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Sospensione feriale termini: la Cassazione chiarisce

La Cassazione dichiara inammissibile un ricorso tardivo, ribadendo che la sospensione feriale dei termini non si applica al periodo concesso al giudice per il deposito della motivazione della sentenza. L’impugnazione doveva essere proposta entro 45 giorni dalla scadenza del termine di 90 giorni per la motivazione, senza contare la pausa estiva.

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Pubblicato il 13 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Sospensione Feriale dei Termini: Attenzione ai Termini per l’Impugnazione

La corretta gestione dei tempi nel processo penale è cruciale e un errore di calcolo può avere conseguenze definitive. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione fa luce su un punto fondamentale: la sospensione feriale termini e la sua inapplicabilità al periodo concesso al giudice per depositare la motivazione della sentenza. Questa decisione serve da monito per tutti gli operatori del diritto sull’importanza di interpretare correttamente le norme procedurali per evitare di incorrere in decadenze insanabili.

I Fatti del Caso

Il caso ha origine da un ricorso presentato da un imputato contro un’ordinanza del Giudice dell’esecuzione del Tribunale. L’imputato era stato condannato con una sentenza emessa dal Giudice dell’udienza preliminare il 6 giugno 2023, con un termine di novanta giorni per il deposito delle motivazioni.
L’imputato, nel presentare la sua impugnazione, aveva erroneamente ritenuto che il termine di novanta giorni a disposizione del giudice fosse soggetto alla sospensione durante il periodo feriale (1-31 agosto). Di conseguenza, ha calcolato il termine per impugnare (45 giorni) a partire da una data successiva a quella corretta, depositando il ricorso oltre il limite massimo fissato al 20 ottobre 2023. Il giudice dell’esecuzione aveva quindi respinto la sua richiesta di revoca dell’esecutorietà della sentenza, e contro tale decisione l’imputato ha proposto ricorso in Cassazione.

La Decisione della Corte e la non applicabilità della sospensione feriale termini

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha dichiarato il ricorso inammissibile. Gli Ermellini hanno confermato la correttezza della decisione del giudice dell’esecuzione, basando il loro ragionamento su un principio consolidato e di fondamentale importanza pratica.

Le Motivazioni

La Corte ha ribadito un orientamento già sancito dalle Sezioni Unite con la sentenza n. 42361 del 2017: il termine assegnato al giudice per il deposito della motivazione della sentenza ha natura ordinatoria e non è soggetto alla sospensione feriale termini. Questo significa che il conteggio dei giorni a disposizione del giudice non si interrompe durante il mese di agosto.

Nel caso specifico:
1. La sentenza di primo grado è stata emessa il 6 giugno 2023.
2. Il giudice aveva 90 giorni per depositarne la motivazione.
3. Questo termine scadeva, senza interruzioni, all’inizio di settembre 2023.
4. Da quel momento, decorreva il termine di 45 giorni per l’imputato per proporre l’impugnazione.
5. La scadenza ultima per l’impugnazione era quindi fissata per il 20 ottobre 2023.

L’errore dell’imputato è stato considerare sospeso il termine per la motivazione durante il mese di agosto. Questo “fallace postulato”, come lo definisce la Corte, ha portato alla presentazione tardiva del ricorso. Di conseguenza, la Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità dell’atto, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, non ravvisando elementi che potessero escludere la colpa nella determinazione della causa di inammissibilità.

Le Conclusioni

Questa pronuncia sottolinea l’importanza di una conoscenza precisa delle norme sulla sospensione feriale termini. L’inapplicabilità di tale sospensione al termine per il deposito delle motivazioni è un principio che non ammette deroghe e il cui mancato rispetto porta direttamente all’inammissibilità dell’impugnazione. Per gli avvocati, ciò si traduce nella necessità di calcolare con estrema attenzione le scadenze processuali, senza fare affidamento su presunte “pause” estive che, come dimostra questo caso, non sempre si applicano. Le conseguenze di un errore, infatti, ricadono direttamente sull’assistito, che perde il diritto di far valere le proprie ragioni in un successivo grado di giudizio.

La sospensione feriale dei termini si applica al periodo che ha il giudice per depositare la motivazione di una sentenza?
No, la Corte di Cassazione ha ribadito che il termine per il deposito della motivazione della sentenza non è sospeso durante il periodo feriale (dall’1 al 31 agosto).

Cosa succede se un ricorso viene presentato oltre i termini a causa di un errato calcolo della sospensione feriale?
Il ricorso viene dichiarato inammissibile. Di conseguenza, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e, in assenza di prove che escludano la sua colpa, al versamento di una somma in favore della Cassa delle ammende.

Da quando inizia a decorrere il termine per impugnare una sentenza penale?
Il termine per proporre impugnazione (in questo caso di 45 giorni) inizia a decorrere dalla scadenza del termine fissato al giudice per il deposito della motivazione della sentenza (in questo caso di 90 giorni), senza che quest’ultimo sia influenzato dalla sospensione feriale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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