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Specificità ricorso: quando l’appello è inammissibile

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 18500/2024, ha dichiarato inammissibile un ricorso per manifesta a-specificità. Il ricorrente, condannato per violazioni della legge sulle armi, aveva lamentato un vizio di motivazione senza però indicare con precisione i punti della sentenza impugnata e le ragioni della censura. La Corte ha ribadito che la specificità del ricorso è un requisito fondamentale per introdurre un valido grado di giudizio, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione.

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Pubblicato il 14 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Specificità del Ricorso in Cassazione: Guida Pratica per Evitare l’Inammissibilità

L’esito di un processo non dipende solo dalla fondatezza delle proprie ragioni, ma anche dal rigore con cui vengono presentate nelle sedi opportune. Un aspetto cruciale, spesso sottovalutato, è la specificità del ricorso in Cassazione. Un recente provvedimento della Suprema Corte ci offre un chiaro esempio di come un ricorso generico e non dettagliato sia destinato non solo al fallimento, ma anche a sanzioni economiche. Analizziamo insieme l’ordinanza per capire come formulare un atto di impugnazione efficace.

Il Caso in Esame: Un Appello Troppo Generico

La vicenda trae origine dalla condanna di un individuo, emessa dalla Corte di Appello di Napoli, per diverse violazioni della legge sul controllo delle armi (L. 110/1975). L’imputato, non rassegnandosi alla decisione, ha proposto ricorso per Cassazione affidandosi a un unico motivo: il vizio di motivazione. In sostanza, lamentava che la Corte d’Appello non avesse spiegato adeguatamente le ragioni di fatto e di diritto alla base della sua condanna e non avesse risposto alle specifiche censure sollevate nel precedente atto di appello.

La Decisione della Suprema Corte: Inammissibilità per A-specificità

La Corte di Cassazione ha stroncato sul nascere le doglianze del ricorrente, dichiarando il ricorso inammissibile. La ragione è lapidaria: il motivo presentato era manifestamente infondato per la sua ‘a-specificità’. Invece di contestare passaggi precisi della sentenza impugnata, il ricorso si limitava a enunciare principi giurisprudenziali astratti sulla motivazione, senza calarli nella realtà del caso concreto. Mancava, quindi, quel confronto critico e puntuale con la decisione di secondo grado che è l’essenza stessa del giudizio di legittimità.

Le Motivazioni: la Centralità della Specificità del Ricorso in Cassazione

La Corte ha colto l’occasione per ribadire un principio cardine della procedura penale. Un atto di impugnazione, per essere valido, deve essere specifico. Questo significa che deve contenere l’indicazione precisa e determinata dei punti di fatto e delle questioni di diritto che si intendono sottoporre al giudice del gravame. Un ricorso che manca di tali requisiti è inidoneo a introdurre un nuovo grado di giudizio.

I giudici hanno richiamato un precedente consolidato (Cass. n. 8065/2019), secondo cui chi lamenta l’omessa valutazione di un motivo di appello ha l’onere di:

1. Specificare il contenuto del motivo di appello che si assume non sia stato considerato.
2. Dimostrare la decisività di tale motivo, cioè spiegare perché, se fosse stato esaminato, avrebbe potuto condurre a una decisione diversa.

Il ricorso, in altre parole, deve essere ‘autosufficiente’: deve permettere alla Corte di Cassazione di comprendere le questioni sollevate senza dover cercare e consultare altri atti del processo. L’atto del ricorrente era, al contrario, ‘scarno’ e si risolveva in mere proposizioni teoriche, insufficienti a innescare il sindacato di legittimità della Corte.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche per la Difesa

La decisione in commento non è solo una lezione di tecnica processuale, ma anche un monito severo. Un ricorso inammissibile non è privo di conseguenze. La Corte, infatti, ha condannato il ricorrente non solo al pagamento delle spese processuali, ma anche a versare una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende. Questa sanzione è prevista per i casi di colpa nell’aver proposto un’impugnazione ‘irrituale’, ossia priva dei requisiti minimi di legge.

L’insegnamento è chiaro: la redazione di un ricorso per Cassazione richiede massima cura, precisione e diligenza. Non è sufficiente lamentare un’ingiustizia in termini generici. È indispensabile sezionare la sentenza impugnata, individuare i vizi specifici e argomentare in modo puntuale e pertinente, dimostrando perché la decisione è errata. In caso contrario, il rischio concreto è quello di veder naufragare le proprie ragioni in una pronuncia di inammissibilità, con un ulteriore aggravio di spese.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché mancava di specificità. Il ricorrente si è limitato a enunciare principi giuridici generali sul vizio di motivazione, senza indicare in modo preciso e dettagliato quali punti della sentenza di appello contestava e perché erano errati.

Cosa si intende per ‘specificità’ di un ricorso?
Per specificità si intende il requisito secondo cui l’atto di impugnazione deve contenere una chiara e determinata indicazione delle parti della decisione che si criticano e delle ragioni di fatto e di diritto a sostegno della critica. L’atto deve consentire al giudice di comprendere pienamente le censure senza dover consultare altri documenti.

Quali sono le conseguenze di un ricorso dichiarato inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e, in caso di colpa, al versamento di una somma di denaro alla Cassa delle ammende a titolo di sanzione. Nel caso di specie, la sanzione è stata quantificata in tremila euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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