LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Termine impugnazione penale nel rito cartolare

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso per possesso di passaporto falso, poiché presentato oltre il termine impugnazione penale. L’ordinanza chiarisce che nel rito cartolare, il termine decorre dalla scadenza fissata per il deposito della motivazione e non si applica la proroga di 15 giorni prevista per i giudizi in assenza, portando alla condanna del ricorrente al pagamento delle spese e di una sanzione.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 12 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Termine Impugnazione Penale: La Cassazione sul Rito Cartolare e le Scadenze Perentorie

Il rispetto delle scadenze processuali è un pilastro fondamentale del sistema giudiziario. Presentare un atto oltre i limiti temporali previsti dalla legge può avere conseguenze definitive, come l’inammissibilità del ricorso. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione illumina un aspetto cruciale riguardante il termine impugnazione penale, specificamente nel contesto del cosiddetto rito cartolare, una modalità processuale sempre più diffusa. Analizziamo la decisione per comprendere le regole sulla decorrenza dei termini e le insidie da evitare.

I Fatti del Caso: Un Ricorso Presentato Fuori Termine

Il caso ha origine dalla condanna di un imputato per il reato di possesso di passaporto falso, confermata dalla Corte di Appello di Trieste. La sentenza d’appello era stata deliberata il 12 marzo 2024, con un termine di novanta giorni concesso per il deposito delle motivazioni, secondo le forme del rito cartolare.

L’imputato, non soddisfatto della decisione, ha proposto ricorso per Cassazione. Tuttavia, l’atto è stato depositato telematicamente solo il 14 ottobre 2024, ben oltre la scadenza prevista dalla legge.

Il Calcolo del Termine Impugnazione Penale nel Rito Cartolare

La questione centrale ruotava attorno al calcolo esatto del termine impugnazione penale. La Corte di Cassazione ha ricostruito meticolosamente la cronologia processuale per stabilire l’infondatezza del ricorso dal punto di vista procedurale.

1. Delibera e Termine per la Motivazione: La sentenza d’appello è del 12 marzo 2024. Il giudice ha fissato 90 giorni per depositare le motivazioni.
2. Scadenza e Deposito: Tale termine scadeva il 10 giugno 2024. La Corte d’Appello ha depositato la sentenza proprio in quella data, rispettando pienamente la scadenza.
3. Decorrenza del Termine per Impugnare: Il termine per presentare ricorso è iniziato a decorrere dal 10 giugno 2024. Poiché la motivazione è stata depositata tempestivamente, non era necessario alcun avviso di deposito aggiuntivo.
4. Scadenza Finale: Il termine ultimo per l’impugnazione è maturato il 25 luglio 2024.

Il ricorso, presentato il 14 ottobre 2024, era quindi palesemente tardivo.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, basando la sua decisione su due principi procedurali chiari e consolidati. In primo luogo, ha ribadito che quando la motivazione di una sentenza viene depositata entro il termine fissato dal giudice, il termine per l’impugnazione decorre dalla data di scadenza di quel termine, resa nota alle parti tramite la notifica del solo dispositivo. Non è richiesto un avviso specifico del deposito della motivazione, come invece accadrebbe se il deposito fosse tardivo.

In secondo luogo, e questo è l’aspetto più rilevante, la Corte ha escluso l’applicabilità della proroga di 15 giorni prevista dall’art. 585, comma 1-bis c.p.p. Tale norma concede un termine più lungo all’imputato giudicato “in assenza”. Tuttavia, la giurisprudenza è ormai pacifica nel ritenere che l’imputato appellante in un procedimento cartolare non possa essere considerato assente. Il rito cartolare, infatti, prevede una partecipazione attiva, seppur documentale, attraverso il deposito di memorie e conclusioni scritte. Di conseguenza, non sussistono le condizioni per concedere il termine aggiuntivo.

Conclusioni: L’Importanza della Diligenza Processuale

L’ordinanza in esame è un monito sull’importanza della massima diligenza nel rispetto dei termini processuali. La decisione conferma che nel rito cartolare, le regole per il calcolo del termine impugnazione penale sono rigorose e non ammettono deroghe. La tardività del ricorso non è un vizio sanabile e comporta l’inammissibilità dell’atto, precludendo ogni possibilità di esame nel merito delle censure mosse alla sentenza. Per i difensori, ciò significa monitorare attentamente le scadenze a partire dalla notifica del dispositivo e non fare affidamento su proroghe non applicabili al caso specifico, per garantire la piena tutela dei diritti del proprio assistito.

Da quando decorre il termine per impugnare una sentenza se la motivazione viene depositata entro il termine fissato dal giudice?
Il termine per l’impugnazione decorre dalla data di scadenza del termine per il deposito della motivazione, che viene resa nota alle parti con la notifica del dispositivo. Non è necessario attendere un avviso di avvenuto deposito.

Nel rito cartolare in appello, l’imputato ha diritto al termine aggiuntivo di 15 giorni per l’impugnazione previsto per i giudicati in assenza?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che l’imputato appellante in un procedimento gestito con rito cartolare non può essere considerato “giudicato in assenza”, pertanto non ha diritto al termine aggiuntivo di quindici giorni per l’impugnazione.

Cosa succede se un ricorso in Cassazione viene presentato oltre il termine prescritto?
Il ricorso viene dichiarato inammissibile senza che la Corte possa esaminare il merito della questione. Il ricorrente è inoltre condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma in denaro a favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati