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Termine riesame sequestro: decorrenza e notifica

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 43228/2024, ha chiarito che il termine per il riesame del sequestro probatorio decorre dalla notifica del decreto di convalida del Pubblico Ministero, non dalla data del sequestro. Annullata l’ordinanza che dichiarava tardivo un ricorso presentato entro dieci giorni da tale notifica, riaffermando un principio fondamentale a garanzia del diritto di difesa.

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Pubblicato il 12 dicembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Termine riesame sequestro: la Cassazione chiarisce la decorrenza dalla notifica

Il rispetto dei termini processuali è un pilastro fondamentale del diritto, ma la loro corretta individuazione può talvolta generare incertezze. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha offerto un chiarimento cruciale sul termine riesame sequestro, stabilendo con precisione da quale momento inizi a decorrere il tempo utile per impugnare il provvedimento. La decisione sottolinea l’importanza della piena conoscenza degli atti per un efficace esercizio del diritto di difesa.

I fatti del caso

La vicenda trae origine da un’indagine per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Nel corso delle operazioni, la polizia giudiziaria procedeva al sequestro probatorio di un’autovettura di proprietà dell’indagata in data 30 novembre. Il giorno seguente, il Pubblico Ministero emetteva il decreto di convalida del sequestro.

Questo decreto veniva notificato formalmente all’indagata, tramite il suo difensore, il 5 dicembre. L’indagata, ritenendo illegittimo il sequestro, presentava istanza di riesame il 15 dicembre successivo.

La decisione del Tribunale del Riesame

Il Tribunale del Riesame, investito della questione, dichiarava l’istanza inammissibile per tardività. Secondo i giudici di merito, il termine di dieci giorni per proporre il riesame avrebbe dovuto essere calcolato a partire dal 30 novembre, data in cui l’interessata aveva avuto conoscenza del sequestro tramite la consegna del verbale. Di conseguenza, il deposito dell’istanza in data 15 dicembre risultava tardivo.

Termine riesame sequestro: l’analisi della Corte di Cassazione

Contro questa decisione, l’indagata ha proposto ricorso per cassazione, lamentando l’errata applicazione degli articoli 355 e 324 del codice di procedura penale. La Suprema Corte ha accolto il ricorso, annullando con rinvio l’ordinanza impugnata.

Il cuore della questione risiedeva nell’interpretazione dell’art. 355, comma 3, c.p.p., che regola l’impugnazione del decreto di convalida del sequestro. La norma stabilisce che il termine di dieci giorni decorre «dalla notifica del decreto ovvero dalla diversa data in cui l’interessato ha avuto conoscenza dell’avvenuto sequestro».

Le motivazioni

La Corte di Cassazione ha chiarito che il Tribunale del Riesame è incorso in un errore di diritto. Il riferimento normativo alla “diversa data” in cui si ha conoscenza del sequestro non può essere applicato in modo indiscriminato. La giurisprudenza di legittimità ha costantemente interpretato questa disposizione nel senso che la piena conoscenza, utile a far decorrere il termine, coincide con la conoscenza dell’avvenuta convalida e, soprattutto, delle ragioni che la sostengono. Queste ragioni sono indispensabili per consentire all’interessato di articolare una difesa efficace.

Pertanto, quando il decreto di convalida viene regolarmente notificato, è da quel momento – e non dalla data del sequestro materiale – che inizia a decorrere il termine per l’impugnazione. Nel caso di specie, la notifica era avvenuta il 5 dicembre. L’istanza di riesame, presentata il 15 dicembre, era dunque perfettamente tempestiva, in quanto depositata esattamente il decimo giorno utile. L’errore del Tribunale è stato quello di anticipare il dies a quo (il giorno di partenza) al momento del sequestro, ignorando il momento successivo e giuridicamente rilevante della notifica del provvedimento di convalida.

Conclusioni

Questa sentenza riafferma un principio di garanzia fondamentale: il diritto di impugnazione può essere esercitato pienamente solo quando il soggetto interessato è posto nelle condizioni di conoscere non solo l’atto che lo pregiudica (il sequestro), ma anche le motivazioni legali che lo giustificano (contenute nel decreto di convalida). Di conseguenza, il termine riesame sequestro decorre dalla notifica del decreto di convalida. Un’interpretazione diversa svuoterebbe di significato il diritto di difesa, costringendo l’interessato a impugnare un provvedimento senza conoscerne appieno le fondamenta giuridiche.

Da quale momento decorre il termine di dieci giorni per proporre riesame avverso un decreto di convalida di sequestro?
Secondo la sentenza, il termine di dieci giorni decorre dalla data in cui il decreto di convalida del sequestro viene notificato all’interessato, e non dalla data in cui il sequestro è stato materialmente eseguito.

La conoscenza del solo verbale di sequestro è sufficiente a far partire il termine per l’impugnazione della convalida?
No, la conoscenza del solo sequestro non è sufficiente. La Corte chiarisce che il termine per l’impugnazione decorre dalla conoscenza della convalida e delle sue motivazioni, indispensabili per esercitare il diritto di difesa. Tale conoscenza si presume avvenuta con la notifica del relativo decreto.

Cosa succede se l’istanza di riesame viene presentata dopo 10 giorni dal sequestro ma entro 10 giorni dalla notifica della convalida?
In base a questa pronuncia, l’istanza è da considerarsi tempestiva e quindi ammissibile. Il calcolo corretto del termine deve partire dalla data di notifica del decreto di convalida, rendendo il ricorso presentato entro dieci giorni da quel momento pienamente valido.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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