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Termine ricorso cassazione: 15 giorni per l’appello

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso perché depositato oltre il termine ricorso cassazione di 15 giorni previsto per le ordinanze emesse in camera di consiglio. L’appellante, che chiedeva una riparazione per ingiusta detenzione, ha visto la sua richiesta respinta per un vizio procedurale, venendo condannato al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 9 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Termine Ricorso Cassazione: Quando 15 Giorni Sono Fatali

Nel complesso mondo della procedura penale, il rispetto dei tempi è un pilastro fondamentale. Una semplice svista su una scadenza può compromettere irrimediabilmente l’esito di un intero percorso giudiziario. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione ci ricorda quanto sia perentorio il termine ricorso cassazione, specialmente per i provvedimenti emessi in camera di consiglio. Analizziamo questo caso per capire le regole e le conseguenze di un deposito tardivo.

I Fatti del Caso

Un cittadino, dopo aver subito un periodo di detenzione cautelare dal gennaio al settembre 2018 con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, aveva presentato un’istanza per ottenere la riparazione per ingiusta detenzione. La Corte d’Appello di Palermo, tuttavia, aveva rigettato la sua richiesta con un’ordinanza emessa il 19 giugno 2023.

Contro questa decisione, il soggetto decideva di rivolgersi alla Corte di Cassazione. Il suo ricorso, però, veniva depositato solamente il 5 settembre 2023.

La Decisione della Corte: Ricorso Inammissibile

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile senza neppure entrare nel merito della questione. La ragione è puramente procedurale ma inappellabile: il ricorso è stato presentato ben oltre i termini di legge. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di 3.000 euro in favore della cassa delle ammende.

Il termine ricorso cassazione e la procedura in camera di consiglio

La chiave di volta della decisione risiede nella natura del procedimento con cui la Corte d’Appello aveva deciso. Trattandosi di un’ordinanza emessa a seguito di un procedimento in camera di consiglio, si applica un termine di impugnazione specifico e più breve rispetto a quello ordinario.

Le Motivazioni

La Corte di Cassazione ha fondato la sua decisione su una base normativa chiara. L’articolo 585, comma 1, lettera a) del codice di procedura penale stabilisce che il termine per proporre impugnazione è di quindici giorni per i provvedimenti emessi in seguito a un procedimento in camera di consiglio. Questo termine inizia a decorrere dalla notificazione o dalla comunicazione dell’avviso di deposito del provvedimento.

Nel caso specifico, l’ordinanza della Corte d’Appello era stata notificata sia all’interessato che al suo difensore in data 21 giugno 2023. Il termine ultimo per depositare il ricorso scadeva quindi quindici giorni dopo. Il deposito effettuato il 5 settembre 2023 era palesemente tardivo.

I giudici hanno inoltre sottolineato che l’inammissibilità era riconducibile a ‘colpa del ricorrente’, citando una sentenza della Corte Costituzionale (n. 186/2000). Questo principio implica che l’onere di rispettare le scadenze processuali grava sulla parte, e il mancato rispetto comporta conseguenze negative, come la condanna al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria alla cassa delle ammende.

Le Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale: in ambito processuale, la forma è sostanza. Il mancato rispetto dei termini perentori, come il termine ricorso cassazione di 15 giorni per i procedimenti in camera di consiglio, preclude ogni possibilità di esame nel merito. Per i professionisti legali e per i cittadini, questo caso serve come un monito sull’importanza di monitorare con la massima attenzione le notifiche e le scadenze, poiché un ritardo può vanificare il diritto di difesa e comportare ulteriori oneri economici.

Qual è il termine per presentare ricorso per cassazione contro un’ordinanza emessa in camera di consiglio?
Il termine previsto dalla legge è di 15 giorni, come stabilito dall’art. 585, comma 1, lett. a) del codice di procedura penale.

Da quando inizia a decorrere il termine per l’impugnazione?
Il termine di 15 giorni inizia a decorrere dal momento della notificazione o della comunicazione dell’avviso di deposito del provvedimento all’interessato e al suo difensore.

Cosa succede se il ricorso per cassazione viene depositato oltre il termine previsto?
Il ricorso viene dichiarato inammissibile. Ciò significa che la Corte non esamina le ragioni del ricorso. Inoltre, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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