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Accertamento sintetico: il requisito biennale è cruciale

Un contribuente ha impugnato un accertamento sintetico per l’anno 2008, basato sul “redditometro”. La normativa applicabile richiedeva uno scostamento significativo tra reddito dichiarato e accertato per almeno due anni (2008 e 2009). Durante il contenzioso, l’importo accertato è stato ridotto, facendo venir meno lo scostamento per l’anno 2009 al di sotto della soglia legale del 25%. La Corte di Cassazione ha annullato l’accertamento, stabilendo che il requisito dello scostamento biennale deve sussistere per tutta la durata del processo e non solo al momento iniziale dell’atto impositivo.

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Pubblicato il 11 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Accertamento Sintetico: Annullato se Manca lo Scostamento per Due Anni

L’accertamento sintetico, basato sul cosiddetto ‘redditometro’, è uno degli strumenti più incisivi a disposizione dell’Agenzia delle Entrate per contrastare l’evasione fiscale. Tuttavia, la sua applicazione è subordinata a rigidi presupposti legali. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce un punto fondamentale riguardante la normativa previgente al 2010: la necessità che lo scostamento tra reddito dichiarato e accertato sussista per almeno due anni non solo all’inizio, ma per tutta la durata del contenzioso.

I fatti del caso: dall’avviso di accertamento al ricorso in Cassazione

La vicenda trae origine da un avviso di accertamento sintetico notificato a un contribuente per l’anno d’imposta 2008. L’Agenzia delle Entrate, sulla base di incrementi patrimoniali e spese per beni (un immobile, tre auto, rate di mutuo), aveva determinato un reddito maggiore di quello dichiarato. Per legittimare l’atto, secondo la normativa allora vigente (ratione temporis), il Fisco aveva considerato anche l’annualità 2009, al fine di integrare il requisito dello scostamento significativo per un biennio.

Il contribuente impugnava l’atto e, dopo un iter giudiziario altalenante nei primi due gradi di giudizio, la questione giungeva dinanzi alla Corte di Cassazione. Il motivo centrale del ricorso era la violazione dell’art. 38 del d.P.R. 600/1973 nella sua formulazione anteriore al 2010.

La questione giuridica: il requisito biennale nell’accertamento sintetico

Il cuore della controversia risiede nel presupposto del cosiddetto ‘scostamento biennale’. La legge applicabile all’annualità 2008 prevedeva che l’accertamento sintetico fosse legittimo solo se il reddito complessivo accertabile si discostava di almeno un quarto (25%) da quello dichiarato per due o più periodi di imposta.

Nel corso del giudizio di appello, l’Agenzia delle Entrate aveva ridotto l’importo accertato per il 2008. Proprio questa riduzione ha avuto un effetto a catena: ha fatto sì che lo scostamento calcolato per l’anno 2009 scendesse al di sotto della soglia del 25%. Di conseguenza, il presupposto del biennio veniva meno in corso di causa.

La legittimità dell’accertamento sintetico e i suoi presupposti

La difesa del contribuente sosteneva che, venuto meno uno dei pilastri fondamentali dell’accertamento (lo scostamento qualificato per due anni), l’intero atto dovesse essere considerato illegittimo. La Corte di Cassazione è stata chiamata a decidere se il requisito del biennio dovesse sussistere solo al momento dell’emissione dell’atto o persistere per tutta la durata del contenzioso.

Le motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha accolto il ricorso del contribuente, ritenendo il primo motivo di impugnazione fondato e assorbente rispetto a tutti gli altri. La decisione si basa su un’attenta analisi della normativa e dei principi che regolano l’accertamento tributario.

L’applicazione della normativa ratione temporis

Innanzitutto, i giudici hanno confermato che per l’anno d’imposta 2008 si doveva applicare la versione dell’art. 38 del d.P.R. 600/1973 in vigore prima delle modifiche del 2010. Questa versione richiedeva espressamente la non congruità del reddito dichiarato rispetto agli elementi di capacità contributiva per ‘due o più periodi di imposta’.

Il venir meno del presupposto biennale

Il punto cruciale della motivazione è il calcolo effettuato dalla Corte. A seguito della riduzione dell’accertamento per il 2008 operata dalla stessa Agenzia, lo scostamento per l’anno 2009 (utilizzato per ‘completare’ il biennio) si è ridotto a circa il 15-20%, quindi ben al di sotto della soglia del 25% richiesta dalla legge. Questo fatto, sebbene sopravvenuto nel corso del giudizio, è stato ritenuto decisivo.

Irrilevanza della sussistenza del requisito al solo momento iniziale

La Corte ha affermato un principio di diritto di grande importanza: lo scostamento per uno o più periodi di imposta è un requisito di legittimità dell’accertamento redditometrico. Pertanto, non è sufficiente che tale requisito sussista solo all’inizio della verifica amministrativa. Se, per qualsiasi motivo (come una riduzione dell’accertamento in autotutela o in giudizio), questo presupposto viene a mancare, l’intero atto impositivo diventa illegittimo. Questo orientamento supera un precedente indirizzo giurisprudenziale meno garantista per il contribuente.

Le conclusioni: implicazioni pratiche della sentenza

La pronuncia in esame ha rilevanti implicazioni pratiche. Stabilisce che i presupposti di legge per l’emissione di un accertamento sintetico non sono una mera formalità iniziale, ma devono essere solidi e resistere al vaglio giudiziale. Se uno dei pilastri normativi su cui si fonda l’atto crolla durante il processo, l’intera costruzione accusatoria del Fisco deve essere abbattuta.

Per i contribuenti, ciò significa che è fondamentale analizzare attentamente non solo l’anno oggetto di accertamento principale, ma anche le annualità ‘integrative’ utilizzate dall’Ufficio. Una difesa efficace può far emergere l’insussistenza dei requisiti di legge anche in un momento successivo all’emissione dell’atto, portando al suo annullamento totale. La sentenza ribadisce, in ultima analisi, che il potere di accertamento del Fisco, per quanto ampio, deve sempre muoversi entro i confini rigorosamente tracciati dalla legge.

Per un accertamento sintetico basato sulla normativa ante 2010, è necessario uno scostamento del reddito per un solo anno?
No, la normativa applicabile agli anni d’imposta antecedenti al 2009 (nella fattispecie, il 2008) richiedeva che lo scostamento di almeno un quarto tra reddito accertato e dichiarato si verificasse per due o più periodi di imposta.

Cosa succede se il requisito dello scostamento biennale viene a mancare durante il processo?
Se il requisito dello scostamento per due anni viene meno nel corso del contenzioso (ad esempio, a seguito di una riduzione dell’importo accertato), l’intero avviso di accertamento diventa illegittimo e deve essere annullato.

È sufficiente che i presupposti dell’accertamento sintetico esistano solo al momento dell’emissione dell’atto da parte dell’Agenzia delle Entrate?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che lo scostamento biennale è un requisito di legittimità dell’atto, non una semplice condizione per l’avvio della procedura. Pertanto, deve sussistere non solo all’inizio della verifica, ma deve resistere anche al vaglio successivo, incluso quello giudiziale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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