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Specificità del ricorso: Cassazione e inammissibilità

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso per mancanza di specificità. L’appellante aveva contestato il rigetto della rinnovazione dell’istruttoria, la dosimetria della pena e altro, ma i motivi erano una mera riproposizione delle difese già respinte in appello, senza confrontarsi con le motivazioni della sentenza impugnata. La Corte ha ribadito che la specificità del ricorso è un requisito fondamentale.

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Pubblicato il 13 dicembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Specificità del Ricorso: Quando la Cassazione Dichiara l’Inammissibilità

Presentare un ricorso in Cassazione non è un’azione da prendere alla leggera. La Corte Suprema di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ribadisce un principio cardine della procedura penale: la specificità del ricorso. Senza questo requisito, l’impugnazione è destinata a essere dichiarata inammissibile, senza nemmeno entrare nel merito delle questioni sollevate. Analizziamo insieme questa decisione per capire perché un ricorso generico e ripetitivo non ha alcuna possibilità di successo.

Il Caso: Un Ricorso Generico in Cassazione

Una persona condannata dalla Corte d’Appello decide di presentare ricorso in Cassazione. I motivi addotti sono diversi e toccano vari aspetti della sentenza di secondo grado:

* Il rigetto della richiesta di rinnovare l’istruttoria in appello.
* La mancata applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.).
* La quantificazione della pena (la cosiddetta dosimetria).
* La subordinazione della sospensione condizionale della pena al rilascio di un immobile.

Tuttavia, la Corte di Cassazione rileva un vizio fondamentale che pregiudica l’intero ricorso: la totale mancanza di specificità dei motivi.

La Specificità del Ricorso come Requisito Fondamentale

L’articolo 581 del Codice di Procedura Penale stabilisce che l’atto di impugnazione deve contenere, a pena di inammissibilità, l’enunciazione specifica dei motivi, con l’indicazione delle ragioni di diritto e degli elementi di fatto che li sorreggono. La giurisprudenza, citata ampiamente nell’ordinanza, ha chiarito cosa si intenda per specificità del ricorso:

1. Non genericità: I motivi non possono essere vaghi o indeterminati.
2. Correlazione: Deve esistere un legame diretto tra le argomentazioni del ricorrente e le motivazioni della sentenza impugnata. Non si può ignorare ciò che il giudice precedente ha scritto.
3. Critica argomentata: Il ricorso non può limitarsi a riproporre le stesse difese già presentate e respinte, ma deve contenere una critica puntuale e ragionata della decisione, evidenziandone gli errori logici o giuridici.

In sostanza, il ricorso non è un’occasione per chiedere un terzo giudizio di merito, ma uno strumento per controllare la corretta applicazione della legge da parte dei giudici dei gradi precedenti.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte ha ritenuto il ricorso inammissibile proprio perché violava questi principi. I giudici hanno osservato che i motivi presentati erano una mera riproduzione delle doglianze già sollevate in appello. Il ricorrente non si era confrontato con le argomentazioni logiche e giuridiche con cui la Corte d’Appello aveva già ampiamente vagliato e disatteso le sue tesi.

Questo modo di procedere, secondo la Cassazione, trasforma il ricorso in un tentativo, non consentito, di ottenere una nuova e diversa valutazione del merito della vicenda. La Corte ha sottolineato che ignorare le esplicitazioni del giudice censurato equivale a presentare un motivo privo di specificità. Di conseguenza, non potendo esaminare nel merito le questioni, i giudici hanno dichiarato l’inammissibilità del ricorso.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche della Decisione

Questa ordinanza è un monito importante per chiunque intenda impugnare una sentenza penale. La redazione di un ricorso per Cassazione richiede un’analisi approfondita e critica della decisione impugnata. È inutile e controproducente limitarsi a ripetere argomenti già sconfitti. La chiave per un ricorso efficace risiede nella sua capacità di individuare e contestare specificamente i passaggi errati nel ragionamento del giudice precedente. In mancanza di questa specificità, il risultato sarà non solo il rigetto del ricorso, ma anche la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, come avvenuto nel caso di specie, con la condanna al versamento di tremila euro alla Cassa delle ammende.

Perché un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso viene dichiarato inammissibile se manca dei requisiti essenziali previsti dalla legge, in particolare della specificità dei motivi. Ciò significa che non può essere generico, ma deve indicare chiaramente le ragioni di diritto e di fatto che criticano la sentenza impugnata, confrontandosi con le motivazioni di quest’ultima.

È sufficiente riproporre in Cassazione gli stessi motivi dell’appello?
No, non è sufficiente. Secondo la Corte, la mera riproduzione delle doglianze già respinte nel grado precedente, senza una critica argomentata delle motivazioni della sentenza d’appello, rende il ricorso inammissibile. Si tratta di una pratica non consentita che non soddisfa il requisito di specificità.

Cosa significa “mancanza di correlazione” tra i motivi del ricorso e la sentenza impugnata?
Significa che le argomentazioni del ricorrente ignorano o non rispondono alle specifiche ragioni esposte dal giudice nella decisione che si sta contestando. In pratica, il ricorso non dialoga con la sentenza, ma si limita a presentare tesi astratte o già respinte, rendendolo così inefficace e, di conseguenza, inammissibile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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