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Valutazione nuovo domicilio: annullata ordinanza

La Cassazione ha annullato un’ordinanza del Tribunale di Sorveglianza che negava la detenzione domiciliare a un condannato. Il motivo è la mancata valutazione del nuovo domicilio proposto dalla difesa, un elemento ritenuto cruciale per una corretta prognosi di reinserimento sociale, nonostante un precedente episodio conflittuale con i vicini di casa.

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Pubblicato il 4 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Valutazione nuovo domicilio: quando il giudice deve considerare tutte le carte

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale nel diritto penitenziario: il giudice deve esaminare tutti gli elementi forniti dalla difesa, specialmente quando questi possono alterare la valutazione sulla pericolosità sociale del condannato. Al centro del caso vi è proprio la mancata valutazione del nuovo domicilio proposto da un detenuto, un’omissione che ha portato all’annullamento di un’ordinanza di rigetto della detenzione domiciliare.

I Fatti del Caso

Il Tribunale di Sorveglianza di Napoli aveva respinto la richiesta di detenzione domiciliare presentata da un condannato. La decisione si basava su un episodio avvenuto mesi prima: una lite con i vicini di casa, durante la quale il soggetto li avrebbe minacciati, introducendosi di notte nell’area comune con una mazza da baseball. Inoltre, durante l’intervento dei Carabinieri, era stato sorpreso a usare un cellulare, violando una specifica prescrizione, e si era inizialmente opposto al loro ingresso in casa. Per il Tribunale, questo comportamento dimostrava l’assenza di una volontà di reinserimento sociale, rendendo impossibile una prognosi favorevole.

Il Ricorso in Cassazione

La difesa ha impugnato l’ordinanza, sostenendo che il Tribunale avesse commesso un errore di valutazione, ignorando completamente una memoria difensiva depositata prima dell’udienza. Tale memoria conteneva due elementi cruciali:

1. La remissione della querela da parte dei vicini, i quali avevano anche fornito una versione dei fatti più sfumata rispetto alla denuncia iniziale.
2. La disponibilità di un nuovo alloggio in un’altra città, presso l’abitazione della compagna, lontano dal contesto conflittuale che aveva generato l’episodio contestato.

Secondo il ricorrente, il Tribunale non aveva speso una sola parola per motivare l’eventuale inidoneità di questa nuova sistemazione, limitandosi a basare il proprio diniego esclusivamente sul litigio passato.

Le motivazioni della Cassazione sulla valutazione del nuovo domicilio

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, annullando l’ordinanza e rinviando il caso al Tribunale di Sorveglianza per un nuovo esame. I giudici supremi hanno chiarito che, sebbene il Tribunale avesse legittimamente potuto sminuire l’importanza della remissione di querela (dato che alcune violazioni erano state accertate direttamente dalle forze dell’ordine), ha commesso un errore logico-giuridico omettendo qualsiasi valutazione del nuovo domicilio.

La Corte ha spiegato che il giudizio negativo del Tribunale era intrinsecamente legato alla conflittualità con i vicini di casa. Di conseguenza, la proposta di trasferirsi in un altro luogo, allontanandosi dalla fonte del conflitto, era un elemento essenziale che avrebbe dovuto essere attentamente ponderato. Non averlo fatto ha reso la motivazione dell’ordinanza incompleta e illogica. In sostanza, il giudice non può formulare un giudizio di inidoneità della misura basandosi su un problema (il rapporto con i vicini) senza considerare la soluzione proposta per superarlo (il cambio di residenza).

Le conclusioni

Questa sentenza è un importante promemoria del dovere del giudice di motivare in modo completo le proprie decisioni, prendendo in considerazione tutti gli elementi fattuali e documentali prodotti dalle parti. La mancata analisi di un elemento potenzialmente decisivo, come la disponibilità di una nuova e idonea sistemazione per la detenzione domiciliare, costituisce un vizio di motivazione che porta all’annullamento del provvedimento. Per il condannato, ciò significa ottenere una seconda possibilità: il suo caso sarà nuovamente valutato dal Tribunale di Sorveglianza, che questa volta dovrà obbligatoriamente esprimersi sull’idoneità del nuovo domicilio proposto.

Un giudice può ignorare una memoria difensiva che propone un nuovo domicilio per la detenzione domiciliare?
No, la Cassazione ha stabilito che la mancata valutazione di un elemento così rilevante, come un nuovo domicilio che potrebbe risolvere le conflittualità alla base del giudizio negativo, vizia la motivazione del provvedimento e ne causa l’annullamento.

La remissione di querela da parte della vittima è sempre decisiva per ottenere un beneficio penitenziario?
Non necessariamente. In questo caso, il Tribunale ha legittimamente ritenuto non decisiva la remissione di querela, poiché altri elementi negativi (come la violazione del divieto di usare il cellulare e le minacce) erano stati accertati direttamente dai Carabinieri.

Cosa significa ‘annullamento con rinvio’?
Significa che la Corte di Cassazione ha cancellato la decisione del giudice precedente (‘annullamento’) e ha ordinato che il caso sia riesaminato dallo stesso Tribunale in diversa composizione (‘rinvio’), che dovrà attenersi ai principi di diritto stabiliti dalla Cassazione nel nuovo giudizio.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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