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Accertamento sintetico: nullo senza i due anni

La Corte di Cassazione ha annullato un accertamento sintetico basato sul redditometro per l’anno 2008. La decisione si fonda sul fatto che l’avviso di accertamento relativo all’annualità precedente (2007), necessario per soddisfare il requisito legale dello scostamento per almeno due periodi d’imposta, era stato annullato con una sentenza passata in giudicato. Venendo meno una delle due annualità, l’intero impianto presuntivo è stato ritenuto illegittimo, con la conseguente vittoria del contribuente.

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Pubblicato il 16 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Accertamento Sintetico: Annullato se Manca il Requisito dei Due Anni

L’accertamento sintetico rappresenta uno degli strumenti più incisivi a disposizione dell’Amministrazione Finanziaria. Tuttavia, il suo utilizzo deve rispettare rigorosi requisiti di legittimità. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale: se la legge richiede uno scostamento per due anni consecutivi e l’accertamento per uno dei due anni viene annullato, anche l’accertamento sull’anno residuo diventa illegittimo. Analizziamo insieme questa importante decisione.

I Fatti di Causa

Un contribuente, un avvocato, riceveva un avviso di accertamento per l’anno di imposta 2008. L’atto si basava sul cosiddetto “redditometro”, un metodo induttivo che presumeva un reddito superiore a quello dichiarato in base a spese per incrementi patrimoniali e di gestione. In particolare, l’Agenzia delle Entrate contestava un’incongruità del reddito per gli anni 2007 e 2008, requisito richiesto dalla normativa all’epoca vigente (art. 38, comma 4, del D.P.R. 600/1973).

Il contribuente impugnava l’atto e, dopo alterne vicende nei primi gradi di giudizio, proponeva ricorso per Cassazione. L’argomento decisivo del suo ricorso era proprio la mancanza del requisito dello scostamento biennale, poiché l’accertamento relativo all’anno 2007 era già stato annullato con una sentenza definitiva, non impugnata dall’Ufficio.

La Validità dell’Accertamento Sintetico e il Vincolo Biennale

La normativa applicabile al caso di specie prevedeva che l’accertamento sintetico potesse essere utilizzato solo se il reddito complessivo netto accertabile si discostava da quello dichiarato per almeno due periodi d’imposta. Questo requisito non è un mero formalismo, ma una garanzia per il contribuente, volta a evitare che una spesa eccezionale e isolata in un singolo anno possa dar luogo a una rettifica induttiva.

La Corte di Cassazione, nel caso in esame, ha confermato questo principio. I giudici hanno chiarito che lo scostamento per almeno due periodi d’imposta è un requisito di legittimità dell’atto. Se uno dei due termini del confronto viene a mancare, l’intera procedura di accertamento basata su quel presupposto crolla.

L’Effetto a Catena dell’Annullamento

Il punto cruciale della vicenda è che l’accertamento per il 2007 era stato annullato in un separato giudizio con una sentenza passata in giudicato. Questo significa che, legalmente, per l’anno 2007 non esisteva alcuna incongruenza. Di conseguenza, l’Amministrazione Finanziaria non poteva più sostenere che vi fosse uno scostamento per “almeno due periodi d’imposta” (2007 e 2008) per giustificare l’accertamento sintetico per il 2008.

La Corte ha richiamato precedenti pronunce (Cass. n. 21995/2015 e Cass. n. 35913/2023), affermando che la “caducazione, in giudizio, dello scostamento per uno dei due anni in contestazione produce l’illegittimità del metodo sintetico anche per l’anno superstite”.

Le Motivazioni della Corte

La Corte ha ritenuto fondato e assorbente il primo motivo di ricorso del contribuente. I giudici hanno spiegato che, sebbene l’Ufficio non sia obbligato a emettere un unico atto per più annualità, l’atto relativo a un determinato anno deve contenere le ragioni per cui la dichiarazione si ritiene incongrua anche per altri periodi, legittimando così l’accertamento sintetico. In questo caso, accertato che la sentenza che annullava l’avviso per il 2007 era definitiva, non sussistevano più le condizioni per la procedura da redditometro per l’anno 2008.

Di conseguenza, la Corte ha cassato la sentenza impugnata e, decidendo nel merito, ha accolto il ricorso originario del contribuente, annullando l’atto impositivo. Le spese legali sono state poste a carico dell’Amministrazione Finanziaria soccombente.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza offre un’importante lezione sulla difesa del contribuente contro l’accertamento sintetico. Dimostra che i presupposti richiesti dalla legge per l’applicazione del redditometro devono essere verificati con estremo rigore. Un contribuente che subisce un accertamento basato su più annualità deve sempre verificare la legittimità di ciascun atto presupposto. L’annullamento di uno degli avvisi può determinare un effetto a catena, invalidando anche gli accertamenti successivi che si fondano su di esso. È un chiaro monito per l’Amministrazione Finanziaria a basare le proprie pretese su fondamenta solide e a non ignorare gli esiti di precedenti contenziosi.

Quando è legittimo un accertamento sintetico che si basa su più annualità?
Secondo la normativa applicabile al caso e la decisione della Corte, un requisito di legittimità è che vi sia uno scostamento tra reddito dichiarato e capacità di spesa per almeno due periodi d’imposta consecutivi.

Cosa succede se l’accertamento per uno dei due anni di riferimento viene annullato?
Se l’accertamento per una delle due annualità viene annullato con una sentenza definitiva, viene meno il requisito della continuità biennale. Di conseguenza, l’accertamento sintetico basato su tale presupposto per l’anno residuo diventa illegittimo.

L’annullamento di un accertamento per un anno ha sempre effetti su quello dell’anno successivo?
Sì, ha effetti quando l’accertamento dell’anno successivo si fonda legalmente sulla validità di quello precedente, come nel caso del requisito dello scostamento per due periodi d’imposta per l’applicazione del redditometro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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