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Spese processuali: la parte civile paga se perde

La Corte di Cassazione ha stabilito che la parte civile, la cui impugnazione contro una sentenza di assoluzione viene respinta, è sempre tenuta al pagamento delle spese processuali del giudizio. Questa regola, basata sul principio di soccombenza, si applica anche se il pubblico ministero aveva presentato un’impugnazione analoga, poi disattesa. La Corte ha annullato la sentenza d’appello che aveva omesso di condannare la parte civile soccombente al pagamento delle spese, rinviando la decisione a un giudice civile.

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Pubblicato il 13 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Spese Processuali: Chi Paga se l’Appello della Parte Civile Viene Respinto?

La gestione delle spese processuali rappresenta un aspetto cruciale in ogni giudizio, specialmente in ambito penale quando interviene una parte civile. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale: la parte civile che impugna una sentenza di assoluzione e vede il proprio appello respinto è tenuta a pagare tutte le spese del processo. Analizziamo insieme questa importante decisione.

Il Caso in Esame

La vicenda trae origine da una sentenza di assoluzione emessa dal Tribunale di primo grado nei confronti di un imputato. La parte civile, ovvero la presunta vittima del reato, non accettando la decisione, decideva di presentare appello. La Corte d’Appello, tuttavia, confermava l’assoluzione dell’imputato.

Nonostante l’esito favorevole, la difesa dell’imputato notava un’omissione nella sentenza d’appello: la mancata condanna della parte civile al pagamento delle spese legali del grado di giudizio, come previsto dal principio di soccombenza. Per questo motivo, l’imputato proponeva ricorso per cassazione, lamentando la violazione dell’articolo 592 del codice di procedura penale.

La Decisione della Cassazione sulle Spese Processuali

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, ritenendolo pienamente fondato. I giudici hanno chiarito che, in tema di spese processuali nei giudizi di impugnazione, la regola è netta e non ammette eccezioni.

Il giudice è obbligato a condannare la parte civile, la cui impugnazione contro una sentenza di assoluzione non sia stata accolta, al pagamento di tutte le spese del processo. Questo obbligo sussiste indipendentemente dal fatto che anche il Pubblico Ministero abbia proposto un’analoga impugnazione, successivamente respinta. La norma, infatti, si riferisce specificamente alla parte privata soccombente.

Le motivazioni della Corte

La Suprema Corte ha fondato la propria decisione sulla chiara lettera dell’articolo 592, comma 1, del codice di procedura penale. Tale norma prevede la condanna alle spese del giudizio di impugnazione a carico esclusivo della parte privata soccombente, senza prevedere alcuna deroga.

I giudici hanno inoltre precisato che l’assetto normativo attuale, che ha eliminato il vincolo di solidarietà tra coimputati nel pagamento delle spese processuali, non influisce in alcun modo su questo principio. L’obbligo della parte civile di sostenere integralmente le spese in caso di soccombenza rimane saldo. Di conseguenza, l’omessa condanna da parte della Corte d’Appello costituiva un errore di diritto che doveva essere corretto.

Le conclusioni

La sentenza in commento consolida un orientamento giurisprudenziale chiaro: chi agisce come parte civile in un processo penale e decide di impugnare una sentenza di assoluzione deve essere consapevole delle conseguenze economiche in caso di sconfitta. Il principio di soccombenza opera pienamente, obbligando la parte civile a rimborsare le spese legali sostenute dall’imputato per difendersi in appello. La Corte di Cassazione, annullando la sentenza impugnata limitatamente a questo punto, ha disposto il rinvio al giudice civile competente per la liquidazione delle spese.

Se la parte civile impugna una sentenza di assoluzione e perde l’appello, deve pagare le spese legali?
Sì, secondo la Corte di Cassazione, la parte civile la cui impugnazione viene respinta deve essere condannata al pagamento di tutte le spese del processo, in applicazione del principio di soccombenza stabilito dall’art. 592 del codice di procedura penale.

L’obbligo di pagare le spese per la parte civile soccombente esiste anche se il Pubblico Ministero aveva presentato un appello simile, anch’esso respinto?
Sì, l’obbligo della parte civile di pagare le spese non viene meno. La legge prevede la condanna al pagamento delle spese processuali del giudizio di impugnazione soltanto per la parte privata che perde, senza eccezioni, anche in caso di contemporanea e analoga impugnazione da parte del P.M.

Cosa succede se il giudice d’appello si dimentica di condannare la parte civile al pagamento delle spese?
L’omissione della condanna alle spese costituisce un errore di diritto. La parte interessata, come l’imputato assolto, può presentare ricorso per cassazione per far valere questo errore. La Corte di Cassazione può annullare la sentenza su quel punto specifico e rinviare la causa a un giudice per la decisione sulle spese.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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