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Termine per impugnare: il ricorso tardivo è inammissibile

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso presentato oltre il termine per impugnare di quindici giorni previsto dalla legge. La tardività dell’atto ha comportato non solo il mancato esame nel merito della questione, ma anche la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 25 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Termine per Impugnare: Le Conseguenze di un Ricorso Tardivo

Nel mondo del diritto, il tempo è un fattore cruciale. Rispettare le scadenze processuali non è una mera formalità, ma un requisito fondamentale per poter esercitare i propri diritti. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci ricorda quanto sia perentorio il termine per impugnare e quali gravi conseguenze derivino dalla sua inosservanza. Questo articolo analizza il caso, spiegando perché un ricorso presentato anche un solo giorno dopo la scadenza viene irrimediabilmente respinto.

Il Caso in Esame: Un Ricorso Oltre i Limiti

La vicenda trae origine dalla decisione di un cittadino di presentare ricorso contro un’ordinanza emessa dal Tribunale di Ascoli Piceno in data 08/03/2023. Il provvedimento era stato notificato in via definitiva il 17 aprile 2023, data da cui iniziava a decorrere il tempo utile per l’impugnazione.

Tuttavia, l’atto di impugnazione è stato depositato solo il 19 maggio 2023. A prima vista potrebbe sembrare una questione di pochi giorni, ma nel rigore della procedura penale, questa tardività si è rivelata fatale per l’esito del ricorso.

L’Analisi della Corte: Il Rispetto del Termine per Impugnare è Tassativo

La Suprema Corte, investita della questione, ha svolto un’analisi puramente procedurale, senza entrare nel merito delle ragioni del ricorrente. Il fulcro della decisione si è basato sull’applicazione dell’art. 585, comma 1, lettera a), del codice di procedura penale.

Questa norma stabilisce un termine per impugnare di quindici giorni per i provvedimenti come quello in oggetto. Il calcolo è semplice e non ammette deroghe:

* Data di decorrenza: 17 aprile 2023 (giorno di esecuzione dell’ultima notifica).
* Scadenza del termine: 3 maggio 2023 (calcolando i quindici giorni).
* Data di presentazione del ricorso: 19 maggio 2023.

Il confronto tra le date ha reso evidente e incontestabile la tardività del ricorso, depositato ben oltre la scadenza fissata dalla legge.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte di Cassazione ha motivato la propria decisione richiamando l’articolo 591, comma 1, lettera c), del codice di procedura penale. Questa disposizione sancisce l’inammissibilità dell’impugnazione quando non sono osservati i termini previsti. L’inosservanza del termine per impugnare non è una semplice irregolarità sanabile, ma un vizio che impedisce al giudice di esaminare il contenuto del ricorso. Di conseguenza, la Corte ha dichiarato l’inammissibilità dell’atto, senza alcuna possibilità di valutazione nel merito. Inoltre, non essendo stati forniti elementi per giustificare il ritardo e quindi escludere la colpa del ricorrente, è scattata anche la condanna al pagamento di una somma in favore della Cassa delle ammende.

Le Conclusioni

La decisione in esame è un monito sull’importanza fondamentale del rispetto dei termini processuali. Perdere una scadenza significa, nella maggior parte dei casi, perdere la possibilità di far valere le proprie ragioni in giudizio. L’ordinanza ribadisce che la tardività comporta due conseguenze negative: primo, l’inammissibilità del ricorso, che preclude qualsiasi discussione sulle questioni di merito; secondo, una condanna economica che include le spese del procedimento e una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende. Questo caso sottolinea l’importanza di affidarsi tempestivamente a un professionista legale per evitare errori procedurali che possono compromettere irrimediabilmente l’esito di una controversia.

Qual è il termine per impugnare un’ordinanza come quella del caso di specie?
Secondo l’art. 585, comma 1, lett. a), del codice di procedura penale, il termine per l’impugnazione è di quindici giorni.

Cosa succede se un ricorso viene presentato dopo la scadenza del termine?
Il ricorso viene dichiarato inammissibile, ai sensi dell’art. 591, comma 1, lett. c), del codice di procedura penale. Ciò significa che il giudice non esaminerà le ragioni di merito dell’impugnazione.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso dichiarato inammissibile per tardività?
Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, che in questo caso è stata fissata in tremila euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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