che, sebbene il risultato finale fosse corretto, le ragioni giuridiche addotte dalla Corte di Cassazione erano più precise o aggiornate rispetto a quelle del giudice di secondo grado.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche della Pronuncia

Questa ordinanza rafforza in modo inequivocabile il diritto degli utenti finali (siano essi imprese o consumatori) di richiedere e ottenere il rimborso dell’addizionale provinciale sull’energia elettrica. La decisione non lascia spazio a dubbi: le somme versate per questa imposta, dichiarata incostituzionale, sono indebite e devono essere restituite.

Per le società fornitrici, la pronuncia conferma l’obbligo di rimborsare i propri clienti, consolidando un orientamento che riduce drasticamente le possibilità di successo in eventuali contenziosi. La rapidità con cui la Cassazione ha liquidato il caso, richiamando i propri precedenti, segnala che il dibattito legale su questo specifico punto può considerarsi chiuso.

L’addizionale provinciale sull’accisa per l’energia elettrica è ancora dovuta?
No. La Corte di Cassazione, basandosi su precedenti pronunce che hanno recepito una declaratoria di illegittimità costituzionale della norma, ha confermato che tale imposta non è dovuta e le somme versate devono essere rimborsate.

Chi ha diritto a richiedere il rimborso di tale addizionale?
L’utente finale che ha pagato l’addizionale come parte della propria bolletta di energia elettrica ha diritto a chiederne la restituzione alla società fornitrice.

Perché la Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso in modo così sintetico?
La Corte ha ritenuto superfluo analizzare i motivi del ricorso perché la questione era già stata risolta in modo definitivo da una serie di sue recenti sentenze del tutto identiche. Ha quindi applicato un orientamento giurisprudenziale consolidato, rigettando il ricorso per manifesta infondatezza basata su precedenti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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