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Termine impugnazione penale: il ricorso tardivo è nullo

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso perché presentato oltre il termine impugnazione penale. La Corte ha calcolato il termine di 45 giorni, più 15 giorni per l’assenza, a partire dalla scadenza del termine per il deposito delle motivazioni della sentenza d’appello, non dalla data effettiva del deposito. Il ricorso, depositato 17 giorni dopo la scadenza, è stato ritenuto intempestivo.

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Pubblicato il 3 dicembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Termine Impugnazione Penale: La Cassazione Sancisce l’Inammissibilità del Ricorso Tardivo

Nel processo penale, il rispetto delle scadenze è un principio fondamentale che garantisce la certezza del diritto e il corretto svolgimento della giustizia. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito con fermezza l’importanza del termine impugnazione penale, dichiarando inammissibile un ricorso presentato oltre la scadenza prevista. Questa decisione offre spunti cruciali sul calcolo dei termini e sulle conseguenze del loro mancato rispetto.

Il Caso: Dalla Condanna al Ricorso in Cassazione

La vicenda processuale ha origine con una sentenza di condanna emessa dal Tribunale di Udine, successivamente confermata dalla Corte di Appello di Trieste. La Corte territoriale, nel pronunciare la sentenza il 12 luglio 2023, aveva fissato un termine di 90 giorni per il deposito delle motivazioni. Il difensore dell’imputato, non soddisfatto della decisione, ha proposto ricorso per Cassazione. Tuttavia, la Suprema Corte ha rilevato un vizio procedurale insuperabile: il ricorso era stato depositato in ritardo.

Calcolo del Termine Impugnazione Penale: Una Questione di Giorni

Il cuore della decisione della Cassazione risiede nel calcolo preciso del termine per impugnare. La Corte ha chiarito i seguenti passaggi:

1. Data di decorrenza (Dies a quo): Il termine per impugnare non decorre dalla data in cui le motivazioni della sentenza vengono effettivamente depositate, ma dalla data di scadenza del termine concesso al giudice per depositarle. Nel caso di specie, la Corte d’Appello aveva 90 giorni dalla sentenza del 12 luglio 2023. Tale termine scadeva il 10 ottobre 2023. Anche se le motivazioni sono state depositate in anticipo (il 6 ottobre), il conteggio per l’impugnazione è partito comunque dal 10 ottobre.

2. Durata del termine: Ai sensi dell’art. 585, comma 1, lett. c) del codice di procedura penale, quando il termine per il deposito della motivazione è superiore a 30 giorni, il termine per l’impugnazione è di 45 giorni.

3. Termine aggiuntivo: A questi 45 giorni, sono stati aggiunti ulteriori 15 giorni poiché l’imputato era stato giudicato in assenza e la sentenza era stata pronunciata dopo il 30 dicembre 2022, in applicazione delle nuove disposizioni normative.

Di conseguenza, il termine ultimo per presentare il ricorso scadeva il 5 dicembre 2023. Il ricorso è stato invece depositato il 22 dicembre 2023, ovvero diciassette giorni dopo la scadenza.

La Decisione della Suprema Corte: Ricorso Inammissibile

Basandosi su questo calcolo, la Corte di Cassazione non ha potuto fare altro che dichiarare l’inammissibilità del ricorso. Quando un atto processuale è intempestivo, ovvero depositato oltre i termini perentori stabiliti dalla legge, il giudice non può entrare nel merito delle questioni sollevate. La conseguenza diretta è la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di 4.000 euro a favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni

La motivazione della Corte si fonda sul principio della perentorietà dei termini processuali. Questi termini non sono semplici indicazioni, ma veri e propri limiti temporali invalicabili, posti a presidio della certezza dei rapporti giuridici e della ragionevole durata del processo. Permettere impugnazioni tardive creerebbe una situazione di incertezza perpetua sullo stato dei procedimenti giudiziari. La regola secondo cui il termine per impugnare decorre dalla scadenza del termine per il deposito delle motivazioni (e non dal deposito effettivo, se anteriore) garantisce parità di trattamento e impedisce che i tempi della difesa siano accorciati da un deposito anticipato da parte del giudice.

Le Conclusioni

Questa ordinanza è un monito fondamentale per tutti gli operatori del diritto, in particolare per i difensori. Sottolinea l’assoluta necessità di un monitoraggio meticoloso e preciso delle scadenze processuali. Un errore nel calcolo del termine impugnazione penale può avere conseguenze devastanti, precludendo al proprio assistito l’accesso all’ultimo grado di giudizio e rendendo definitiva una sentenza di condanna. La diligenza nel rispetto della procedura non è un mero formalismo, ma una componente essenziale della tutela dei diritti.

Quando inizia a decorrere il termine per presentare ricorso in Cassazione?
Secondo la decisione, il termine inizia a decorrere dalla scadenza del periodo concesso al giudice per depositare le motivazioni della sentenza (in questo caso, 90 giorni), anche se il deposito avviene in anticipo rispetto a tale scadenza.

Qual è la durata del termine per l’impugnazione di una sentenza penale in un caso come questo?
Il termine ordinario è di 45 giorni, come previsto dall’art. 585 c.p.p. A questo, nel caso specifico, sono stati aggiunti 15 giorni poiché l’imputato era stato giudicato in assenza, portando il totale a 60 giorni.

Cosa succede se un ricorso viene presentato dopo la scadenza del termine?
Il ricorso viene dichiarato inammissibile. Ciò significa che la Corte non esamina i motivi del ricorso, la sentenza di condanna precedente diventa definitiva e il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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