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Termine per impugnare: il ricorso tardivo è inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso perché presentato oltre il termine per impugnare di 15 giorni. La sentenza era stata motivata contestualmente, facendo decorrere il termine dalla data della pronuncia. La Corte ha sottolineato come il deposito tardivo, anche di un solo giorno, comporti l’inammissibilità e la condanna alle spese e a una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 26 dicembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Termine per impugnare: le conseguenze di un ricorso presentato in ritardo

Nel processo penale, il rispetto delle scadenze è un principio cardine che garantisce certezza e ordine. Il termine per impugnare una sentenza rappresenta un momento cruciale, il cui mancato rispetto può avere conseguenze definitive. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce, ancora una volta, la rigidità di tali scadenze, dichiarando inammissibile un ricorso presentato anche un solo giorno dopo il limite consentito e condannando il ricorrente al pagamento di una cospicua sanzione.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Milano, emessa in data 25 marzo 2024. La particolarità di tale sentenza risiedeva nel fatto che le sue motivazioni erano state redatte e depositate contestualmente alla pronuncia del dispositivo. Il difensore dell’imputato ha depositato il ricorso per Cassazione in data 10 aprile 2024, convinto di aver agito nei tempi previsti dalla legge.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte, con una procedura snella e senza udienza pubblica (procedura de plano), ha esaminato il ricorso e lo ha dichiarato immediatamente inammissibile. La ragione è stata una sola, tanto semplice quanto perentoria: il ricorso era stato depositato fuori tempo massimo, risultando quindi intempestivo.

Le Motivazioni della Cassazione sul termine per impugnare

La Corte ha basato la propria decisione su una rigorosa applicazione delle norme del codice di procedura penale. Il punto centrale della motivazione riguarda il calcolo del termine per impugnare. Gli Ermellini hanno chiarito che, quando la motivazione di una sentenza viene redatta contestualmente alla sua lettura in udienza, il termine per presentare l’impugnazione è di quindici giorni.

Questo termine, secondo il combinato disposto degli articoli 544 e 585 del codice di procedura penale, inizia a decorrere dalla data stessa della pronuncia. Nel caso di specie:

* Data della sentenza: 25 marzo 2024
* Termine per impugnare: 15 giorni
* Data di scadenza: 9 aprile 2024

Il ricorso, essendo stato depositato il 10 aprile 2024, risultava inequivocabilmente tardivo. La Corte ha quindi applicato l’articolo 591 del codice, che prevede l’inammissibilità dell’impugnazione presentata oltre i termini.

La decisione ha comportato due importanti conseguenze per il ricorrente, come previsto dall’articolo 616 del codice di procedura penale:

1. Condanna alle spese processuali: Il ricorrente è stato obbligato a pagare i costi del procedimento.
2. Versamento alla Cassa delle ammende: È stata disposta la condanna al pagamento di una somma di quattromila euro in favore della Cassa delle ammende. La Corte ha specificato che non sussistevano elementi per ritenere che il ricorrente avesse proposto il ricorso tardivo senza colpa, richiamando un principio affermato dalla Corte Costituzionale.

Conclusioni: L’Importanza della Diligenza Processuale

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale: nel diritto processuale, la forma è sostanza e i termini sono perentori. La decisione sottolinea come la diligenza dell’avvocato nel calcolare e rispettare le scadenze sia un dovere imprescindibile. Un ritardo, anche minimo, non solo preclude la possibilità di far valere le proprie ragioni nel merito, ma comporta anche significative sanzioni economiche a carico del proprio assistito. È un monito a non sottovalutare mai la rigidità delle norme procedurali, la cui violazione può vanificare l’intero percorso difensivo.

Quando inizia a decorrere il termine per impugnare una sentenza penale se la motivazione è letta in udienza?
Il termine di quindici giorni per impugnare inizia a decorrere dalla data stessa della pronuncia della sentenza.

Cosa succede se un ricorso viene depositato anche un solo giorno dopo la scadenza del termine?
Il ricorso viene dichiarato inammissibile perché intempestivo, senza che la Corte possa esaminarne il contenuto.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso dichiarato inammissibile per tardività?
Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, che nel caso specifico è stata fissata in 4.000 euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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