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Termine estradizione: vale la trasmissione telematica

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 477/2024, ha rigettato un ricorso sull’inefficacia di una misura cautelare, stabilendo che il termine estradizione di quaranta giorni è rispettato anche se la domanda arriva per via telematica. La Corte ha chiarito che non è necessario l’invio dei documenti originali entro il termine, purché la modalità di trasmissione garantisca l’autenticità e la provenienza degli atti, confermando la legittimità della detenzione basata su una richiesta pervenuta elettronicamente.

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Pubblicato il 17 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Termine estradizione: la Cassazione conferma la validità dell’invio telematico

Nel contesto della cooperazione giudiziaria internazionale, il rispetto del termine estradizione è un elemento cruciale per garantire la legittimità delle misure restrittive della libertà personale. Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 477 del 2024, ha offerto un importante chiarimento su questo tema, stabilendo che la domanda di estradizione inviata per via telematica è pienamente valida ai fini del rispetto della scadenza, anche se i documenti originali arrivano in un secondo momento. Analizziamo questa decisione per comprenderne la portata e le implicazioni pratiche.

I fatti del caso: arresto provvisorio e richiesta di inefficacia

Il caso ha origine dall’arresto provvisorio di un cittadino albanese, avvenuto il 13 giugno 2023, in esecuzione di una richiesta di estradizione da parte dell’Autorità Giudiziaria albanese. La difesa dell’uomo aveva presentato istanza alla Corte di appello di Genova per far dichiarare l’inefficacia della misura cautelare in carcere. Il motivo? Secondo il ricorrente, la domanda di estradizione e la relativa documentazione non erano pervenute alle autorità italiane competenti entro il termine di 40 giorni previsto dalla Convenzione Europea di Estradizione, decorrente dalla data dell’arresto.

La Corte di appello aveva rigettato l’istanza, basandosi su una comunicazione del Ministero della Giustizia che attestava la ricezione tempestiva della domanda. Tuttavia, la difesa ha impugnato tale decisione, sostenendo che non vi fosse prova certa della data di ricezione e che l’invio telematico non potesse sostituire la trasmissione degli atti originali. La questione è così giunta all’esame della Corte di Cassazione.

La decisione della Cassazione sul termine estradizione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso infondato, confermando la correttezza della decisione della Corte di appello. Gli Ermellini hanno chiarito che, ai fini del rispetto del termine estradizione, ciò che conta è che la richiesta e i documenti necessari giungano alle autorità competenti entro la scadenza prevista, a prescindere dalla forma di trasmissione.

Validità della trasmissione telematica

Il punto centrale della sentenza è il riconoscimento della piena validità dei canali di comunicazione moderni, come la trasmissione telematica. La Corte ha avuto accesso agli atti del procedimento e ha verificato che il Ministero della Giustizia italiano aveva ricevuto la documentazione estradizionale per via telematica in data 11 luglio 2023, ben prima della scadenza dei 40 giorni dall’arresto.

I giudici hanno sottolineato che nessuna norma, né interna né convenzionale, impone che la trasmissione debba avvenire esclusivamente tramite la consegna dei documenti originali. L’importante è che la modalità utilizzata, come i canali diplomatici telematici, garantisca l’attendibilità, l’autenticità e la provenienza degli atti. Questo principio è supportato non solo dalla prassi consolidata tra gli Stati, ma anche da recenti protocolli internazionali, come il Quarto Protocollo alla Convenzione Europea di Estradizione, che legittima esplicitamente l’uso di mezzi elettronici.

Le motivazioni

La motivazione della Corte si fonda su un principio di efficienza e modernizzazione della cooperazione giudiziaria. Ritenere indispensabile l’arrivo del cartaceo entro il termine perentorio significherebbe porre un ostacolo anacronistico alla giustizia, in un’epoca in cui i canali digitali offrono garanzie di sicurezza e celerità. La finalità della norma sul termine estradizione è quella di assicurare che lo Stato richiedente confermi il proprio interesse alla consegna della persona arrestata, e questa conferma può essere validamente manifestata con qualsiasi mezzo idoneo a certificare la trasmissione.

La nota del Ministero della Giustizia, che attestava la ricezione telematica, è stata considerata un documento ufficiale sufficiente a provare la tempestività della richiesta, rendendo infondata la tesi difensiva. L’efficacia della misura restrittiva, quindi, è legata alla tempestività della domanda, non alla materialità del supporto con cui essa viene trasmessa.

Le conclusioni

In conclusione, la sentenza n. 477/2024 della Corte di Cassazione consolida un principio di fondamentale importanza pratica: il termine estradizione si considera rispettato anche con la semplice trasmissione telematica della documentazione. Questa interpretazione, allineata con l’evoluzione tecnologica e le più recenti normative internazionali, bilancia efficacemente le esigenze di cooperazione giudiziaria con la tutela dei diritti individuali, garantendo che le procedure di estradizione possano svolgersi in modo celere e sicuro, senza essere vincolate a formalismi superati.

La richiesta di estradizione deve arrivare in formato cartaceo originale per rispettare il termine estradizione?
No. Secondo la sentenza, il termine di quaranta giorni è rispettato anche se la documentazione viene trasmessa con mezzi telematici o altri canali che ne garantiscano l’autenticità e la provenienza, non essendo necessario l’arrivo dell’originale cartaceo entro la scadenza.

Da quale momento decorre il termine per l’invio della domanda di estradizione?
Il termine di quaranta giorni, previsto dall’art. 16 della Convenzione Europea in materia di estradizione, decorre dalla data di esecuzione dell’arresto provvisorio della persona richiesta.

Quali mezzi di comunicazione sono considerati validi per l’invio della documentazione per l’estradizione?
La Corte ha stabilito che sono valide tutte le modalità che garantiscono l’attendibilità e la conformità agli originali, citando esplicitamente la trasmissione via telematica, via fax o tramite canali diplomatici che assicurino la provenienza certa degli atti, come previsto anche dai più recenti protocolli internazionali.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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