LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Termine impugnazione: ricorso tardivo è inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso in materia penale a causa del mancato rispetto del termine di impugnazione. L’appello, presentato quasi un anno dopo la scadenza, è stato rigettato senza esame del merito, con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di 3.000 euro.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 30 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Termine Impugnazione Rispettato: la Chiave per non Vedersi Negare Giustizia

Nel processo penale, la precisione e il rispetto delle scadenze sono fondamentali. L’ordinanza in esame della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio di come il mancato rispetto del termine impugnazione possa avere conseguenze drastiche, portando alla dichiarazione di inammissibilità di un ricorso e a sanzioni economiche. Questo caso sottolinea l’importanza di una gestione attenta delle tempistiche processuali per garantire la tutela dei propri diritti.

I Fatti del Caso: un Ricorso Presentato Fuori Tempo Massimo

La vicenda ha origine da una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Perugia in data 19 gennaio 2022. Il giudice, in quella sede, aveva stabilito un termine di novanta giorni per il deposito delle motivazioni della sentenza. Un imputato, ritenendosi leso da tale decisione, decideva di presentare ricorso per cassazione.

Tuttavia, l’atto di impugnazione veniva trasmesso tramite Posta Elettronica Certificata (PEC) solamente il 31 marzo 2023, ben oltre la scadenza prevista dalla legge. Questo ritardo è stato il punto centrale su cui si è concentrata la valutazione della Suprema Corte.

Il Calcolo del Termine Impugnazione Corretto

Per comprendere la decisione, è essenziale capire come si calcola il termine impugnazione. Secondo il combinato disposto degli articoli 585 e 544 del codice di procedura penale, quando il giudice si riserva un termine per depositare le motivazioni (in questo caso 90 giorni), il termine per impugnare decorre dalla scadenza di quel periodo. Nel caso specifico:

* Data della sentenza: 19 gennaio 2022
* Termine per motivazioni: 90 giorni
* Scadenza per l’impugnazione: 3 giugno 2022
* Data di presentazione del ricorso: 31 marzo 2023

Il ricorso è stato quindi presentato quasi dieci mesi dopo la scadenza ultima.

Le Motivazioni della Cassazione: Inammissibilità per Tardività

La Corte di Cassazione, con la sua ordinanza, non ha potuto fare altro che constatare l’evidente tardività del ricorso. I giudici hanno richiamato l’articolo 591, comma 1, lettera c) del codice di procedura penale, che sancisce espressamente l’inammissibilità dell’impugnazione proposta al di fuori dei termini stabiliti dalla legge.

La Corte ha sottolineato che si tratta di una violazione procedurale non sanabile. Quando il termine impugnazione non viene rispettato, l’atto è considerato come mai proposto ai fini dell’esame di merito. La Suprema Corte ha inoltre applicato l’articolo 610, comma 5-bis, che consente di dichiarare l’inammissibilità con una procedura semplificata, senza formalità, proprio per i casi di palese violazione delle norme procedurali, come la tardività.

Le Conclusioni: le Conseguenze Pratiche di un Ricorso Tardivo

La decisione della Corte di Cassazione ha avuto conseguenze concrete e pesanti per il ricorrente. L’ordinanza ha stabilito:

1. Dichiarazione di Inammissibilità: Il ricorso è stato respinto senza alcuna valutazione delle ragioni di merito. La sentenza della Corte d’Appello è quindi diventata definitiva.
2. Condanna alle Spese Processuali: Come prassi in caso di inammissibilità, il ricorrente è stato condannato al pagamento di tutte le spese relative al procedimento in Cassazione.
3. Sanzione Pecuniaria: A causa della “colpa connessa all’irritualità dell’impugnazione”, è stata inflitta una sanzione di tremila euro da versare alla Cassa delle ammende. Questa sanzione ha lo scopo di disincentivare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o irregolari, che appesantiscono inutilmente il sistema giudiziario.

Questo caso serve da monito sull’importanza cruciale del rispetto dei termini processuali. Un errore di calcolo o una negligenza possono precludere definitivamente la possibilità di far valere le proprie ragioni in giudizio, con ulteriori conseguenze economiche.

Cosa succede se un ricorso in Cassazione viene presentato oltre il termine previsto dalla legge?
Il ricorso viene dichiarato inammissibile. Ciò significa che la Corte non entra nel merito della questione, ma si limita a constatare la violazione della norma procedurale, respingendo l’atto.

Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso tardivo?
La persona che presenta un ricorso inammissibile per tardività viene condannata al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, come sanzione per aver avviato un procedimento irregolare. In questo caso, la somma è stata fissata in 3.000 euro.

Da quando inizia a decorrere il termine per l’impugnazione se il giudice si riserva un periodo per scrivere le motivazioni?
Il termine per impugnare non decorre dalla data di lettura della sentenza in udienza, ma dalla scadenza del termine che il giudice si è concesso per il deposito delle motivazioni (in questo caso, 90 giorni).

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati