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Accertamento equitativo: la Cassazione chiede info

Un imprenditore contesta un accertamento basato su studi di settore. La Commissione Tributaria Regionale riduce la pretesa del 50% con una valutazione equitativa. L’imprenditore ricorre in Cassazione per carenza di motivazione. La Suprema Corte, anziché decidere nel merito, emette un’ordinanza interlocutoria. Sospende il giudizio e ordina all’Agenzia delle Entrate di fornire informazioni su una possibile adesione del contribuente a una definizione agevolata, che potrebbe aver estinto il debito. La decisione sull’accertamento equitativo è quindi rinviata.

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Pubblicato il 19 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Accertamento Equitativo: La Cassazione Sospende il Giudizio per Verificare la Definizione Agevolata

L’ordinanza interlocutoria della Corte di Cassazione, Sezione Tributaria, n. 1338 del 12 gennaio 2024, introduce un interessante elemento di riflessione sul rapporto tra il processo tributario e le procedure di definizione agevolata. La Corte ha scelto di non pronunciarsi immediatamente sulla legittimità di un accertamento equitativo, preferendo sospendere il giudizio per acquisire informazioni cruciali dall’Agenzia delle Entrate. Questo approccio evidenzia l’importanza del principio di economia processuale e la necessità di verificare se la controversia sia ancora esistente.

I Fatti del Caso: Dagli Studi di Settore alla Riduzione Equitativa

La vicenda ha origine da un avviso di accertamento notificato a un imprenditore edile per imposte dirette e IVA relative all’anno 2004. L’Agenzia delle Entrate aveva rideterminato i ricavi del contribuente basandosi sull’applicazione degli studi di settore. In primo grado, la Commissione Tributaria Provinciale accoglieva il ricorso del contribuente, annullando l’atto impositivo in quanto fondato esclusivamente su tali presunzioni.

Successivamente, la Commissione Tributaria Regionale, in riforma della prima decisione, accoglieva parzialmente l’appello dell’Ufficio. Pur riconoscendo delle attenuanti, non annullava l’accertamento ma ne riduceva la pretesa del 50% ‘in via equitativa’, senza però fornire una spiegazione dettagliata dei criteri utilizzati per tale riduzione.

Il Ricorso in Cassazione e la Critica all’Accertamento Equitativo

Il contribuente ha impugnato la sentenza regionale dinanzi alla Corte di Cassazione, lamentando la violazione dell’art. 132 c.p.c. per motivazione mancante, apparente o perplessa. Secondo la difesa, la CTR si era limitata a una generica riduzione equitativa della pretesa fiscale, omettendo di analizzare puntualmente gli elementi giustificativi che, a dire del ricorrente, avrebbero dovuto portare a un annullamento totale dell’accertamento. La critica si concentrava sulla mancanza di un percorso logico-giuridico che giustificasse la scelta di una riduzione forfettaria del 50%.

La Svolta: L’Impatto della Normativa sulla Definizione Agevolata

La Corte di Cassazione, prima di entrare nel merito della doglianza, ha rilevato un fatto nuovo e determinante. La sentenza impugnata rientrava in un elenco di atti impositivi trasmesso dall’Agenzia delle Entrate ai sensi di una recente normativa (d.l. n. 13 del 2023) relativa alle procedure di adesione agevolata. Questo ha sollevato il dubbio che il contribuente potesse aver presentato una domanda per definire la pendenza in via amministrativa, estinguendo così la pretesa erariale e rendendo priva di oggetto la controversia giudiziaria.

Le Motivazioni dell’Ordinanza Interlocutoria

Le motivazioni della Corte si fondano sulla necessità di accertare la persistenza della materia del contendere. I giudici hanno ritenuto indispensabile, per ragioni di economia processuale, verificare se la lite fosse stata estinta per effetto della presentazione di una domanda di adesione agevolata. Poiché dagli atti a disposizione non emergevano informazioni su eventuali versamenti o sulla regolarità della domanda, la Corte ha deciso di sospendere il procedimento. Invece di decidere su un accertamento equitativo potenzialmente superato dai fatti, ha scelto di onerare l’Agenzia delle Entrate di fornire un quadro chiaro della situazione amministrativa.

Le Conclusioni

In conclusione, la Suprema Corte ha disposto il rinvio della causa a nuovo ruolo, ordinando all’Agenzia delle Entrate di fornire, entro un termine di sessanta giorni, tutte le informazioni relative alla domanda di definizione agevolata presentata dal contribuente. Questa ordinanza interlocutoria non risolve la questione giuridica sulla motivazione della riduzione equitativa, ma la congela in attesa di un chiarimento fondamentale: la lite esiste ancora? La decisione sottolinea come le normative sulla tregua fiscale possano avere un impatto diretto sui processi in corso, imponendo al giudice un dovere di verifica pregiudiziale per evitare pronunce inutili.

Perché la Corte di Cassazione ha sospeso il giudizio invece di decidere sul ricorso?
La Corte ha sospeso il giudizio perché ha ravvisato la possibilità che la pretesa fiscale oggetto della causa fosse stata estinta a seguito di una domanda di adesione agevolata presentata dal contribuente, in base a una nuova normativa. Decidere sul merito sarebbe stato inutile se il debito non fosse più esistente.

Cosa si intende per riduzione della pretesa ‘in via equitativa’ nel caso specifico?
Significa che la Commissione Tributaria Regionale ha ridotto del 50% l’importo richiesto dall’Agenzia delle Entrate basandosi su un criterio di giustizia e ragionevolezza generale, senza però specificare analiticamente gli elementi e i calcoli che hanno portato a tale precisa percentuale di abbattimento.

Qual è l’obbligo imposto all’Agenzia delle Entrate dalla Corte?
La Corte ha ordinato all’Agenzia delle Entrate di fornire, entro 60 giorni, informazioni precise sulla regolarità della domanda di adesione agevolata presentata dal contribuente e di confermare se, per effetto di tale procedura, la pretesa fiscale si sia estinta.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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