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Accordo conciliativo tributario: estinzione del processo

Una società ha impugnato un avviso di accertamento fiscale basato sull’uso di fatture per operazioni inesistenti. Dopo un lungo iter giudiziario, giunto fino alla Corte di Cassazione, le parti hanno raggiunto un accordo conciliativo tributario. Di conseguenza, la Corte ha dichiarato l’estinzione del giudizio, compensando le spese legali tra la società e l’Agenzia Fiscale.

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Pubblicato il 29 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Accordo Conciliativo Tributario: La Via d’Uscita dal Contenzioso

L’ordinanza in esame offre uno spunto fondamentale sull’efficacia dell’accordo conciliativo tributario come strumento per porre fine a complesse controversie fiscali, anche quando queste sono arrivate al massimo grado di giudizio, la Corte di Cassazione. Il caso analizzato dimostra come la volontà delle parti di trovare un’intesa possa prevalere sulla prosecuzione del contenzioso, portando all’estinzione del processo.

I Fatti del Contenzioso Tributario

La vicenda trae origine da un avviso di accertamento emesso dall’Agenzia Fiscale nei confronti di una società a responsabilità limitata. L’amministrazione finanziaria contestava alla società l’indebita deduzione di costi e detrazione dell’IVA basate su fatture relative a operazioni considerate oggettivamente inesistenti, per l’anno d’imposta 2013.

La società aveva impugnato l’atto impositivo, ottenendo una prima vittoria presso la Commissione Tributaria Provinciale. Tuttavia, l’Agenzia Fiscale aveva presentato appello e la Commissione Tributaria Regionale aveva parzialmente riformato la decisione di primo grado. Insoddisfatta, la società ha proposto ricorso per cassazione, al quale l’Agenzia Fiscale ha risposto con un controricorso e un ricorso incidentale.

L’Intervento Risolutivo dell’Accordo Conciliativo Tributario

Il procedimento davanti alla Suprema Corte non è mai giunto a una decisione sul merito delle questioni sollevate. Prima dell’udienza di discussione, le parti hanno infatti depositato un accordo conciliativo tributario, stipulato ai sensi dell’art. 48 del d.lgs. n. 546/1992. Questo atto ha cambiato radicalmente il corso del processo, spostando la questione dal merito della pretesa fiscale alla mera presa d’atto della volontà conciliativa delle parti.

Le Motivazioni della Decisione della Cassazione

La Corte di Cassazione, ricevuta la documentazione relativa all’accordo, non ha potuto fare altro che applicare la normativa vigente. La legge prevede che, una volta perfezionata la conciliazione, il giudizio si estingua. La motivazione della Corte è dunque di natura puramente processuale: la volontà delle parti di porre fine alla lite attraverso un accordo prevale e rende superfluo qualsiasi esame delle ragioni e dei torti nel merito.

La Corte ha quindi dichiarato formalmente l’estinzione del giudizio. Coerentemente con la natura consensuale della chiusura del contenzioso, ha inoltre disposto la compensazione integrale delle spese legali, lasciando che ogni parte sostenesse i propri costi.

Conclusioni: L’Importanza della Conciliazione

Questa ordinanza ribadisce il valore strategico della conciliazione giudiziale nel sistema tributario. Anziché attendere i lunghi tempi di un giudizio di legittimità dall’esito incerto, le parti hanno preferito la certezza di un accordo. Per il contribuente, ciò significa definire la propria posizione debitoria; per l’amministrazione, significa ottenere un incasso certo e immediato. La decisione di compensare le spese è una conseguenza logica della fine concordata del contenzioso e incentiva ulteriormente le parti a percorrere questa via, dimostrando come il sistema giudiziario valorizzi le soluzioni alternative delle controversie.

Cosa succede a un processo tributario in Cassazione se le parti raggiungono un accordo?
Il processo si estingue. La Corte di Cassazione prende atto dell’accordo conciliativo depositato dalle parti e dichiara la fine del giudizio, senza entrare nel merito delle questioni legali sollevate.

Perché la Corte ha deciso per la compensazione delle spese legali?
La compensazione delle spese è la conseguenza diretta della chiusura del contenzioso tramite un accordo. Poiché le parti hanno trovato una soluzione consensuale, la Corte ha stabilito che ciascuna di esse dovesse farsi carico delle proprie spese legali, senza condannare nessuna a rimborsare l’altra.

Qual era il motivo originario della controversia fiscale?
La controversia è nata da un avviso di accertamento con cui l’Agenzia Fiscale contestava a una società l’utilizzo di fatture per operazioni ritenute oggettivamente inesistenti, relative a imposte come IRES, IRAP e IVA per l’anno 2013.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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