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Termini impugnazione penale: il ricorso tardivo è K.O.

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso avverso una condanna per furto con strappo perché depositato un giorno dopo la scadenza. Questa decisione sottolinea l’importanza inderogabile del rispetto dei termini impugnazione penale, la cui violazione comporta la condanna alle spese processuali e al pagamento di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 14 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Termini Impugnazione Penale: La Cassazione Sancisce l’Inammissibilità per Ricorso Tardivo

Nel processo penale, il tempo è un fattore cruciale. Il rispetto dei termini impugnazione penale non è una mera formalità, ma un requisito fondamentale per la validità dell’atto. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione lo ribadisce con forza, dichiarando inammissibile un ricorso depositato con un solo giorno di ritardo, a dimostrazione che in questo campo la precisione è tutto.

Il Caso: Dalla Condanna per Furto al Ricorso in Cassazione

La vicenda processuale ha origine da una condanna per il reato di furto con strappo. L’imputato, giudicato con rito abbreviato, vedeva confermata la sua responsabilità penale sia dal Tribunale di Frosinone sia, successivamente, dalla Corte d’Appello di Roma. Non rassegnato alla decisione, decideva di presentare ricorso per Cassazione, l’ultimo grado di giudizio possibile.

L’Errore Fatale: il Calcolo dei Termini Impugnazione Penale

Qui si consuma l’errore procedurale che si rivelerà fatale. La sentenza della Corte d’Appello era stata emessa il 12 febbraio 2024, con un termine di novanta giorni per il deposito delle motivazioni. Tale termine scadeva quindi il 12 maggio 2024. A partire da questa data, la difesa aveva a disposizione quarantacinque giorni per depositare il ricorso in Cassazione.

Il calcolo è semplice ma inesorabile: il termine ultimo per l’impugnazione era fissato per il 26 giugno 2024. Tuttavia, il ricorso veniva depositato solo il giorno successivo, il 27 giugno 2024. Un ritardo di appena ventiquattro ore, ma sufficiente a compromettere irrimediabilmente l’intera azione difensiva.

La Decisione della Suprema Corte e le Conseguenze del Ritardo

La Corte di Cassazione, applicando una procedura semplificata prevista dall’art. 610, comma 5-bis del codice di procedura penale, ha esaminato il ricorso de plano, ovvero senza udienza. L’esito è stato netto: l’appello è stato dichiarato inammissibile perché tardivo. La Corte ha agito in conformità con l’articolo 591 del codice di procedura penale, che elenca la tardività tra le cause espresse di inammissibilità dell’impugnazione.

Le Motivazioni

La motivazione della Corte è lapidaria e si fonda su un principio cardine del diritto processuale: i termini per impugnare sono perentori. Ciò significa che non ammettono deroghe o proroghe. Una volta scaduto il termine, il diritto di impugnare si estingue definitivamente. La tardività non è un vizio sanabile, ma un difetto che preclude in radice la possibilità per il giudice di entrare nel merito delle questioni sollevate. La Corte non ha alcuna discrezionalità nel valutare la gravità del ritardo; anche un solo giorno è sufficiente a determinare l’inammissibilità. Questa rigidità garantisce la certezza del diritto e la stabilità delle decisioni giudiziarie, impedendo che i processi possano protrarsi all’infinito.

Le Conclusioni

Le conseguenze pratiche per il ricorrente sono estremamente pesanti. La declaratoria di inammissibilità rende definitiva la sentenza di condanna della Corte d’Appello. Inoltre, l’imputato è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di Euro 4.000,00 a favore della Cassa delle ammende. Questo caso è un monito severo sull’importanza assoluta della diligenza e della precisione nel calcolo dei termini processuali. Un singolo giorno di ritardo può vanificare mesi di lavoro difensivo e segnare l’esito di un intero procedimento giudiziario, trasformando una possibile assoluzione in una condanna irrevocabile.

Cosa succede se un ricorso in Cassazione viene depositato un giorno dopo la scadenza?
Il ricorso viene dichiarato inammissibile per tardività. Questo significa che la Corte non esamina le ragioni dell’impugnazione e la sentenza precedente diventa definitiva e irrevocabile.

Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
Secondo quanto stabilito nell’ordinanza, il ricorrente la cui impugnazione è dichiarata inammissibile viene condannato al pagamento delle spese del procedimento e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, che in questo caso specifico è stata quantificata in 4.000,00 Euro.

La Corte di Cassazione può decidere un ricorso senza un’udienza?
Sì, la legge prevede una procedura semplificata (ex art. 610, comma 5-bis, c.p.p.) che consente alla Corte di dichiarare l’inammissibilità di un ricorso de plano, cioè sulla base dei soli atti scritti e senza la necessità di fissare un’udienza, quando l’inammissibilità è palese, come nel caso di un ricorso tardivo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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