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Spese legali parte civile: niente se è assente

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 21538/2025, ha annullato la condanna al pagamento delle spese legali a favore della parte civile che non aveva partecipato all’udienza di discussione orale. Secondo la Corte, per ottenere il rimborso delle spese legali parte civile, non basta depositare le conclusioni scritte, ma è indispensabile la partecipazione effettiva al dibattimento. L’assenza all’udienza preclude il diritto alla liquidazione delle spese.

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Pubblicato il 28 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Spese Legali Parte Civile: Niente Rimborso Senza Partecipazione Attiva

Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 21538 del 2025, ha ribadito un principio fondamentale in materia di spese legali parte civile: per avere diritto al rimborso, non è sufficiente essere formalmente costituiti nel processo, ma è necessaria una partecipazione attiva e concreta, specialmente nelle fasi cruciali come l’udienza di discussione orale. Il caso in esame offre uno spunto chiaro su come l’assenza in aula possa avere conseguenze dirette sulla liquidazione delle spese.

I Fatti di Causa: Un Ritorno in Appello con Sorpresa

La vicenda processuale trae origine da un precedente annullamento parziale di una sentenza da parte della Corte di Cassazione. Il caso era stato rinviato alla Corte di Appello di Bologna per la sola rideterminazione della pena a carico di un imputato. Durante questa nuova udienza, che si svolgeva con discussione orale, le parti civili, sebbene ritualmente citate, non comparivano.

Inizialmente, la Corte d’Appello si limitava a rideterminare la pena. Tuttavia, con un successivo provvedimento di correzione di errore materiale, aggiungeva la condanna dell’imputato al pagamento delle spese processuali in favore delle parti civili assenti, liquidate in 1.500 euro oltre accessori. L’imputato proponeva quindi ricorso in Cassazione proprio contro questa statuizione, sostenendo che nessuna spesa fosse dovuta, data la mancata partecipazione delle parti civili alla discussione.

Il Principio sulle Spese Legali della Parte Civile in Appello

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso dell’imputato, annullando senza rinvio la condanna al pagamento delle spese. La decisione si fonda su un orientamento giurisprudenziale ormai consolidato che valorizza la qualità e l’effettività della partecipazione processuale.

La Necessità della Partecipazione Effettiva

Secondo gli Ermellini, quando un giudizio d’appello si svolge con la forma del contraddittorio orale, la parte civile che intende ottenere il rimborso delle spese deve partecipare attivamente all’udienza di discussione. Questo significa essere presenti, esporre le proprie ragioni e, in generale, esercitare concretamente le facoltà difensive previste dal codice. L’obiettivo della norma (art. 541 cod. proc. pen.) è quello di ristorare la parte civile per un’attività difensiva effettivamente svolta nel contraddittorio.

Le Conclusioni Scritte non Bastano

La Corte ha chiarito che non è sufficiente, per mantenere il diritto alla liquidazione delle spese, la mera presentazione di conclusioni scritte fuori udienza. Tale attività non può sostituire la partecipazione fisica e attiva al dibattimento, momento centrale per il confronto tra le parti. L’assenza all’udienza di discussione, quindi, equivale a una rinuncia implicita all’esercizio dei propri diritti in quella sede, compreso quello al rimborso delle spese legali sostenute.

Le Motivazioni della Corte

La Suprema Corte ha motivato la sua decisione richiamando la consolidata giurisprudenza di legittimità. Il principio chiave è che il giudice, nel liquidare le spese, deve valutare la qualità della partecipazione della parte civile al processo. Quest’ultima ha l’onere di dimostrare un impegno attivo e concreto, che non può esaurirsi in atti puramente formali. La mancata comparizione all’udienza di discussione orale, fissata proprio per consentire il contraddittorio, svuota di contenuto l’attività difensiva in quella fase e, di conseguenza, fa venire meno il presupposto per la condanna dell’imputato al pagamento delle relative spese.

Le Conclusioni

La sentenza n. 21538/2025 rafforza un importante principio di responsabilità processuale. La parte civile che vuole vedere tutelato pienamente il proprio diritto al risarcimento, comprensivo delle spese legali, deve essere un soggetto attivo del processo. La sua assenza in momenti chiave, come l’udienza di discussione orale in appello, viene interpretata come una carenza di interesse a sostenere le proprie ragioni in quella sede, con la diretta conseguenza di perdere il diritto al rimborso delle spese. Per i legali e le parti, ciò rappresenta un chiaro monito: la partecipazione effettiva non è un’opzione, ma un requisito essenziale per la tutela completa dei propri diritti economici nel processo penale.

È sufficiente per la parte civile depositare conclusioni scritte per ottenere il rimborso delle spese legali nel giudizio d’appello?
No, secondo la Corte di Cassazione, se il giudizio d’appello si svolge con discussione orale, la mera presentazione di conclusioni scritte non è sufficiente. È necessaria la partecipazione effettiva all’udienza.

La parte civile ha diritto al rimborso delle spese legali se, pur regolarmente citata, non compare all’udienza di discussione orale in appello?
No, la sentenza stabilisce che l’assenza della parte civile all’udienza di discussione orale le preclude il diritto alla liquidazione delle spese processuali a suo favore.

Cosa significa ‘annullamento senza rinvio’ limitatamente a una statuizione?
Significa che la Corte di Cassazione ha cancellato in via definitiva solo quella specifica parte della sentenza impugnata (in questo caso, la condanna al pagamento delle spese legali), senza che sia necessario un nuovo processo su quel punto. La restante parte della sentenza rimane valida.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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