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Termine per impugnare: quando il deposito è valido

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso, confermando che il termine per impugnare una sentenza decorre dal deposito delle motivazioni. Se il termine per il deposito scade in un giorno festivo, come una domenica, viene prorogato al primo giorno lavorativo successivo. Di conseguenza, il deposito effettuato il lunedì è da considerarsi tempestivo e non dà diritto all’avviso di deposito, rendendo l’appello presentato mesi dopo irrimediabilmente tardivo.

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Pubblicato il 17 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Termine per Impugnare e Scadenza nel Giorno Festivo: La Cassazione Fa Chiarezza

Nel processo penale, il rispetto delle scadenze è un pilastro fondamentale a garanzia della certezza del diritto e del corretto svolgimento della giustizia. Il termine per impugnare una sentenza è uno degli aspetti più delicati, e un errore nel suo calcolo può avere conseguenze irreversibili, come la dichiarazione di inammissibilità dell’appello. Una recente sentenza della Corte di Cassazione torna su un punto cruciale: cosa accade quando il termine per il deposito delle motivazioni da parte del giudice scade in un giorno festivo?

Il Caso: Un Appello Dichiarato Tardivo

La vicenda processuale ha origine da una condanna in primo grado emessa dal Tribunale di Bologna per reati di truffa e ricettazione. Il giudice, al momento della lettura del dispositivo, si era riservato 60 giorni per il deposito delle motivazioni della sentenza.

La difesa dell’imputato, ritenendo che il deposito fosse avvenuto in ritardo (al 61° giorno), aveva presentato appello mesi dopo. La Corte di Appello di Perugia, tuttavia, aveva dichiarato l’impugnazione inammissibile proprio perché tardiva. Contro questa decisione, l’imputato ha proposto ricorso per cassazione, sostenendo che, a causa del presunto ritardo nel deposito, avrebbe dovuto ricevere un apposito avviso, in mancanza del quale il termine per appellare non sarebbe mai iniziato a decorrere.

La Difesa e il Calcolo dei Giorni

Secondo la tesi difensiva, il deposito delle motivazioni, avvenuto il 22 gennaio 2024 a fronte di una decisione del 22 novembre 2023, era da considerarsi tardivo. Questo ritardo, a loro avviso, avrebbe reso necessaria la notifica dell’avviso di deposito previsto dall’art. 544 del codice di procedura penale. L’assenza di tale comunicazione avrebbe, di conseguenza, viziato la procedura e giustificato la presentazione dell’appello ben oltre i termini ordinari.

Il Termine per Impugnare e la Regola del Giorno Festivo

La Corte di Cassazione ha rigettato completamente la tesi difensiva, definendo il ricorso “manifestamente infondato”. Il cuore della decisione si basa su un principio consolidato del nostro ordinamento processuale, già affermato dalle Sezioni Unite.

Il Collegio ha ricostruito con precisione la cronologia degli eventi. Il termine di 60 giorni per il deposito delle motivazioni, decorrente dal 22 novembre 2023, scadeva esattamente domenica 21 gennaio 2024. In applicazione del principio generale secondo cui, se il giorno di scadenza è festivo, il termine è prorogato di diritto al primo giorno seguente non festivo, il deposito effettuato lunedì 22 gennaio 2024 era da considerarsi assolutamente tempestivo.

Le Motivazioni della Cassazione

La Corte ha stabilito che, essendo il deposito avvenuto nel pieno rispetto dei termini di legge (grazie alla proroga automatica dal giorno festivo a quello feriale successivo), non sussisteva alcun obbligo per la cancelleria di comunicare l’avvenuto deposito alle parti. L’avviso di deposito, infatti, è una garanzia prevista solo per l’ipotesi patologica del deposito tardivo, non per quello puntuale.

Di conseguenza, il termine per impugnare (nella fattispecie di 45 giorni, aumentato di ulteriori 15 giorni) ha iniziato a decorrere regolarmente dal 22 gennaio 2024, data del tempestivo deposito, per scadere il 22 marzo 2024. L’appello, presentato invece il 22 settembre 2024, era palesemente tardivo, come correttamente rilevato dalla Corte territoriale.

Le Conclusioni

La sentenza riafferma un principio fondamentale per tutti gli operatori del diritto: il calcolo dei termini processuali deve tenere conto della regola sulla proroga per scadenza in giorno festivo. Un’errata interpretazione di questa norma può portare a errori fatali, come la presentazione di un’impugnazione fuori termine, con la conseguente inammissibilità che preclude ogni ulteriore esame del merito della questione. La decisione sottolinea inoltre che la diligenza professionale impone una verifica attenta delle scadenze, senza poter fare affidamento su presunte omissioni della cancelleria quando queste non sono dovute. L’inammissibilità del ricorso ha comportato, per il ricorrente, non solo la conferma della decisione impugnata, ma anche la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle Ammende.

Cosa succede se il termine per depositare le motivazioni di una sentenza scade di domenica?
Il termine viene automaticamente prorogato al primo giorno lavorativo successivo. Pertanto, un deposito effettuato il lunedì seguente è considerato tempestivo e valido a tutti gli effetti.

Quando è obbligatorio l’invio dell’avviso di deposito della sentenza?
L’avviso di deposito è una comunicazione dovuta solo ed esclusivamente nel caso in un cui le motivazioni della sentenza vengano depositate dal giudice oltre il termine che si era riservato (inclusa l’eventuale proroga per scadenza in giorno festivo). Se il deposito è puntuale, non è previsto alcun avviso.

Quali sono le conseguenze di un ricorso in Cassazione dichiarato inammissibile per colpa?
Quando il ricorso è dichiarato inammissibile, la parte che lo ha proposto viene condannata al pagamento delle spese del procedimento. Inoltre, se la Corte ravvisa profili di colpa nella determinazione della causa di inammissibilità (come nel caso di un ricorso palesemente infondato), condanna il ricorrente anche al pagamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle Ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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