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Accisa sul gasolio: no rimborso per bus a noleggio

La Corte di Cassazione ha negato il rimborso dell’accisa sul gasolio a un’impresa di noleggio autobus con conducente. La Corte ha stabilito che l’agevolazione fiscale è riservata solo al trasporto passeggeri *regolare* (di linea) e non a quello *occasionale* (noleggio), in linea con il diritto dell’Unione Europea. La distinzione non viola il principio di parità di trattamento, poiché i due servizi rispondono a esigenze diverse.

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Pubblicato il 11 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Accisa sul Gasolio: la Cassazione Nega il Rimborso per i Bus a Noleggio

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha affrontato un tema di grande interesse per le aziende di trasporto: l’applicazione dell’accisa sul gasolio agevolata. La questione centrale era se il rimborso della maggiore accisa pagata spettasse anche alle imprese che effettuano servizi di noleggio autobus con conducente, assimilabili al trasporto ‘occasionale’, o se fosse un beneficio esclusivo del trasporto passeggeri ‘regolare’. La Corte ha fornito una risposta netta, escludendo i servizi di noleggio dall’agevolazione.

Il Contesto: La Richiesta di Rimborso dell’Accisa

Una società operante nel settore del noleggio di autobus con conducente aveva richiesto all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli il rimborso della maggiore accisa versata sul gasolio utilizzato per la propria attività. Inizialmente, la Commissione tributaria provinciale aveva dato ragione all’azienda, ma la decisione era stata ribaltata in appello dalla Commissione tributaria regionale.

Secondo i giudici d’appello, la normativa nazionale (in particolare l’art. 24-ter del D.Lgs. 504/1995) limita l’aliquota agevolata al solo gasolio commerciale impiegato per il trasporto ‘regolare’ di passeggeri, escludendo quindi quello ‘occasionale’, come il noleggio. L’azienda ha quindi presentato ricorso in Cassazione, sostenendo che tale interpretazione fosse errata e discriminatoria.

La Questione Giuridica: Trasporto Regolare vs. Occasionale

Il cuore della controversia risiedeva nell’interpretazione della normativa italiana alla luce del diritto dell’Unione Europea, in particolare della Direttiva 2003/96/CE. La società ricorrente sosteneva che non vi fosse motivo di discriminare tra chi svolge trasporto di linea e chi offre servizi di noleggio, in quanto entrambe le attività rientrano nel trasporto passeggeri.

D’altro canto, l’Agenzia delle Dogane, forte della sentenza di secondo grado, riteneva legittima la differenziazione. Secondo questa tesi, i due tipi di servizio rispondono a esigenze diverse: il trasporto regolare è caratterizzato da frequenza e itinerari predeterminati, spesso assimilabile a un servizio pubblico, mentre il trasporto occasionale risponde a esigenze puntuali e specifiche della clientela.

L’Interpretazione della Normativa Europea sull’Accisa sul Gasolio

Un punto di svolta nell’analisi della Cassazione è stato il richiamo a una fondamentale sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea (causa C-513/18). I giudici europei avevano già chiarito che la Direttiva 2003/96/CE non osta a una normativa nazionale che limiti l’applicazione dell’aliquota ridotta al solo trasporto regolare di passeggeri.

La Corte UE ha specificato che gli Stati membri godono di un margine di discrezionalità per attuare politiche adeguate ai contesti nazionali. Differenziare i due servizi non viola il principio di parità di trattamento, proprio perché essi non sono pienamente sovrapponibili. Inoltre, limitare il numero di beneficiari dell’agevolazione può contribuire agli obiettivi di politica ambientale, incoraggiati dalla stessa Direttiva, incentivando un minor consumo di carburante nei settori non agevolati.

Le Motivazioni della Cassazione

La Corte di Cassazione, allineandosi pienamente all’orientamento europeo e alla giurisprudenza nazionale consolidata, ha rigettato il ricorso della società. I giudici hanno affermato che la distinzione operata dall’art. 24-ter del D.Lgs. 504/1995 tra trasporto regolare e occasionale è pienamente legittima e compatibile con il diritto dell’Unione.

La Corte ha ribadito che i due servizi rispondono a esigenze diverse. Il trasporto regolare, per definizione, assicura collegamenti con frequenza e itinerari prestabiliti, spesso adempiendo a missioni di servizio pubblico. Il trasporto occasionale, invece, soddisfa richieste specifiche e puntuali. Poiché le situazioni non sono identiche, trattarle in modo differente dal punto di vista fiscale non costituisce una violazione del principio di parità di trattamento. La normativa italiana, pertanto, non è in contrasto con la Direttiva europea, che lascia agli Stati membri la facoltà di limitare l’agevolazione a una sola delle due forme di trasporto.

Conclusioni

L’ordinanza della Cassazione stabilisce un principio chiaro: l’agevolazione sull’accisa sul gasolio non si applica ai servizi di noleggio autobus con conducente. Questa decisione consolida un’interpretazione restrittiva della normativa, distinguendo nettamente le attività di trasporto di linea da quelle occasionali. Per le imprese del settore del noleggio, ciò significa non poter beneficiare del rimborso, con un impatto diretto sui costi operativi. La sentenza conferma la discrezionalità dello Stato italiano nel definire i beneficiari delle agevolazioni fiscali sui carburanti, in conformità con gli obiettivi e i principi stabiliti a livello europeo.

Un’impresa di noleggio autobus con conducente ha diritto al rimborso dell’accisa sul gasolio?
No, secondo la Corte di Cassazione, l’attività di noleggio autobus con conducente rientra nel ‘trasporto occasionale’ di passeggeri e, pertanto, è esclusa dal beneficio dell’aliquota di accisa ridotta, che è riservata al solo ‘trasporto regolare’.

Perché la legge distingue tra trasporto ‘regolare’ e ‘occasionale’ di passeggeri per l’applicazione dell’accisa agevolata?
La distinzione è legittima perché i due servizi rispondono a esigenze diverse. Il trasporto regolare (di linea) è caratterizzato da frequenza e itinerari predeterminati e spesso svolge una funzione di servizio pubblico. Il trasporto occasionale (noleggio) risponde a esigenze puntuali e specifiche. Questa differenza giustifica un trattamento fiscale differenziato senza violare il principio di parità di trattamento.

La normativa italiana che esclude il trasporto occasionale dall’agevolazione sull’accisa è compatibile con il diritto dell’Unione Europea?
Sì. La Corte di Cassazione, richiamando una sentenza della Corte di Giustizia UE, ha confermato che la Direttiva europea 2003/96/CE lascia agli Stati membri la facoltà di limitare l’applicazione dell’aliquota ridotta al solo trasporto regolare di passeggeri. Questa scelta è compatibile con gli obiettivi di politica ambientale dell’Unione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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