Ricorso in Cassazione: Perché la Specificità dei Motivi è Cruciale
Presentare un ricorso in Cassazione non è una semplice formalità, ma un atto che richiede rigore e precisione. Un recente provvedimento della Suprema Corte, l’ordinanza n. 22184 del 2024, ribadisce un principio fondamentale: l’assoluta necessità della specificità dei motivi di ricorso. Senza un’articolazione chiara e argomentata delle censure, l’impugnazione rischia di essere dichiarata inammissibile prima ancora di essere esaminata nel merito. Questo caso offre uno spunto prezioso per comprendere come redigere un ricorso efficace e quali errori evitare.
I Fatti del Caso
Il caso trae origine dal ricorso presentato dalla difesa di un imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Roma. L’obiettivo era ottenere un riesame della decisione di secondo grado da parte della Corte di Cassazione. Tuttavia, l’atto di impugnazione si è rivelato problematico non per il contenuto delle richieste, ma per il modo in cui queste sono state formulate.
La Decisione della Corte di Cassazione
La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione non è entrata nel merito della colpevolezza o innocenza dell’imputato, ma si è fermata a un controllo preliminare sulla forma e la sostanza dell’atto di ricorso. La Corte ha ritenuto che il ricorso fosse privo dei requisiti prescritti dall’articolo 581, comma 1, lettera c), del codice di procedura penale, che impone, appunto, la specificità dei motivi.
Le Motivazioni: L’Onere della Specificità dei Motivi
La Corte ha spiegato che il requisito della specificità dei motivi non è un mero cavillo burocratico. Esso impone alla parte che ricorre l’onere di enunciare e argomentare in modo esplicito i rilievi critici mossi alla decisione impugnata. Non è sufficiente manifestare un generico dissenso o limitarsi a riproporre conclusioni favorevoli al proprio assistito. È necessario, invece, individuare con precisione gli elementi di fatto o di diritto che si ritengono erroneamente valutati dal giudice precedente.
Nel caso specifico, la difesa si era limitata a “rassegnare le conclusioni favorevoli al proprio assistito, senza indicare specifiche carenze argomentative ovvero illogicità della motivazione”. In altre parole, il ricorso non spiegava perché la motivazione della Corte d’Appello fosse sbagliata, ma si limitava a sostenere che il proprio cliente avesse ragione. Un approccio del genere, secondo la Cassazione, impedisce al giudice di legittimità di esercitare il proprio ruolo di controllo, che consiste nel verificare la correttezza logico-giuridica della sentenza impugnata sulla base di critiche puntuali.
La Corte ha richiamato precedenti importanti, tra cui una pronuncia delle Sezioni Unite (n. 8825/2016), che ha consolidato questo principio, sottolineando che il ricorso deve contenere una critica argomentata che si confronti direttamente con le ragioni della decisione contestata.
Conclusioni: Implicazioni Pratiche
La decisione in esame è un monito per ogni difensore. Per superare il vaglio di ammissibilità in Cassazione, un ricorso deve essere redatto con la massima cura e precisione. È indispensabile:
1. Analizzare in profondità la sentenza impugnata: Identificare ogni passaggio logico e giuridico della motivazione.
2. Formulare critiche specifiche: Non limitarsi a contestare l’esito, ma attaccare puntualmente i passaggi della motivazione ritenuti errati, illogici o in violazione di legge.
3. Argomentare ogni censura: Fornire un supporto logico e giuridico a ogni critica, spiegando come l’errore individuato abbia inciso sulla decisione finale.
In assenza di questi elementi, il ricorso è destinato a essere dichiarato inammissibile, con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, come avvenuto in questo caso con la condanna al versamento di tremila euro alla Cassa delle ammende.
Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché mancava della necessaria specificità dei motivi, ovvero non indicava in modo chiaro e argomentato le critiche alla sentenza impugnata, come richiesto dall’art. 581 del codice di procedura penale.
Cosa significa in pratica “specificità dei motivi”?
Significa che l’atto di ricorso non può limitarsi a esprimere disaccordo con la decisione, ma deve individuare e spiegare con precisione le presunte carenze argomentative o le illogicità della motivazione della sentenza precedente, consentendo al giudice di capire esattamente quali punti vengono contestati.
Quali sono state le conseguenze per il ricorrente?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 22184 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 22184 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 23/04/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME NOME a ROMA il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 07/07/2023 della CORTE APPELLO di ROMA
dato avviso alle parti; udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Letto il ricorso di NOME COGNOME;
ritenuto che il ricorso è inammissibile perché privo dei requisiti prescritti dall’art. 581, comma 1, lett. c) cod. proc. pen.; questa Corte ha stabilito, in proposito, che il ricorso è inammissibile per difetto di specificità dei motivi quando non risultano esplicitamente enunciati e argomentati i rilievi critici rispetto alle ragioni di fatto o di diritto poste a fondamento della decisione impugnata (Sez. U, n. 8825 del 27/10/2016, Galtelli, Rv. 268822 – 01), il requisito della specificità dei motivi implica, infatti, l’onere di indicare, in modo chiaro e preciso, gli elementi fondanti le censure addotte, al fine di consentire al giudice di legittimità di individuare i rilievi mossi ed esercitare il proprio sindacato (Sez. 6, n. 17372 del 08/04/2021, Cipolletta, Rv. 281112 – 01);
rilevato che la difesa, a fronte di una motivazione coerente con le risultanze probatorie e logicamente corretta, si è limitata a rassegnare le conclusioni favorevoli al proprio assistito, senza indicare specifiche carenze argomentative ovvero illogicità della motivazione idonee ad incidere negativamente sulla capacità dimostrativa del compendio probatorio, così venendo meno al predetto onere di specificità.
rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e alla somma di euro tremila alla cassa delle ammende.
Il ‘nj,(glir Estensore
GLYPH
Il Pre&1ente
Così deciso in Roma, il 23 aprile 2024