Termine Ricorso Cassazione: Guida al Calcolo per Evitare l’Inammissibilità
Nel processo penale, il rispetto dei termini è un principio cardine che garantisce certezza e ordine. Un errore nel calcolo del termine ricorso cassazione può avere conseguenze definitive, come la perdita del diritto di impugnare una sentenza. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre l’occasione per fare chiarezza su un aspetto fondamentale: da quale momento esatto inizia a decorrere il termine per presentare ricorso?
I Fatti del Caso
La vicenda processuale ha origine dalla condanna di un imputato, confermata in secondo grado dalla Corte di Appello per una violazione del D.Lgs. 159/2011. La sentenza d’appello veniva emessa il 21 ottobre 2022, con la Corte che si riservava 90 giorni per il deposito delle motivazioni. Le motivazioni venivano effettivamente depositate entro questo lasso di tempo, precisamente il 13 gennaio 2023.
L’imputato, tramite il suo difensore, presentava ricorso per cassazione basandosi su un presupposto errato: che il termine per l’impugnazione dovesse iniziare a decorrere dalla data in cui la sentenza era stata notificata al difensore stesso, ovvero il 23 novembre 2023. Il ricorso veniva quindi depositato ben oltre la scadenza calcolata dalla Corte.
La Decisione della Corte di Cassazione e il calcolo del termine ricorso cassazione
La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile per tardività. La decisione si fonda su una precisa interpretazione dell’articolo 585 del Codice di Procedura Penale, che disciplina i termini per le impugnazioni.
Il punto centrale è il calcolo del dies a quo, ovvero il giorno da cui parte il conteggio. Contrariamente a quanto sostenuto dalla difesa, il termine per ricorrere non decorre dalla notifica al difensore, ma dalla scadenza del termine concesso al giudice per depositare la motivazione.
Le Motivazioni della Decisione
La Corte ha chiarito in modo inequivocabile la regola stabilita dall’art. 585, comma 2, lett. c), del codice di procedura penale. Questa norma stabilisce che, quando la legge prevede un termine per il deposito della motivazione (in questo caso, 90 giorni), il termine per proporre impugnazione (pari a 45 giorni in questa fattispecie) decorre dalla scadenza del termine per il deposito, a patto che il deposito stesso avvenga tempestivamente.
Nel caso specifico:
1. Sentenza emessa: 21/10/2022.
2. Termine per motivazione: 90 giorni.
3. Deposito motivazione: 13/01/2023 (entro i 90 giorni).
4. Scadenza del termine per la presentazione del ricorso: 05/03/2023 (calcolando 45 giorni dalla scadenza del termine di 90 giorni).
Il ricorso è stato presentato molto tempo dopo tale data, basandosi sulla notifica avvenuta a novembre 2023. La Corte ha specificato che la notifica al difensore diventa rilevante solo se il deposito della motivazione avviene oltre il termine fissato. Poiché il deposito era avvenuto nei tempi, la decorrenza andava calcolata secondo la regola generale, rendendo il ricorso irrimediabilmente tardivo.
Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche
Questa ordinanza riafferma un principio fondamentale per ogni operatore del diritto: la massima attenzione nel calcolo dei termini processuali. Un’errata interpretazione della norma sulla decorrenza può precludere l’accesso a un grado di giudizio, con grave pregiudizio per l’assistito. La decisione sottolinea che la notifica della sentenza non è sempre il momento da cui far partire il conteggio dei termini per l’impugnazione. È essenziale verificare sempre se il giudice abbia depositato la motivazione entro i termini che si era riservato. In caso affermativo, è da quella scadenza che scatta il conto alla rovescia per l’impugnazione. La conseguenza della tardività non è solo l’inammissibilità del ricorso, ma anche la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, come avvenuto nel caso di specie.
Da quale momento inizia a decorrere il termine per il ricorso se le motivazioni della sentenza sono depositate in tempo?
Se la motivazione di una sentenza viene depositata entro il termine stabilito dal giudice (es. 90 giorni), il termine per presentare l’impugnazione (es. 45 giorni) inizia a decorrere dalla scadenza del termine per il deposito, e non dalla successiva notifica al difensore.
Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché tardivo. Il difensore ha erroneamente calcolato l’inizio del termine dalla data di notifica della sentenza, mentre avrebbe dovuto calcolarlo dalla scadenza del termine di 90 giorni concesso alla Corte d’Appello per depositare le motivazioni.
Quali sono le conseguenze di un ricorso presentato in ritardo?
La presentazione tardiva di un ricorso ne causa l’inammissibilità, impedendo alla Corte di esaminarlo nel merito. Inoltre, come stabilito nel caso in esame, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma a titolo di sanzione pecuniaria alla Cassa delle ammende.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 735 Anno 2025
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE Data Udienza: 28/11/2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 735 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: NOME COGNOME
Composta da
– Presidente –
NOME COGNOME NOME COGNOME
– Relatore –
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: NOME nato a ANDRIA il 28/08/1985 avverso la sentenza del 21/10/2022 della CORTE APPELLO di BARI dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
RITENUTO IN FATTO
Esaminato il ricorso proposto avverso la sentenza del 21 ottobre 2022, con la quale la Corte di appello di Bari ha confermato la sentenza emessa dal Tribunale di Trani in data 24/06/2019 che aveva ritenuto NOME COGNOME responsabile del reato di cui all’art. 75, comma 2, d.lgs.n. 159/2011 e lo aveva condannato alla pena di otto mesi di reclusione;
CONSIDERATO IN DIRITTO
Ritenuto che il ricorso Ł inammissibile perchØ tardivo;
che la sentenza Ł stata emessa il 21/10/2022 con motivazione riservata in novanta giorni e depositata nei termini il 13/01/2023;
che il termine per la presentazione del ricorso per cassazione, pari a 45 giorni ai sensi dell’art. 585, comma 1 lett. c), cod. proc. pen., Ł scaduto il 05/03/2023;
che il ricorso Ł stato presentato ben oltre il termine sopra indicato sull’assunto che la decorrenza dovesse calcolarsi dalla notifica della sentenza al difensore eseguita alla data del 23/11/2023;
che invece, ai sensi dell’art. 585, comma 2 lett. c), cod. proc. pen., la decorrenza va calcolata dalla data di scadenza del termine di novanta giorni per il deposito della motivazione, se il deposito non Ł avvenuto oltre quel termine;
che, pertanto, il ricorso va dichiarato inammissibile perchØ tardivo, con la conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e, non sussistendo ipotesi di esonero, al versamento di una somma alla Cassa delle ammende, determinabile in tremila euro, ai sensi dell’art. 616 cod. proc. pen.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della cassa delle ammende.
Così Ł deciso, 28/11/2024
Il Consigliere estensore
Il Presidente NOME COGNOME
COGNOME