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Abitazione principale IMU: esenzione su una sola unità

Un contribuente ha impugnato un avviso di accertamento IMU per due unità immobiliari contigue, usate come unica abitazione principale. La Cassazione ha respinto il ricorso, chiarendo che l’esenzione per abitazione principale IMU si applica a una sola unità catastale, a differenza della precedente disciplina ICI.

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Pubblicato il 7 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Abitazione principale IMU: l’esenzione non si estende a due unità catastali distinte

L’esenzione per l’abitazione principale IMU è uno dei benefici fiscali più noti ai proprietari di immobili. Tuttavia, la sua applicazione può generare dubbi, specialmente in situazioni complesse. Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale: l’agevolazione spetta per una e una sola unità immobiliare iscritta al catasto, anche se più appartamenti contigui sono di fatto utilizzati come un’unica dimora.

I Fatti di Causa

Il caso ha origine dall’impugnazione di un avviso di accertamento IMU da parte di un contribuente. L’Ente Locale richiedeva il pagamento dell’imposta per un’unità immobiliare che, sebbene catastalmente distinta, era di fatto unita e funzionalmente collegata a un’altra unità contigua, intestata alla moglie. L’intero complesso veniva utilizzato dalla famiglia come unica abitazione principale.

Il contribuente sosteneva che il concetto di abitazione principale dovesse essere inteso in senso sostanziale, come centro della vita e residenza della famiglia, a prescindere dalla suddivisione catastale. Le commissioni tributarie di primo e secondo grado, tuttavia, avevano respinto le sue ragioni, sottolineando la distinta iscrizione catastale dei due immobili. Di qui, il ricorso in Cassazione.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso del contribuente, confermando la validità dell’avviso di accertamento. Gli Ermellini hanno stabilito che, ai fini dell’esenzione IMU, il concetto di abitazione principale è inscindibilmente legato a quello di “unica unità immobiliare iscritta o iscrivibile nel catasto edilizio urbano”. Pertanto, l’utilizzo di fatto di più unità immobiliari come unica dimora non è sufficiente a estendere il beneficio fiscale oltre i limiti di una singola unità.

Le Motivazioni: la rigida interpretazione della norma sull’abitazione principale IMU

Il cuore della decisione risiede nell’interpretazione letterale dell’art. 13, comma 2, del D.L. n. 201/2011, che disciplina l’IMU. Questa norma definisce l’abitazione principale come “l’immobile, iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare, nel quale il possessore dimora abitualmente e risiede anagraficamente”.

La Corte ha evidenziato come questa formulazione segni una netta discontinuità rispetto alla precedente normativa sull’ICI. In tema di ICI, la giurisprudenza aveva ammesso la possibilità di applicare l’agevolazione a più unità immobiliari contigue, a condizione che fossero utilizzate come un’unica abitazione. Con l’introduzione dell’IMU, il legislatore ha scelto un approccio più restrittivo, ancorando in modo inequivocabile il beneficio alla singola unità catastale.

Secondo la Cassazione, la norma sull’abitazione principale IMU è una norma agevolativa e, come tale, soggetta a stretta interpretazione. Non è possibile applicarla in via analogica o estensiva a situazioni non espressamente previste. Di conseguenza, se due immobili sono catastalmente distinti, devono essere considerati separatamente ai fini fiscali. Nel caso specifico, poiché la moglie del ricorrente già beneficiava dell’esenzione per l’appartamento a lei intestato, l’altra unità immobiliare non poteva godere della medesima agevolazione.

Il criterio catastale come unico riferimento per l’abitazione principale IMU

La Corte ha ribadito un principio già affermato in precedenza: per ottenere l’esenzione IMU su un immobile composto da più unità fuse di fatto, è necessario procedere all’accatastamento unitario. La situazione di fatto, come il collegamento tramite una scala esterna o l’assenza di barriere interne, non ha rilevanza se non è seguita da una corrispondente variazione catastale. La relazione tecnica prodotta dal contribuente, che attestava l’accorpamento funzionale, è stata ritenuta irrilevante di fronte alla distinta iscrizione catastale dei due subalterni.

Le Conclusioni

La pronuncia consolida un orientamento restrittivo e formale in materia di esenzione IMU per l’abitazione principale. I contribuenti che utilizzano più unità immobiliari contigue come unica dimora devono essere consapevoli che, in assenza di una fusione catastale, il beneficio fiscale sarà riconosciuto solo per una di esse. Per estendere l’esenzione all’intero complesso abitativo, l’unica strada percorribile è quella di procedere a una variazione catastale per creare un’unica unità immobiliare. Questa decisione serve da monito sull’importanza di allineare la situazione di fatto con quella catastale per poter beneficiare pienamente delle agevolazioni fiscali previste dalla legge.

L’esenzione IMU per abitazione principale si applica a due appartamenti distinti ma usati come unica casa?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che l’esenzione IMU si applica a una sola unità immobiliare iscritta al catasto, a prescindere dal suo utilizzo di fatto come unica dimora insieme ad altre unità contigue.

Qual è la differenza fondamentale tra la disciplina ICI e quella IMU sull’abitazione principale?
La normativa IMU (D.L. 201/2011) ha introdotto un criterio più restrittivo rispetto alla precedente disciplina ICI. Mentre per l’ICI era possibile considerare l’utilizzo di fatto, per l’IMU l’agevolazione è strettamente legata al concetto di “unica unità immobiliare” iscritta al catasto.

Per ottenere l’esenzione IMU su due appartamenti uniti, è sufficiente dimostrare che funzionano come un’unica abitazione?
No, non è sufficiente. La Corte ha chiarito che l’unificazione funzionale (ad esempio, tramite una scala di collegamento) non è rilevante ai fini fiscali se non si procede a una formale fusione catastale delle due unità in un’unica entità immobiliare.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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