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Accordo conciliativo: estinzione processo tributario

Una società operante nel settore automobilistico ha impugnato due avvisi di accertamento IVA per l’utilizzo di fatture ritenute fittizie. Dopo un lungo iter giudiziario, giunto fino in Cassazione, le parti hanno sottoscritto un accordo conciliativo. La Suprema Corte, preso atto dell’intesa, ha dichiarato l’estinzione del processo per cessazione della materia del contendere, compensando le spese legali.

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Pubblicato il 5 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Accordo Conciliativo: La Via d’Uscita dal Contenzioso Tributario

L’accordo conciliativo rappresenta uno strumento fondamentale nel diritto tributario, consentendo a contribuenti e Amministrazione Finanziaria di porre fine a complesse e lunghe controversie. Attraverso la conciliazione, le parti possono definire la pretesa fiscale in modo consensuale, evitando gli oneri e le incertezze di un processo. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione illumina l’efficacia di questo istituto, anche quando raggiunto nelle fasi più avanzate del giudizio, dimostrando come possa portare alla definitiva estinzione del processo.

I Fatti: Una Lunga Battaglia Fiscale

Il caso in esame riguarda una società di commercio auto che si è vista notificare due avvisi di accertamento IVA per gli anni 2003 e 2004. L’Agenzia delle Entrate contestava l’indebita detrazione dell’IVA derivante dall’utilizzo di fatture considerate soggettivamente inesistenti, relative all’acquisto di diverse autovetture.

L’iter giudiziario è stato lungo e articolato:
1. Inizialmente, la Commissione Tributaria Provinciale ha accolto il ricorso della società, annullando gli accertamenti.
2. Successivamente, la Commissione Tributaria Regionale, in sede di appello, ha riformato la decisione di primo grado, dando ragione all’Agenzia delle Entrate.
3. La società ha quindi proposto ricorso per cassazione. La Suprema Corte, con una prima ordinanza, ha cassato la sentenza d’appello con rinvio.
4. Il giudice del rinvio, tuttavia, ha nuovamente confermato la validità degli avvisi di accertamento.

Di fronte a questa nuova decisione sfavorevole, la società ha presentato un ulteriore ricorso in Cassazione.

La Svolta: L’Importanza dell’Accordo Conciliativo

Proprio durante la pendenza di quest’ultimo ricorso, le parti hanno trovato una soluzione stragiudiziale. La società e l’Agenzia delle Entrate hanno infatti sottoscritto e depositato in giudizio un accordo conciliativo fuori udienza. Con tale atto, entrambe le parti hanno manifestato la volontà di porre fine alla controversia, con l’Agenzia che ha confermato la definizione della lite nel proprio controricorso, chiedendo la declaratoria di estinzione del processo.

La Decisione della Corte: Estinzione del Processo e Accordo Conciliativo

La Corte di Cassazione, ricevuta la documentazione e preso atto della volontà congiunta delle parti, ha accolto la loro istanza. In conformità con la normativa vigente, in particolare con l’art. 48, comma 4-bis, del D.Lgs. 546/1992, ha dichiarato estinto il processo per cessazione della materia del contendere. Questa formula sancisce che, venendo meno l’oggetto della lite grazie all’accordo raggiunto, non vi è più motivo per il giudice di pronunciarsi nel merito.

Le Motivazioni

La motivazione della Corte è lineare e si fonda su un principio di economia processuale e di valorizzazione dell’autonomia delle parti. Il deposito dell’accordo conciliativo, sottoscritto da entrambe le parti in causa, costituisce la prova inconfutabile del venir meno della controversia. L’Agenzia delle Entrate, chiedendo essa stessa l’estinzione del processo nel proprio atto difensivo, ha rafforzato ulteriormente la posizione. Di conseguenza, il Collegio non ha potuto fare altro che prendere atto della risoluzione stragiudiziale della lite e dichiarare formalmente la fine del procedimento giudiziario. Anche per quanto riguarda le spese legali, la Corte ha rispettato la volontà delle parti, disponendone la compensazione, come implicitamente o esplicitamente previsto nell’accordo stesso.

Le Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce la centralità e l’efficacia dell’accordo conciliativo come strumento per la gestione e la risoluzione delle liti fiscali. Dimostra che è possibile ricorrere a tale istituto in qualsiasi stato e grado del processo, persino dinanzi alla Corte di Cassazione. Per i contribuenti, rappresenta una via per ottenere certezza e chiudere pendenze complesse, spesso riducendo l’importo dovuto e azzerando i costi di ulteriori gradi di giudizio. Per l’Amministrazione, è un modo per recuperare parte del gettito in tempi rapidi e alleggerire il carico dei tribunali. La decisione, pertanto, conferma la validità di un approccio collaborativo alla risoluzione delle controversie tra Fisco e cittadino.

Cosa succede al processo tributario se le parti raggiungono un accordo conciliativo?
Il processo viene dichiarato estinto per ‘cessazione della materia del contendere’, poiché l’accordo risolve la controversia e fa venir meno l’interesse delle parti a ottenere una decisione dal giudice.

È possibile raggiungere un accordo conciliativo anche se la causa è arrivata in Corte di Cassazione?
Sì, il caso dimostra che un accordo conciliativo può essere concluso e depositato in qualsiasi fase del giudizio, inclusa quella davanti alla Corte di Cassazione, portando all’estinzione del processo.

Chi decide sulla ripartizione delle spese legali in caso di estinzione del processo per accordo?
La Corte rispetta la volontà delle parti espressa nell’accordo. In questo caso, essendo la volontà delle parti quella di compensare le spese, il giudice ha disposto in tal senso.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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