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Accertamento induttivo: la Cassazione ordina rinvio

Una società di costruzioni e i suoi soci hanno impugnato un accertamento induttivo basato sulla discrepanza tra il prezzo di vendita di alcuni immobili e l’importo superiore dei mutui richiesti dagli acquirenti. La Corte di Cassazione, prima di decidere nel merito dei nove motivi di ricorso, ha emesso un’ordinanza interlocutoria. Con tale provvedimento, ha disposto il rinvio della causa a nuovo ruolo per permettere l’acquisizione dei fascicoli dei gradi di merito, ritenuta un’attività preliminare indispensabile per verificare la posizione processuale di una delle socie.

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Pubblicato il 1 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Accertamento Induttivo da Mutuo: La Cassazione Fa un Passo Indietro e Ordina di Acquisire gli Atti

L’accertamento induttivo rappresenta uno degli strumenti più incisivi a disposizione dell’Amministrazione Finanziaria. Un caso recente ha portato la Corte di Cassazione a pronunciarsi su una vicenda in cui tale accertamento era fondato su una presunzione forte: la richiesta di mutui, da parte degli acquirenti di immobili, per un importo superiore al prezzo di compravendita dichiarato. Tuttavia, con un’ordinanza interlocutoria, la Suprema Corte ha premuto il tasto “pausa”, evidenziando come la correttezza procedurale sia un prerequisito fondamentale prima di ogni decisione di merito.

I Fatti di Causa: Vendite Immobiliari e Mutui Sospetti

Una società di costruzioni in nome collettivo e i suoi soci si sono visti notificare avvisi di accertamento per l’anno d’imposta 2004. L’Agenzia delle Entrate, basandosi su un processo verbale di constatazione della Guardia di Finanza, contestava maggiori ricavi per quasi 170.000 euro. La tesi dell’Ufficio era che la società avesse incassato somme in nero, dato che in alcune compravendite gli acquirenti avevano ottenuto finanziamenti bancari per un valore superiore a quello ufficialmente dichiarato come prezzo di acquisto. Di conseguenza, anche ai soci veniva contestato un maggior reddito imponibile derivante dalla partecipazione nella società.

I ricorsi presentati separatamente dalla società e dai soci venivano respinti sia dalla Commissione Tributaria Provinciale sia, in appello, dalla Commissione Tributaria Regionale, che nel frattempo aveva riunito i giudizi. Giunti dinanzi alla Corte di Cassazione, i contribuenti hanno articolato le loro difese in ben nove motivi di ricorso.

La Decisione della Corte: un Rinvio sull’Accertamento Induttivo

Contrariamente a quanto ci si potesse aspettare, la Corte di Cassazione non è entrata nel vivo delle contestazioni. Non ha stabilito se la presunzione basata sulla differenza tra mutuo e prezzo sia legittima o meno, né ha analizzato gli altri otto motivi di ricorso.

Invece, ha emesso un’ordinanza interlocutoria, con la quale ha disposto il rinvio della causa a nuovo ruolo. In pratica, il processo è stato sospeso per consentire alla Cancelleria di compiere un’attività ben precisa: acquisire i fascicoli d’ufficio dei precedenti gradi di giudizio, svoltisi presso le commissioni tributarie di Pesaro e delle Marche.

Le Motivazioni

La motivazione dietro questa decisione, apparentemente solo procedurale, è di fondamentale importanza. La Corte ha ritenuto che l’acquisizione degli atti fosse un’attività “prodromica”, ovvero un passo preliminare e indispensabile per poter decidere correttamente. L’obiettivo specifico è verificare la posizione processuale assunta da una delle socie nel giudizio che ha coinvolto la società. Senza avere la piena contezza di come si siano svolti i processi nei gradi inferiori e di come ogni parte si sia costituita e difesa, la Suprema Corte non può procedere a una valutazione di legittimità delle sentenze impugnate. La correttezza del contraddittorio e la regolare costituzione delle parti sono pilastri del giusto processo che devono essere verificati prima di affrontare le questioni di diritto sostanziale.

Le Conclusioni

Questa ordinanza interlocutoria, pur non decidendo la controversia, offre spunti di riflessione significativi. In primo luogo, ribadisce che nel giudizio di Cassazione la forma e la procedura non sono meri orpelli, ma garanzie essenziali. La Corte, prima di esercitare la sua funzione nomofilattica (cioè di garante dell’uniforme interpretazione della legge), deve assicurarsi che il percorso processuale che ha portato la causa al suo esame sia stato impeccabile. Per i contribuenti e i loro difensori, ciò significa che l’attenzione alla correttezza procedurale deve essere massima sin dal primo grado. La questione sulla legittimità dell’accertamento induttivo fondato sulla discrepanza tra mutuo e prezzo di vendita resta, per ora, irrisolta in questo specifico caso, in attesa che il puzzle procedurale venga completato.

Può l’Agenzia delle Entrate presumere un maggior ricavo se l’acquirente ottiene un mutuo per un importo superiore al prezzo di acquisto?
L’ordinanza non si pronuncia sulla legittimità di questa presunzione. Conferma che è stata la base dell’accertamento dell’Agenzia, convalidato nei primi due gradi di giudizio, ma la Corte di Cassazione ha sospeso la decisione sul punto per risolvere una questione procedurale preliminare.

Qual è stata la decisione della Corte di Cassazione in questo caso?
La Corte ha emesso un’ordinanza interlocutoria, con la quale non ha deciso il merito della causa, ma ha disposto il rinvio a nuovo ruolo per acquisire i fascicoli d’ufficio dei precedenti gradi di giudizio.

Perché la Corte ha deciso di rinviare la causa invece di decidere sul ricorso?
Il rinvio è stato ritenuto un passo necessario e preliminare per verificare la posizione processuale di una delle socie nel giudizio di merito. La Corte ha bisogno di avere un quadro completo e corretto dello svolgimento del processo prima di poter valutare la legittimità delle decisioni impugnate.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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