LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Verbale illeggibile: quando è nullo secondo Cassazione

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 20887/2024, ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato che lamentava la nullità della sua condanna a causa di un verbale illeggibile. La Corte ha stabilito che la semplice scrittura manuale, anche se non perfettamente lineare, non invalida l’atto se il suo contenuto rimane comprensibile. La nullità per un verbale illeggibile si verifica solo in caso di totale indecifrabilità grafica e deve essere eccepita tempestivamente, condizioni non riscontrate nel caso di specie.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 19 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Verbale Illeggibile: Quando la Scrittura Manuale Rende Nullo un Atto?

La chiarezza e la comprensibilità degli atti processuali sono un pilastro fondamentale per garantire il diritto di difesa. Ma cosa succede quando un documento cruciale, come il verbale di una testimonianza, viene redatto a mano in modo poco chiaro? La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 20887 del 2024, affronta proprio la questione del verbale illeggibile, stabilendo precisi confini tra una mera irregolarità grafica e un vizio insanabile che può portare alla nullità della sentenza.

Il Caso in Analisi: Dalla Condanna al Ricorso in Cassazione

La vicenda trae origine da una sentenza di condanna emessa dal Giudice di Pace per il reato di minaccia (art. 612 c.p.). L’imputato, ritenendo ingiusta la decisione, proponeva appello, basando la sua difesa su un unico, ma cruciale, motivo di natura procedurale: la violazione dell’articolo 134 del codice di procedura penale.

Secondo la difesa, la condanna si fondava su dichiarazioni di testimoni trascritte in verbali redatti con una scrittura manuale talmente disordinata da risultare, a suo dire, illeggibile. Questa presunta incomprensibilità avrebbe, di conseguenza, minato la validità della prova e, con essa, dell’intera sentenza.

La Questione del Verbale Illeggibile nella Procedura Penale

Il cuore del problema risiede nell’interpretazione dell’art. 134 c.p.p., che disciplina le modalità di documentazione degli atti. La norma ammette esplicitamente che il verbale possa essere redatto anche con scrittura manuale. La difesa dell’imputato sosteneva che, sebbene permessa, la scrittura manuale dovesse comunque garantire la piena comprensibilità del testo. Un verbale illeggibile equivarrebbe, in pratica, a un verbale inesistente, con conseguente nullità.

Il ricorrente chiedeva quindi alla Corte di Cassazione di annullare la condanna, ritenendo che la base probatoria fosse viziata alla radice a causa di questa presunta e grave irregolarità formale.

La Decisione della Cassazione sul Verbale Illeggibile

La Suprema Corte ha respinto il ricorso, dichiarandolo inammissibile e manifestamente infondato. La decisione si basa su due argomentazioni principali, che chiariscono in modo netto quando un verbale illeggibile può effettivamente invalidare un atto processuale.

Motivazioni

In primo luogo, i giudici di legittimità, esaminando gli atti, hanno concluso che i verbali in questione, pur essendo scritti a mano e “non particolarmente lineari”, risultavano comunque “comprensibili”. La Corte distingue quindi tra una grafia semplicemente disordinata e una grafia totalmente indecifrabile. Solo quest’ultima può integrare un vizio rilevante.

In secondo luogo, la Corte ha richiamato un importante precedente delle Sezioni Unite (sent. n. 42363/2006, Giuffrida), secondo cui la nullità per illeggibilità del verbale si configura solo in caso di “indecifrabilità grafica”. Si tratta di una nullità d’ordine generale a regime intermedio, il che significa che non può essere rilevata in ogni stato e grado del processo. La parte che intende farla valere ha l’onere di eccepirla tempestivamente, ovvero entro termini precisi stabiliti dal codice di procedura. Nel caso di specie, la Corte ha sottolineato che l’eventuale nullità non risultava essere stata dedotta nei tempi corretti.

Conclusioni

La decisione della Cassazione offre un’importante lezione pratica: non è sufficiente lamentare una scrittura poco chiara per ottenere l’annullamento di una sentenza. Per invalidare un atto a causa di un verbale illeggibile, è necessario dimostrare una sua totale e oggettiva incomprensibilità. Inoltre, è fondamentale rispettare i termini processuali per sollevare tale eccezione. In assenza di questi due presupposti, il vizio si considera sanato e l’atto, seppur formalmente imperfetto, rimane valido ed efficace. Il ricorso è stato quindi respinto, con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione di 3.000 euro.

Un verbale scritto a mano e poco chiaro è sempre causa di nullità?
No. Secondo la Corte di Cassazione, un verbale redatto con scrittura manuale non particolarmente lineare non è automaticamente nullo. La nullità si configura solo nel caso di ‘indecifrabilità grafica’, ovvero quando il contenuto è completamente incomprensibile.

Cosa succede se un verbale è veramente illeggibile?
Se un verbale è graficamente indecifrabile, si può configurare una ‘nullità d’ordine generale a regime intermedio’. Tuttavia, questa nullità deve essere eccepita (sollevata) tempestivamente dalla parte interessata, altrimenti non può essere fatta valere.

Qual è stato l’esito del ricorso basato sul verbale ritenuto illeggibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile. La Corte ha ritenuto i verbali comprensibili e ha specificato che, in ogni caso, l’eventuale nullità non era stata dedotta tempestivamente. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati