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Sospensione feriale termini nel giudizio di sorveglianza

La Corte di Cassazione ha annullato un’ordinanza del Tribunale di Sorveglianza che aveva erroneamente dichiarato inammissibile per tardività il reclamo di un detenuto. La Corte ha ribadito che la sospensione feriale dei termini si applica anche ai procedimenti di sorveglianza, correggendo l’errore del giudice di merito e rinviando il caso per un nuovo esame.

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Pubblicato il 30 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Sospensione feriale termini: la Cassazione ne conferma l’applicazione in Sorveglianza

La recente sentenza della Corte di Cassazione, Sezione I Penale, ha riaffermato un principio fondamentale in materia di procedura penale, stabilendo che la sospensione feriale dei termini trova piena applicazione anche nei procedimenti che si svolgono davanti alla magistratura di sorveglianza. Questa decisione chiarisce un punto cruciale per la tutela dei diritti dei detenuti, annullando un provvedimento che aveva erroneamente dichiarato inammissibile un reclamo perché ritenuto tardivo.

I Fatti del Caso: Un Reclamo Respinto per Tardività

Il caso trae origine dalla richiesta di un detenuto, sottoposto al regime penitenziario differenziato di cui all’art. 41-bis, di poter ricevere cibi cotti all’interno di un pacco postale. L’amministrazione penitenziaria aveva rigettato la sua istanza. Contro tale diniego, il detenuto aveva proposto reclamo al Magistrato di Sorveglianza, il quale lo aveva a sua volta respinto.

Successivamente, l’interessato ha impugnato la decisione del Magistrato davanti al Tribunale di Sorveglianza. Quest’ultimo, tuttavia, non è entrato nel merito della questione, dichiarando il reclamo inammissibile. Il Tribunale ha infatti ritenuto che l’impugnazione fosse stata presentata oltre i termini di legge, calcolando il tempo trascorso dalla notifica del provvedimento (27 luglio) al deposito del reclamo (29 agosto) senza considerare il periodo di sospensione feriale.

La questione giuridica e la validità della sospensione feriale termini

Il ricorrente ha adito la Corte di Cassazione, denunciando l’erronea applicazione della legge. La difesa ha sostenuto che il Tribunale di Sorveglianza avesse sbagliato a non applicare la sospensione feriale dei termini, istituto che congela il decorso dei termini processuali durante il mese di agosto. Se tale sospensione fosse stata considerata, il reclamo sarebbe risultato tempestivo e quindi ammissibile.

Il nodo centrale della controversia era quindi stabilire se la disciplina della sospensione feriale, prevista in via generale dalla Legge n. 742 del 1969, si estendesse anche ai giudizi di sorveglianza, che sono caratterizzati da esigenze di celerità ma non rientrano nelle specifiche eccezioni previste dalla legge.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha ritenuto il ricorso fondato, accogliendo pienamente la tesi difensiva. Gli Ermellini hanno richiamato un principio di diritto consolidato, citando un proprio precedente (Sez. 1, n. 26696 del 23/05/2013), secondo cui la sospensione feriale dei termini opera anche nel procedimento di sorveglianza.

La Corte ha specificato che le eccezioni alla regola generale della sospensione sono tassative e non possono essere estese per analogia. Poiché i procedimenti davanti alla magistratura di sorveglianza non sono espressamente esclusi dall’ambito di applicazione della Legge n. 742/1969, la sospensione deve essere applicata. Di conseguenza, la decisione del Tribunale di Sorveglianza di dichiarare il reclamo tardivo è stata giudicata errata in diritto. Il calcolo dei termini, epurato dal periodo di sospensione feriale, dimostrava infatti la tempestività dell’impugnazione.

Le Conclusioni

In virtù di tali motivazioni, la Corte di Cassazione ha annullato l’ordinanza impugnata. Tuttavia, non ha deciso nel merito della richiesta originaria del detenuto, ma ha disposto il rinvio del caso al Tribunale di Sorveglianza di Milano per un nuovo giudizio. Quest’ultimo dovrà ora esaminare il reclamo, considerandolo ammissibile, e pronunciarsi sulla legittimità o meno del diniego di ricevere cibi cotti. La sentenza ribadisce l’importanza del rispetto delle garanzie procedurali, assicurando che l’istituto della sospensione feriale dei termini protegga i diritti di tutte le parti, inclusi i soggetti detenuti, anche nei procedimenti di esecuzione della pena.

La sospensione feriale dei termini si applica ai procedimenti davanti al Tribunale di sorveglianza?
Sì, la Corte di Cassazione ha confermato che la sospensione feriale dei termini, prevista dalla Legge n. 742 del 1969, si applica anche ai procedimenti che si svolgono davanti alla magistratura di sorveglianza, in quanto non rientrano tra le materie espressamente escluse.

Perché il reclamo del detenuto era stato inizialmente dichiarato inammissibile?
Il Tribunale di Sorveglianza lo aveva dichiarato inammissibile perché ritenuto tardivo. Il Tribunale aveva calcolato il termine per l’impugnazione senza tenere conto del periodo di sospensione feriale (dal 1° al 31 agosto), commettendo così un errore di diritto.

Qual è stata la decisione finale della Corte di Cassazione e cosa comporta?
La Corte di Cassazione ha annullato l’ordinanza del Tribunale di Sorveglianza e ha rinviato il caso allo stesso Tribunale per un nuovo giudizio. Ciò comporta che il reclamo del detenuto dovrà essere considerato ammissibile e il Tribunale dovrà pronunciarsi nel merito della sua richiesta.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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