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Specificità del ricorso: quando è inammissibile?

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 7845/2025, ha dichiarato inammissibile un appello per manifesta infondatezza e mancanza di specificità del ricorso. La decisione sottolinea che i motivi devono correlarsi puntualmente con le argomentazioni della sentenza impugnata, non potendo essere generici o indeterminati, pena la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 13 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Specificità del Ricorso: la Cassazione ribadisce i requisiti di ammissibilità

L’ordinanza n. 7845 del 2025 della Corte di Cassazione offre un’importante lezione sulla specificità del ricorso, un requisito fondamentale per chi intende impugnare una sentenza. La Suprema Corte ha dichiarato inammissibile un ricorso, sottolineando che la genericità e la mancanza di correlazione con la decisione impugnata rendono l’atto inefficace. Analizziamo insieme questa pronuncia per comprendere meglio le regole del processo penale.

I Fatti Processuali

Una persona condannata dalla Corte d’Appello di Palermo presentava ricorso per Cassazione. I motivi del ricorso si basavano su una presunta violazione di legge e su vizi motivazionali relativi all’applicazione degli articoli 54 e 131-bis del codice penale. In sostanza, la difesa contestava la decisione dei giudici di merito.

La Questione Giuridica: La Mancanza di Specificità del Ricorso

Il fulcro della questione non riguarda il merito delle accuse, ma un aspetto puramente procedurale: i requisiti di ammissibilità del ricorso. L’articolo 581 del codice di procedura penale impone che i motivi di impugnazione siano specifici. Ma cosa significa esattamente?

La Corte di Cassazione chiarisce che la specificità del ricorso non si esaurisce nella semplice enunciazione di una critica. Il ricorrente ha l’onere di:

1. Evitare la genericità e l’indeterminatezza: le censure devono essere chiare e precise.
2. Creare una correlazione diretta: i motivi di ricorso devono confrontarsi punto per punto con le argomentazioni sviluppate nella sentenza che si sta impugnando. Non è sufficiente riproporre le stesse argomentazioni già respinte nei gradi precedenti senza contestare specificamente il ragionamento del giudice d’appello.

Ignorare queste regole espone al vizio di mancanza di specificità, che porta inevitabilmente a una declaratoria di inammissibilità.

Le Motivazioni della Cassazione

La Suprema Corte ha ritenuto il ricorso in esame non solo privo dei requisiti di specificità, ma anche manifestamente infondato. I giudici hanno osservato che i motivi presentati erano generici e, soprattutto, non tenevano in alcun conto le ampie e dettagliate spiegazioni fornite dalla Corte d’Appello. La sentenza impugnata aveva già esplicitato con “corretti argomenti logici e giuridici” le ragioni del proprio convincimento, ma il ricorso ignorava completamente tali passaggi.

Secondo la Corte, un ricorso che non si confronta con le argomentazioni del giudice censurato, ma le ignora, cade inevitabilmente nel vizio di aspecificità. Di conseguenza, il ricorso è stato dichiarato inammissibile, con la condanna della ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, come sanzione per aver adito la Corte con un’impugnazione palesemente inefficace.

Conclusioni

Questa ordinanza è un monito per chiunque intenda presentare un ricorso in Cassazione. La specificità del ricorso è un presupposto imprescindibile. Non basta essere in disaccordo con una sentenza; è necessario smontare analiticamente il ragionamento del giudice, evidenziando le specifiche violazioni di legge o i vizi logici. Un’impugnazione generica, che non dialoga con la decisione impugnata, è destinata a essere dichiarata inammissibile, con conseguenze economiche negative per il ricorrente. La decisione riafferma la funzione della Corte di Cassazione come giudice di legittimità, il cui compito non è riesaminare i fatti, ma verificare la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione.

Quando un ricorso in Cassazione viene considerato privo di specificità?
Un ricorso è privo di specificità quando i motivi sono generici, indeterminati o quando non si confrontano direttamente con le argomentazioni logiche e giuridiche esposte nella sentenza che si sta impugnando, ignorandole.

Quali sono le conseguenze della dichiarazione di inammissibilità di un ricorso?
La dichiarazione di inammissibilità comporta non solo il rigetto del ricorso senza un esame nel merito, ma anche la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria (in questo caso, tremila euro) a favore della Cassa delle ammende.

Perché è importante che i motivi del ricorso si confrontino con le argomentazioni della sentenza impugnata?
È fondamentale perché la Corte di Cassazione non è un terzo grado di giudizio sui fatti, ma un giudice di legittimità. Il suo compito è verificare se il giudice precedente ha applicato correttamente la legge e ha motivato la sua decisione in modo logico. Un ricorso che non contesta specificamente quel ragionamento non permette alla Corte di svolgere la sua funzione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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