Termini Impugnazione Penale: La Cassazione Sancisce l’Inammissibilità del Ricorso Tardivo
Nel processo penale, il rispetto dei tempi è un pilastro fondamentale che garantisce certezza e ordine. I termini impugnazione penale non sono semplici indicazioni, ma scadenze perentorie la cui violazione può avere conseguenze definitive, come l’impossibilità di far valere le proprie ragioni in un grado di giudizio superiore. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione ce lo ricorda con fermezza, dichiarando inammissibile un ricorso presentato fuori tempo massimo.
I Fatti del Caso: Una Condanna per Estorsione e l’Appello
Il caso in esame riguarda due imputati condannati in primo e secondo grado per il reato di estorsione aggravata. La Corte di Appello di Bari, con sentenza emessa il 3 giugno 2024, aveva confermato la decisione del Giudice per l’udienza preliminare. A fronte di questa conferma, i difensori degli imputati hanno deciso di presentare ricorso per cassazione, l’ultimo grado di giudizio previsto dal nostro ordinamento.
Il Deposito del Ricorso
Tuttavia, l’atto che avrebbe dovuto portare il caso all’attenzione della Suprema Corte è stato depositato oltre la scadenza prevista dalla legge, innescando un controllo di ammissibilità da parte dei giudici.
La Decisione della Cassazione: Inammissibilità per Superamento dei Termini Impugnazione Penale
La Corte di Cassazione, senza entrare nel merito delle doglianze sollevate, ha fermato il processo sul nascere. L’ordinanza è lapidaria: i ricorsi sono stati depositati oltre il termine di 45 giorni previsto dall’articolo 585, comma 2, lettera c), del codice di procedura penale. Di conseguenza, il ricorso è stato dichiarato inammissibile, rendendo definitiva la condanna della Corte d’Appello.
Le Motivazioni
Il cuore della decisione risiede nel calcolo preciso dei termini. La Corte di Appello aveva emesso la sentenza il 3 giugno 2024, ma si era riservata un termine di novanta giorni per il deposito delle motivazioni. Questo significa che il conteggio dei giorni a disposizione della difesa per preparare l’impugnazione non iniziava dalla data della lettura del dispositivo, ma dal giorno successivo alla scadenza del termine per il deposito delle motivazioni.
Nel caso specifico:
1. Sentenza d’appello: 3 giugno 2024.
2. Termine per motivazioni: 90 giorni.
3. Decorrenza termini impugnazione: 2 settembre 2024.
4. Scadenza per il ricorso (45 giorni): 17 ottobre 2024.
I ricorsi sono stati depositati dopo questa data, risultando irrimediabilmente tardivi. La Corte ha semplicemente applicato la norma, sottolineando il carattere perentorio dei termini processuali, posti a presidio della certezza del diritto e della ragionevole durata del processo.
Le Conclusioni
Questa pronuncia, pur nella sua brevità, offre un insegnamento cruciale: nel diritto processuale penale, la forma è sostanza. Il mancato rispetto di una scadenza, anche di un solo giorno, può precludere l’accesso a un grado di giudizio e rendere vana qualsiasi argomentazione difensiva, per quanto fondata possa essere. Per gli operatori del diritto, ciò si traduce in un monito costante a monitorare con la massima attenzione il calendario processuale. Per gli imputati, rappresenta la consapevolezza che il diritto alla difesa deve essere esercitato entro i binari rigorosi stabiliti dal codice di procedura, senza alcuna possibilità di deroga.
Qual è il termine per presentare un ricorso in cassazione in ambito penale in questo caso?
Il termine previsto dall’art. 585, comma 2, lett. c), del codice di procedura penale è di 45 giorni.
Cosa succede se un ricorso viene depositato oltre la scadenza prevista?
Se il ricorso è depositato oltre il termine perentorio, viene dichiarato inammissibile. Ciò significa che la Corte non esamina il merito della questione e la sentenza impugnata diventa definitiva.
Da quando iniziano a decorrere i termini per l’impugnazione se il giudice si riserva un periodo per scrivere le motivazioni?
I termini per l’impugnazione iniziano a decorrere dal giorno successivo alla scadenza del termine che il giudice si è concesso per il deposito delle motivazioni della sentenza. In questo caso, essendo stato fissato un termine di 90 giorni per le motivazioni, il conteggio dei 45 giorni per l’appello è iniziato dal 91° giorno.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 2 Num. 21889 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 2 Num. 21889 Anno 2025
Presidente: COGNOME NOME COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 09/04/2025
ORDINANZA
sui ricorsi proposti da:
NOME nato a BITONTO il 25/03/2000 NOME nato a BARI il 28/11/1997
avverso la sentenza del 03/06/2024 della CORTE APPELLO di BARI udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1.Con la sentenza in epigrafe, la Corte di appello di Bari ha confermato la sentenza del Giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Bari che aveva condannato i ricorrenti alle pene di giustizia in relazione al reato di estorsione aggravata.
Ricorrono per cassazione gli imputati, a mezzo dei loro rispettivi difensori e con distinti atti.
Deve rilevarsi che i ricorsi sono stati depositati oltre il termine di 45 gior previsto dall’art. 585, comma 2, lett. c), cod. proc. pen.
La sentenza impugnata, emessa il 3 giugno 2024, è stata depositata entro il termine di novanta giorni assegnato dalla Corte di appello per la sua redazione, sicché i termini per l’impugnazione decorrevano dal 2 settembre 2024, con scadenza il 17 ottobre 2024.
Il ricorso proposto nell’interesse di COGNOME NOME è stato depositato il 30
ottobre 2024, mentre quello proposto nell’interesse di NOME COGNOME il 14
novembre 2024.
Nel che, la loro tardività.
Alla declaratoria di inammissibilità consegue la condanna dei ricorrenti al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della
Cassa delle Ammende, commisurata all’effettivo grado di colpa degli stessi ricorrenti nella determinazione della causa di inammissibilità.
P.Q.M.
Dichiara inammissibili i ricorsi e condanna i ricorrenti al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle Ammende.
Così deciso, il 09/04/2025.