Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 43585 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 43585 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 29/10/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME nato a AFRAGOLA il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 25/01/2024 della CORTE APPELLO di ROMA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Letto il ricorso presentato nell’interesse di NOME COGNOME;
ritenuto che tutti i motivi di ricorso, con i quali si deducono vizi della motivazione e violazione di legge in punto di prova della penale responsabilità, nonché in tema di trattamento sanzionatorio, con particolare riferimento alla circostanza di cui all’art. 62, primo comma, n. 4, ed alla recidiva ai sensi dell’art. 99, terzo comma, cod.pen., sono privi dei requisiti di specificità previsti, a pena di inammissibilità, dall’art. 581 cod. proc. pen. in quanto totalmente reiterativi dei motivi di appello, in assenza di confronto con le argomentazioni della Corte di appello, che ha valutato, con motivazione del tutto immune da illogicità, specificamente tutte le doglianze difensive;
che, invero, la mancanza di specificità del motivo deve essere apprezzata non solo per la sua genericità, come indeterminatezza, ma anche per l’assenza di correlazione tra la complessità delle ragioni argomentate nella decisione impugnata e quelle poste a fondamento dell’impugnazione, queste non potendo ignorare le esplicitazioni del giudice censurato, senza cadere nel vizio di mancanza di specificità (Sez. 6, n. 23014 del 29/04/2021, B., Rv. 281521-01; Sez. 2, n. 42046 del 17/07/2019, COGNOME, Rv. 277710-01; Sez. 5, n. 28011 del 15/02/2013, Rv. 255568-01; Sez. 4, n.18826 del 09/02/2012, Pezzo, Rv. 25384901; Sez. 4, n. 34270 del 03/07/2007, Rv. 236945-01);
che, inoltre, le doglianze difensive in punto di responsabilità tendono a prefigurare una rivalutazione delle fonti probatorie e/o un’alternativa ricostruzione dei fatti mediante criteri di valutazione diversi da quelli adottati dal giudice de merito, estranee al sindacato del presente giudizio ed avulse da pertinente individuazione di specifici e decisivi travisamenti di emergenze processuali valorizzate dai giudicanti;
che, nella specie, i giudici del merito hanno ampiamente vagliato e disatteso, con corretti argomenti logici e giuridici (cfr. Sez. 2, n. 45851 del 15/09/2023, COGNOME, Rv. 285441 – 02; Sez. 2, n. 28269 del 31/05/2023, COGNOME, Rv. 284868; Sez. 2, n. 994 del 25/11/2021, dep. 2022, Raccuia, Rv. 282515 – 03), le doglianze difensive dell’appello, meramente riprodotte in questa sede (si vedano, in particolare, pagg. 4 – 6); l)
rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 29 ottobre 2024.