Termine per Ricorso: La Cassazione Sancisce l’Inammissibilità per Deposito Tardivo
Nel processo penale, la forma è sostanza. Il rispetto delle scadenze non è un mero formalismo, ma un pilastro che garantisce certezza e ordine allo svolgimento del giudizio. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ribadisce con forza questo principio, evidenziando come il mancato rispetto del termine per ricorso renda un’impugnazione irrimediabilmente inammissibile, a prescindere dalle ragioni di merito. Analizziamo insieme questa decisione per comprenderne la portata e le implicazioni pratiche.
I Fatti del Caso: Dal Sequestro all’Annullamento
La vicenda ha origine da un decreto di sequestro probatorio emesso dal Procuratore della Repubblica. Oggetto del provvedimento era un coltello a serramanico con una lama di 9 cm, rinvenuto in possesso di un individuo. Quest’ultimo, ritenendo illegittimo il sequestro, ha proposto istanza di riesame al Tribunale della Libertà competente.
Il Tribunale, in composizione collegiale, ha accolto la richiesta dell’indagato, disponendo l’annullamento del sequestro e, di conseguenza, la restituzione del bene.
L’Appello e il Mancato Rispetto del Termine per Ricorso
Contro l’ordinanza del Tribunale della Libertà, il Pubblico Ministero ha deciso di presentare ricorso alla Corte di Cassazione, chiedendone l’annullamento. Tuttavia, è proprio sulla tempistica di questa azione che si è decisa la sorte del procedimento.
L’ordinanza del Tribunale era stata notificata all’ufficio del Procuratore in data 27 febbraio 2024. Il ricorso per Cassazione, invece, è stato depositato solo il 15 marzo 2024. Questo ritardo, apparentemente di pochi giorni, si è rivelato fatale per l’esito dell’impugnazione.
Le Motivazioni della Suprema Corte: Il Carattere Perentorio dei Termini
La Corte di Cassazione, nel dichiarare l’inammissibilità del ricorso, non è entrata nel merito della questione, ovvero se fosse legittimo o meno il sequestro del coltello. La sua decisione si è basata su una valutazione puramente procedurale, ma non per questo meno importante.
I Giudici hanno richiamato gli articoli 325, 322-bis e 585 del codice di procedura penale, i quali stabiliscono chiaramente che il termine per proporre ricorso in Cassazione in questi casi è di 15 giorni dalla notifica del provvedimento impugnato.
Il calcolo è semplice: essendo stata notificata l’ordinanza il 27 febbraio 2024, il termine ultimo per il deposito del ricorso scadeva il 13 marzo 2024. Il deposito avvenuto il 15 marzo era, pertanto, tardivo. La conseguenza di tale ritardo è, per legge, la dichiarazione di inammissibilità. L’atto viene considerato come mai presentato ai fini della valutazione nel merito.
Conclusioni: L’Importanza della Tempestività nel Processo Penale
Questa ordinanza è un monito fondamentale per tutti gli operatori del diritto. Dimostra in modo inequivocabile che i termini processuali sono perentori e il loro mancato rispetto comporta conseguenze drastiche e insanabili. La tardività di un atto processuale, anche di un solo giorno, può precludere la possibilità di far valere le proprie ragioni, rendendo vane tutte le argomentazioni di merito. La giustizia, per essere efficace, richiede non solo validi argomenti, ma anche e soprattutto un rigoroso rispetto delle regole procedurali che ne governano il funzionamento.
Qual è il termine per proporre ricorso avverso un’ordinanza del Tribunale del Riesame in materia di sequestro?
Secondo la normativa richiamata nell’ordinanza (artt. 325, 322-bis e 585 c.p.p.), il termine per proporre ricorso per Cassazione è di 15 giorni, che decorrono dalla data di notificazione del provvedimento impugnato.
Cosa succede se il ricorso viene depositato oltre il termine stabilito dalla legge?
Se il ricorso viene depositato dopo la scadenza del termine perentorio di 15 giorni, viene dichiarato inammissibile. Ciò significa che la Corte non procederà all’esame del merito delle questioni sollevate, ma si limiterà a constatare la violazione procedurale, chiudendo il procedimento.
La Corte di Cassazione ha esaminato il motivo per cui il sequestro del coltello era stato annullato?
No, la Corte di Cassazione non ha esaminato la questione nel merito. La dichiarazione di inammissibilità del ricorso per tardività ha impedito qualsiasi valutazione sulla legittimità o meno dell’originario provvedimento di sequestro o dell’ordinanza di annullamento del Tribunale del Riesame.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 1 Num. 38630 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 1 Num. 38630 Anno 2024
PNOME: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 05/09/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI ENNA nel procedimento a carico di: COGNOME NOME nato a PIETRAPERZIA il DATA_NASCITA avverso l’ordinanza del 25/01/2024 del TRIB. LIBERTA’ di ENNA udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME; lette le conclusioni del PG COGNOME
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Con ordinanza in data 25 gennaio 2024, il Tribunale in composizione collegiale di Enna ha accolto l’istanza di riesame proposta da NOME COGNOME avverso il decreto di convalida di sequestro probatorio emesso dal Procuratore presso il Tribunale di Enna in data 03/01/2024 e avente ad oggetto un coltello a serramanico di colore marrone e lama a punta della lunghezza di cm 9 e ha disposto l’annullamento del provvedimento cautelare reale impugnato.
Avverso l’ordinanza ha proposto ricorso il Procuratore presso il Tribunale di Enna, chiedendone l’annullamento e depositandola in data 15/03/2024.
Il ricorso deve essere dichiarato inammissibile.
L’ordinanza è stata notificata al Procuratore impugnante il 27/02/2024, sicchè il ricorso è stato depositato oltre il termine di 15 giorni di cui agli 325, comma 3, 322bis, comma 1 e 585, comma 1 lett. a), cod. proc. pen. Ne consegue la dichiarazione di inammissibilità.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso. Così deciso, il 5 settembre 2024 Il Consigji re estensore NOME