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Specificità motivi appello: quando è inammissibile?

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 3763/2024, ha confermato la legittimità della procedura “de plano” (senza udienza) per dichiarare l’inammissibilità di un appello. Il caso riguardava un ricorso ritenuto privo della necessaria specificità dei motivi di appello, in quanto le critiche alla sentenza di primo grado erano generiche e non si confrontavano con le argomentazioni del giudice. La Suprema Corte ha ribadito che, quando la carenza di una censura puntuale è manifesta, la semplificazione procedurale non viola il diritto di difesa.

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Pubblicato il 27 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Specificità dei Motivi di Appello: la Cassazione Conferma l’Inammissibilità “De Plano”

La stesura di un atto di appello efficace è un’arte che richiede precisione e rigore. Un ricorso generico, che non si confronta puntualmente con la sentenza di primo grado, rischia di essere un’arma spuntata. La Corte di Cassazione, con la recente sentenza n. 3763/2024, torna a ribadire un principio cruciale: la mancanza di specificità dei motivi di appello può portare a una declaratoria di inammissibilità senza nemmeno la celebrazione di un’udienza. Analizziamo insieme questa importante decisione.

I Fatti del Processo

Il caso nasce dalla condanna di un imputato da parte del Tribunale di Modena. L’interessato proponeva appello, ma la Corte d’appello di Bologna lo dichiarava inammissibile con una procedura semplificata, cosiddetta de plano, ai sensi dell’art. 591, comma 2, del codice di procedura penale. La ragione? Un palese “difetto di specificità dei motivi”. Secondo i giudici di secondo grado, le doglianze dell’appellante erano generiche sia intrinsecamente (basate su argomenti di fatto e di diritto vaghi) sia estrinsecamente (non collegate al caso concreto, ma applicabili a qualsiasi processo).

I Motivi del Ricorso in Cassazione

L’imputato, tramite il suo difensore, si rivolgeva alla Suprema Corte, lamentando principalmente due vizi:

1. Violazione del diritto al contraddittorio: Secondo il ricorrente, la procedura de plano sarebbe riservata solo a vizi formali evidenti, mentre la valutazione sulla specificità dei motivi richiederebbe un’analisi più complessa e, quindi, un’udienza con la partecipazione delle parti.
2. Erronea valutazione della specificità: L’imputato sosteneva che i suoi motivi di appello, seppur brevi, fossero sufficientemente specifici per giustificare un giudizio di merito, in particolare per quanto riguarda la concessione delle attenuanti generiche e la quantificazione della pena.

La specificità dei motivi di appello secondo la Cassazione

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, ritenendolo manifestamente infondato. I giudici hanno chiarito che il difetto di specificità dei motivi di appello rientra a pieno titolo tra le cause di inammissibilità che possono essere dichiarate de plano. Ciò è possibile, tuttavia, solo quando la carenza di una critica puntuale alla sentenza impugnata sia “manifesta” e “chiaramente identificabile”.

Nel caso di specie, la Corte d’appello aveva correttamente rilevato che l’atto di impugnazione si limitava a censure assertive e superficiali. L’appellante non si era confrontato criticamente con l’ampia motivazione del Tribunale, né sulla responsabilità né sulla pena, ma si era limitato a riproporre in modo generico gli stessi elementi già vagliati e respinti in primo grado. Un appello così formulato non stimola un vero e proprio giudizio, rendendo superflua l’udienza.

Le Motivazioni della Decisione

Il cuore della motivazione della Cassazione risiede nella distinzione tra un appello che, pur criticabile, solleva questioni specifiche e un appello che si risolve in una mera lamentela generica. Quest’ultimo non adempie alla sua funzione, che è quella di sottoporre al giudice superiore critiche mirate e ragionate contro le conclusioni del primo giudice. La Corte ha specificato che un motivo di appello è generico quando non si confronta con le argomentazioni della sentenza impugnata, ma si limita a riproporre tesi difensive già esaminate o a formulare critiche astratte, valide per qualunque processo.

In assenza di un confronto critico e puntuale con la decisione di primo grado, il giudice d’appello non è chiamato a fornire alcuna risposta. Di conseguenza, la procedura semplificata de plano è legittima perché non lede alcun diritto di difesa, essendo l’impugnazione stessa priva di un contenuto utile a innescare un reale contraddittorio.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

La sentenza in esame è un monito fondamentale per gli operatori del diritto. La redazione di un atto di impugnazione non può essere un mero esercizio di stile o una riproposizione di formule standard. È necessario uno studio approfondito della sentenza impugnata per individuarne i punti deboli e costruire censure specifiche, pertinenti e argomentate. Un appello che manca di questa specificità “intrinseca” ed “estrinseca” non solo è destinato a fallire, ma può essere respinto con una procedura accelerata, comportando inoltre la condanna al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria. La specificità non è un formalismo, ma la sostanza stessa del diritto di impugnazione.

Quando un appello può essere dichiarato inammissibile “de plano” per mancanza di specificità?
Quando la carenza di una censura chiara e identificabile, sia di merito che di legittimità, è manifesta e investe tutti i capi e i punti della sentenza impugnata. In questi casi, il giudice può decidere senza la celebrazione di un’udienza.

Cosa si intende per specificità “estrinseca” dei motivi di appello?
Significa che i motivi non devono essere generici e astrattamente validi per qualsiasi processo, ma devono confrontarsi criticamente e in modo puntuale con le specifiche argomentazioni di fatto e di diritto contenute nella sentenza che si sta impugnando.

Quali sono le conseguenze della dichiarazione di inammissibilità del ricorso per cassazione?
Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria (in questo caso, tremila euro) da versare alla cassa delle ammende, a causa della colpa nell’aver proposto un ricorso inammissibile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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