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Tentato furto aggravato: la Cassazione chiarisce

La Cassazione ha confermato la condanna per tentato furto aggravato a un uomo che ha tentato di rubare da uno zaino in una stazione. La sentenza chiarisce l’idoneità dell’azione anche se la tasca è vuota e definisce i concetti di destrezza e ‘bagaglio del viaggiatore’.

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Pubblicato il 11 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale

Tentato Furto Aggravato: La Cassazione sul Valore dell’Azione e le Circostanze

Una recente sentenza della Corte di Cassazione offre importanti chiarimenti sul reato di tentato furto aggravato, analizzando i requisiti necessari per la sua configurabilità. Il caso, relativo a un tentativo di borseggio in una stazione ferroviaria, permette di approfondire concetti chiave come l’idoneità dell’azione, l’aggravante della destrezza e la nozione di “bagaglio del viaggiatore”.

I Fatti del Caso: Un Tentativo di Furto in Stazione

La vicenda si svolge all’interno della stazione ferroviaria di Pisa, un luogo affollato e di transito. Un individuo viene sorpreso mentre, postosi alle spalle di una donna, apre la cerniera lampo di una tasca esterna del suo zaino e vi infila una mano all’interno. L’azione viene notata e l’uomo viene fermato. Si scoprirà in seguito che la tasca in questione era vuota.

Nonostante l’assenza di refurtiva, l’uomo viene condannato in primo grado e in appello per il reato di tentato furto pluriaggravato. La difesa decide quindi di ricorrere in Cassazione, sollevando dubbi sulla correttezza della valutazione dei giudici di merito.

I Motivi del Ricorso in Cassazione

La difesa dell’imputato ha basato il ricorso su quattro punti principali:
1. Inidoneità dell’azione: Secondo il ricorrente, l’azione non era idonea a commettere il furto, poiché la tasca era vuota. Mancava quindi l’oggetto stesso del reato.
2. Insussistenza dell’aggravante della destrezza: Si sosteneva che l’imputato si fosse limitato ad approfittare di una distrazione della vittima, senza porre in essere una condotta di particolare abilità o astuzia.
3. Insussistenza dell’aggravante del bagaglio del viaggiatore: La difesa argomentava che un semplice zaino non potesse essere qualificato come “bagaglio” e che la vittima, tenendolo ben aderente a sé, non si trovasse in una condizione di minorata difesa.
4. Eccessività della pena: Si lamentava il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche e una riduzione per il tentativo non applicata nella misura massima.

Le Motivazioni della Corte sul tentato furto aggravato

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, respingendo tutte le censure e confermando la condanna. Le motivazioni della decisione sono fondamentali per comprendere l’orientamento della giurisprudenza su questi temi.

L’Idoneità dell’Azione: La Prospettiva “Ex Ante”

La Corte ha ribadito un principio cardine in materia di tentativo: l’idoneità degli atti deve essere valutata secondo il criterio della “prognosi postuma”. Questo significa che il giudice deve porsi nella situazione dell’agente al momento del compimento dell’azione e valutare, sulla base delle circostanze prevedibili in quel momento, se l’atto fosse concretamente capace di portare al risultato sperato. Aprire la cerniera di uno zaino e infilarvi la mano è, all’evidenza, un’azione chiaramente idonea e diretta a sottrarre un eventuale contenuto. Il fatto che, ex post, la tasca si sia rivelata vuota è una circostanza accidentale che non influisce sulla valutazione della pericolosità della condotta.

L’Aggravante della Destrezza: Oltre la Semplice Distrazione

Per quanto riguarda la destrezza, la Cassazione ha chiarito che essa non consiste nel mero approfittamento di una distrazione altrui. Richiede una particolare abilità, agilità o astuzia capace di sorprendere o eludere la sorveglianza della vittima. Nel caso di specie, l’essere riuscito ad aprire lo zaino e a inserire la mano senza che la vittima se ne accorgesse immediatamente (pur avendo percepito un tocco) è stato considerato indice di quell’agilità esecutiva che integra l’aggravante.

L’Aggravante del Bagaglio del Viaggiatore: Zaino e Stazione

Infine, la Corte ha fornito una lettura ampia delle nozioni di “viaggiatore” e “bagaglio”. È considerato viaggiatore chiunque si stia muovendo da un luogo a un altro, con qualsiasi mezzo. Il bagaglio, parallelamente, include qualsiasi oggetto che il viaggiatore porta con sé per le proprie necessità, comodità o utilità, a prescindere da dimensioni o essenzialità. Un fatto commesso in una stazione ferroviaria gremita di persone, come quella di Pisa, giustifica pienamente l’applicazione dell’aggravante, poiché la situazione di affollamento e potenziale disorientamento diminuisce naturalmente il livello di controllo che una persona può esercitare sui propri averi, agevolando l’azione del malintenzionato.

Le Conclusioni della Suprema Corte

La sentenza consolida principi importanti in materia di tentato furto aggravato. In primo luogo, conferma che la valutazione dell’idoneità dell’azione deve essere sempre condotta ex ante, concentrandosi sulla potenzialità offensiva della condotta e non sul risultato concreto. In secondo luogo, rafforza un’interpretazione rigorosa delle aggravanti della destrezza e del bagaglio del viaggiatore, riconoscendo come le condizioni di particolare affollamento, tipiche di luoghi come le stazioni, creino di per sé una situazione di vulnerabilità per la vittima che giustifica un trattamento sanzionatorio più severo. Infine, viene ribadito che la determinazione della pena e la concessione delle attenuanti rientrano nella discrezionalità del giudice di merito, il cui operato è insindacabile in Cassazione se, come in questo caso, è sorretto da una motivazione logica e coerente.

È configurabile il tentato furto se la tasca dello zaino che si cerca di derubare è vuota?
Sì, è configurabile. La valutazione dell’idoneità dell’azione va compiuta con un giudizio ‘ex ante’, cioè mettendosi nei panni di chi agisce al momento del fatto. L’atto di aprire uno zaino e infilarvi la mano è di per sé idoneo a commettere un furto, a prescindere dal fatto che poi non vi sia nulla da rubare.

Cosa si intende per “destrezza” nell’aggravante del furto?
Per ‘destrezza’ non si intende il semplice approfittare di una distrazione della vittima, ma una particolare abilità, agilità o astuzia nell’esecuzione del furto, tale da sorprendere, attenuare o eludere la sorveglianza della persona offesa. Nel caso specifico, riuscire ad aprire lo zaino senza che la vittima se ne accorgesse subito è stato considerato un atto di destrezza.

Uno zaino è considerato “bagaglio del viaggiatore” ai fini dell’aggravante?
Sì. Secondo la Corte, ‘viaggiatore’ è chiunque si sposti da un luogo all’altro, e ‘bagaglio’ è qualsiasi cosa la persona porti con sé per le proprie necessità o comodità. Il fatto che il furto avvenga in un luogo affollato come una stazione ferroviaria rafforza questa aggravante, poiché la situazione di affollamento riduce la capacità di controllo e sorveglianza sui propri beni.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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