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Trattazione orale: appello nullo senza discussione

La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza della Corte di Appello per aver omesso la trattazione orale richiesta dalla difesa. Durante il periodo emergenziale Covid-19, la corte d’appello ha celebrato il giudizio con rito cartolare, nonostante la tempestiva richiesta di discussione orale. La Cassazione ha stabilito che tale omissione viola il diritto al contraddittorio e integra una nullità assoluta e insanabile, in quanto equivale all’assenza del difensore in un’udienza in cui la sua presenza è obbligatoria. Di conseguenza, la sentenza è stata annullata con rinvio per un nuovo giudizio.

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Pubblicato il 8 dicembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Trattazione Orale: Diritto Inviolabile anche nell’Emergenza, Sentenza Annullata

La richiesta di trattazione orale nel giudizio di appello rappresenta un caposaldo del diritto di difesa. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 30595/2024) ha ribadito con forza questo principio, annullando una decisione di appello emessa con rito ‘cartolare’ nonostante la tempestiva richiesta di discussione pubblica da parte della difesa. Questo caso mette in luce l’importanza del contraddittorio effettivo e le gravi conseguenze procedurali della sua violazione.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine da una sentenza di condanna emessa dal Tribunale di Bari per il delitto di cui agli artt. 56-319 quater c.p. La Corte di appello di Bari, successivamente, riformava parzialmente la sentenza solo per quanto riguarda il trattamento sanzionatorio.

Contro questa decisione, la difesa dell’imputato proponeva ricorso per cassazione, sollevando due motivi principali. Il primo, e decisivo, riguardava un vizio procedurale fondamentale: il difensore aveva inviato tempestivamente via PEC una richiesta per la trattazione orale dell’appello, fissato per il 7 giugno 2022. Ciononostante, la Corte di Appello aveva erroneamente proceduto secondo le forme del rito cartolare, previsto dalla legislazione emergenziale per il Covid-19, decidendo la causa senza la presenza e la discussione delle parti.

In via preliminare, è importante notare che l’imputato, prima della decorrenza dei termini, aveva formalmente rinunciato alla prescrizione del reato, dimostrando la volontà di ottenere una decisione nel merito della sua innocenza.

L’Importanza della Trattazione Orale secondo la Cassazione

La Suprema Corte ha ritenuto fondato e assorbente il primo motivo di ricorso, centrato sulla mancata celebrazione dell’udienza con trattazione orale. Gli Ermellini hanno chiarito che, ai sensi della disciplina emergenziale (art. 23-bis del d.l. 137 del 2020), è sufficiente la richiesta di una sola delle parti processuali per far sì che il processo d’appello abbandoni la forma cartolare e torni alla sua modalità ordinaria, ovvero la discussione orale in pubblica udienza o in rito camerale partecipato.

La Corte di Appello, ignorando la richiesta del difensore, non ha commesso una semplice irregolarità, ma ha violato in modo radicale il diritto al contraddittorio e alla difesa.

Le motivazioni

La motivazione della Cassazione si fonda su un principio consolidato e rafforzato da una precedente pronuncia (Sez. 6, n. 16080/2024). Quando il difensore inoltra una rituale e tempestiva richiesta di trattazione orale, lo svolgimento del processo con rito camerale non partecipato (cartolare) costituisce un modello procedimentale completamente difforme da quello legalmente previsto.

La violazione che ne consegue non riguarda solo il contraddittorio (art. 178, comma 1, lett. c, c.p.p.), ma integra una fattispecie più grave: l’assenza del difensore in un caso in cui la sua presenza è obbligatoria per legge. Questa situazione determina una nullità assoluta e insanabile, ai sensi dell’art. 179, comma 1, del codice di procedura penale. La Corte ha specificato che, a seguito della richiesta, l’udienza deve svolgersi oralmente alla presenza delle parti, dando avviso anche a coloro che non l’hanno richiesta, per permettere a tutti di partecipare consapevolmente.

Le conclusioni

In conclusione, la sentenza impugnata è stata annullata con rinvio ad un’altra sezione della Corte di Appello di Bari per un nuovo giudizio. Il nuovo giudice dovrà non solo celebrare il processo nel rispetto del contraddittorio, ma anche fornire una motivazione più adeguata sulla questione della desistenza, sollevata come secondo motivo di ricorso. La decisione riafferma che il diritto a un’udienza pubblica e a una discussione orale, se richiesto, non può essere sacrificato neppure in nome di esigenze di celerità o di normative emergenziali, pena l’invalidità radicale dell’intero giudizio di appello.

Cosa succede se la Corte di Appello ignora una richiesta di trattazione orale presentata dalla difesa?
La sentenza emessa dalla Corte di Appello è affetta da nullità assoluta e insanabile. La Corte di Cassazione annullerà la decisione e disporrà un nuovo giudizio davanti a un’altra sezione della stessa Corte di Appello, che dovrà celebrare l’udienza con la discussione orale.

È sufficiente la richiesta di una sola parte processuale per obbligare il giudice a fissare un’udienza con trattazione orale?
Sì. Secondo l’interpretazione fornita dalla Cassazione riguardo alla normativa emergenziale (art. 23-bis d.l. 137/2020), è sufficiente che anche una sola delle parti processuali (imputato, pubblico ministero o parte civile) richieda la discussione orale perché il giudizio non possa svolgersi in forma cartolare.

Qual è la conseguenza giuridica specifica del celebrare un rito cartolare al posto della richiesta trattazione orale?
La conseguenza è una nullità assoluta e insanabile ai sensi dell’art. 179, comma 1, c.p.p. Questo perché tale violazione non è considerata una semplice limitazione del contraddittorio, ma una vera e propria assenza del difensore in un’udienza dove la sua presenza è obbligatoria per legge.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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