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Accertamento sintetico: quando è nullo? La Cassazione

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 4330/2024, ha stabilito un principio fondamentale in materia di accertamento sintetico. Se l’accertamento si basa su uno scostamento di reddito per due anni consecutivi, ma per uno dei due anni tale scostamento viene successivamente annullato, anche l’accertamento sull’altro anno diventa illegittimo. La Corte ha chiarito che la discrepanza biennale non è una semplice ipotesi di partenza per l’indagine, ma un requisito sostanziale e necessario per la validità dell’atto impositivo.

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Pubblicato il 2 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Accertamento Sintetico: Annullato se Manca lo Scostamento Biennale

L’accertamento sintetico è uno degli strumenti più incisivi a disposizione dell’Amministrazione Finanziaria per contrastare l’evasione fiscale. Tramite il cosiddetto “redditometro”, l’Ufficio può ricostruire il reddito di un contribuente partendo dalle sue spese evidenti. Ma quali sono i limiti di questo potere? La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 4330 del 19 febbraio 2024, ha fissato un paletto fondamentale: la necessità di uno scostamento reddituale provato per almeno due anni.

I Fatti di Causa

Il caso riguarda un contribuente che aveva ricevuto un avviso di accertamento per l’anno di imposta 2008. L’Amministrazione Finanziaria aveva utilizzato il metodo sintetico, basando la sua pretesa sul presupposto che il reddito dichiarato dal soggetto fosse incongruo rispetto alla sua capacità di spesa non solo nel 2008, ma anche nell’anno precedente, il 2007.

Tuttavia, in un momento successivo, lo stesso Ufficio, a seguito delle giustificazioni fornite dal contribuente, aveva annullato in autotutela l’accertamento relativo al 2007, riconoscendo la congruità del reddito per quell’annualità. Nonostante ciò, l’accertamento per il 2008 era stato mantenuto, portando la questione fino in Cassazione.

Analisi della Corte sull’Accertamento Sintetico

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso del contribuente, cassando la sentenza impugnata e annullando l’atto impositivo. Il cuore della decisione si basa sull’interpretazione dell’art. 38 del d.P.R. n. 600/1973 (nella versione applicabile al caso, anteriore alle modifiche del 2010).

Secondo la norma, l’accertamento sintetico è legittimo quando il reddito dichiarato “non risulta congruo […] per due o più periodi di imposta”. I giudici hanno chiarito che questa non è una semplice condizione iniziale per avviare il controllo, ma un requisito di legittimità sostanziale dell’accertamento stesso.

In altre parole, lo scostamento tra reddito dichiarato e capacità di spesa deve essere effettivo e provato per l’intero biennio (o più). Non è sufficiente che l’Ufficio lo ipotizzi all’inizio della verifica.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha motivato la sua decisione sottolineando che lo “scostamento per uno o più periodi di imposta rappresenta un requisito di legittimità dell’accertamento c.d. redditometrico”. Di conseguenza, se viene meno la presunta incongruenza per una delle annualità, crolla l’intera impalcatura accusatoria.

I giudici hanno esplicitamente superato un precedente orientamento che riteneva sufficiente la sussistenza del requisito al solo momento dell’avvio del controllo. La nuova interpretazione, più garantista, stabilisce che la legittimità dell’atto deve essere valutata tenendo conto di tutti gli sviluppi successivi, inclusi gli annullamenti in autotutela o le decisioni giudiziarie.

La sentenza della commissione tributaria regionale è stata quindi cassata perché aveva erroneamente ritenuto che lo scostamento dovesse essere valutato “in astratto”, senza considerare che l’annullamento dell’accertamento del 2007 aveva, di fatto, eliminato uno dei due pilastri su cui si reggeva l’accertamento per il 2008.

Le Conclusioni

L’ordinanza ha implicazioni pratiche significative per i contribuenti. Ecco i punti salienti:

1. Requisito Sostanziale: La non congruità del reddito per almeno due anni è un elemento essenziale per la validità di un accertamento sintetico (basato sulla normativa pre-2010), non una mera formalità iniziale.
2. Effetto Retroattivo: L’annullamento, anche successivo, dell’accertamento per una delle annualità coinvolte invalida automaticamente l’accertamento sull’altra annualità, se questo si basava sul presupposto del doppio scostamento.
3. Maggiore Tutela: Questa decisione rafforza le garanzie per il contribuente, impedendo all’Amministrazione Finanziaria di procedere con accertamenti basati su presupposti che si sono poi rivelati infondati. I contribuenti sottoposti a questo tipo di verifica devono quindi sempre controllare attentamente la fondatezza delle contestazioni per tutte le annualità richiamate dall’Ufficio.

Per un accertamento sintetico è sufficiente che lo scostamento di reddito esista solo all’inizio della verifica fiscale?
No, la Corte di Cassazione ha stabilito che lo scostamento del reddito per almeno due periodi d’imposta è un requisito sostanziale di legittimità dell’atto. Se successivamente viene a mancare per una delle annualità, l’intero accertamento è illegittimo.

L’annullamento di un accertamento per un anno ha effetti su un accertamento sintetico per un altro anno collegato?
Sì, secondo la Corte, se l’accertamento per una delle annualità usate come presupposto viene annullato (in autotutela o in giudizio), viene meno il requisito dello scostamento biennale, rendendo nullo anche l’accertamento sull’altra annualità che si fondava su tale presupposto.

Cosa deve contenere l’atto di accertamento sintetico per consentire la difesa del contribuente?
L’atto di accertamento sintetico per un determinato anno deve contenere, anche in modo sommario, le ragioni per cui la dichiarazione si ritiene incongrua anche per gli altri periodi d’imposta presi a riferimento, così da permettere al contribuente di difendersi specificamente anche su tale aspetto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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