Termine Impugnazione Penale: le Conseguenze di un Ricorso Tardivo
Nel processo penale, il rispetto delle scadenze è un principio fondamentale che garantisce la certezza del diritto e il corretto svolgimento della giustizia. Il termine impugnazione penale non è una mera formalità, ma un requisito di ammissibilità essenziale. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio delle conseguenze derivanti dalla presentazione tardiva di un ricorso, ribadendo la rigidità delle norme procedurali in materia.
I Fatti del Caso: una Scadenza Ignorata
Il caso in esame riguarda un imputato che ha proposto ricorso contro una sentenza emessa dal Tribunale di Milano in data 6 giugno 2024. La sentenza in questione era stata pronunciata con “motivazione contestuale”, ovvero le ragioni della decisione erano state rese note immediatamente insieme al verdetto. In queste circostanze, la legge prevede un termine molto breve per presentare un’eventuale impugnazione.
Nonostante ciò, l’atto di impugnazione è stato depositato solo il 15 luglio 2024, ben oltre la scadenza prevista.
La Decisione della Corte e il termine impugnazione penale
La Corte di Cassazione, investita della questione, ha risolto il caso con una procedura snella, senza neppure la necessità di un’udienza di discussione. La decisione è stata netta: il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Questa pronuncia evidenzia come il mancato rispetto del termine impugnazione penale sia un vizio insanabile che impedisce al giudice di entrare nel merito delle questioni sollevate dal ricorrente.
Le Motivazioni della Decisione
La Corte ha basato la sua decisione su un calcolo semplice ma inesorabile. La sentenza impugnata era del 6 giugno 2024. Il termine previsto dalla legge per proporre impugnazione in casi come questo è di 15 giorni. Tale termine, quindi, scadeva il 22 giugno 2024. Poiché il deposito del ricorso è avvenuto il 15 luglio 2024, la sua tardività era palese e indiscutibile. La tardività del ricorso ne comporta, ai sensi dell’articolo 610, comma 5-bis, del codice di procedura penale, una dichiarazione di inammissibilità ‘de plano’, cioè sulla base della sola lettura degli atti.
Le Conclusioni: Inammissibilità e Sanzioni
Le conseguenze di tale inammissibilità non sono state solo procedurali. In applicazione dell’articolo 616 del codice di procedura penale, la Corte ha condannato il ricorrente a sostenere i costi del procedimento. Inoltre, ha inflitto una sanzione pecuniaria di tremila euro da versare alla Cassa delle Ammende. Questa ordinanza serve da monito sull’importanza cruciale di agire con tempestività nel processo penale. Il diritto alla difesa deve essere esercitato nel rigoroso rispetto delle regole procedurali, e il termine impugnazione penale rappresenta uno dei cardini di questo sistema, la cui violazione preclude ogni possibilità di riesame della decisione.
Qual è il termine per impugnare una sentenza penale con motivazione contestuale?
Secondo quanto emerge dal provvedimento, il termine per proporre impugnazione avverso una sentenza con motivazione contestuale è di 15 giorni.
Cosa succede se un ricorso viene depositato dopo la scadenza del termine di impugnazione penale?
Se un ricorso viene depositato oltre la scadenza prevista, la Corte lo dichiara inammissibile perché tardivo, senza esaminarne il merito.
Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
La persona che presenta un ricorso dichiarato inammissibile viene condannata al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle Ammende, che nel caso di specie è stata fissata in tremila euro.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 4068 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 4068 Anno 2025
Presidente: NOME
Relatore: COGNOME NOME COGNOME
Data Udienza: 28/10/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME nato a CATANIA il 05/07/1975
avverso la sentenza del 06/06/2024 del TRIBUNALE di MILANO
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udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME
letto il ricorso proposto nell’interesse di NOME COGNOME avverso la sentenza in epigrafe esaminati gli atti, il provvedimento impugnato e acquisita la memoria trasmessa nell’interesse del ricorrente;
ritenuto che il ricorso deve ritenersi inammissibile perché tardivo: la sentenza impugnata, resa con motivazione contestuale risale al 6 giugno 2024 sì che il termine di 15 giorni per proporre impugnazione doveva ritenersi scaduto il 22 giugno 2024 mentre il deposito dell’impugnazione risale al 15 luglio 2024;
rilevato che all’inammissibilità del ricorso, dichiarata de plano ai sensi dell’art. 610, com 5bis cod.proc.pen. fanno seguito le pronunce di cui all’art. 616 dello stesso codice;
PQM
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle Ammende.
Così deciso il 28 ottobre 2024.