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Sospensione feriale termini: appello tempestivo

Un detenuto presenta reclamo contro una decisione del Magistrato di Sorveglianza. Il Tribunale di Sorveglianza dichiara il reclamo inammissibile per tardività. La Corte di Cassazione annulla la decisione, chiarendo che il termine per l’impugnazione era stato correttamente rispettato grazie alla sospensione feriale dei termini processuali, poiché la notifica era avvenuta in agosto e il deposito a settembre.

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Pubblicato il 14 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Sospensione feriale dei termini: quando un ricorso è tempestivo?

La Corte di Cassazione, con una recente sentenza, ha riaffermato un principio fondamentale della procedura penale: il corretto calcolo dei termini per le impugnazioni, specialmente quando questi cadono a cavallo del periodo estivo. La vicenda analizzata chiarisce come la sospensione feriale dei termini influenzi la tempestività di un reclamo, un aspetto cruciale per la tutela dei diritti. Un’errata interpretazione può portare a una dichiarazione di inammissibilità, con gravi conseguenze per il ricorrente.

Il Caso: Un Reclamo Dichiarato Inammissibile

Un detenuto si era visto rigettare dal Magistrato di Sorveglianza di Siracusa un’istanza volta al ‘declassamento dall’alta sorveglianza’. Contro questa decisione, il suo difensore aveva proposto reclamo al Tribunale di Sorveglianza di Catania.

Tuttavia, il Tribunale di Sorveglianza dichiarava il reclamo inammissibile, ritenendo che fosse stato presentato oltre il termine di quindici giorni previsto dalla legge. Secondo la valutazione del Tribunale, il tempo per impugnare era scaduto, precludendo così ogni esame nel merito della questione.

L’Errore del Tribunale e la sospensione feriale dei termini

Il difensore del detenuto ha impugnato l’ordinanza di inammissibilità dinanzi alla Corte di Cassazione, sostenendo che il Tribunale di Sorveglianza avesse commesso un errore di diritto. L’errore consisteva nel non aver considerato la sospensione feriale dei termini processuali, che va dal 1° al 31 agosto di ogni anno.

I fatti erano chiari: il provvedimento del Magistrato di Sorveglianza era stato notificato al difensore l’8 agosto 2023. Il reclamo era stato depositato il 1° settembre 2023. A un primo sguardo, il termine di quindici giorni sembrava superato. Tuttavia, il calcolo corretto doveva tenere conto che l’intero mese di agosto è ‘congelato’ ai fini del computo dei termini processuali.

Le motivazioni della Cassazione

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, ritenendolo fondato. Gli Ermellini hanno evidenziato che il Tribunale di Sorveglianza è incorso in una palese ‘inosservanza di norma di legge’. Il ragionamento della Suprema Corte è lineare e ineccepibile: il termine di quindici giorni per proporre reclamo, previsto dall’art. 35-bis dell’ordinamento penitenziario, decorre dalla notifica del provvedimento.

Poiché la notifica era avvenuta l’8 agosto, il calcolo del termine rimaneva sospeso fino al 31 agosto. Di conseguenza, il deposito del reclamo, effettuato il 1° settembre, era da considerarsi pienamente tempestivo. L’errore del giudice di merito nel non applicare la sospensione feriale ha viziato la decisione, rendendola illegittima. Per questi motivi, la Cassazione ha annullato l’ordinanza impugnata, rinviando gli atti allo stesso Tribunale di Sorveglianza di Catania per un nuovo giudizio che, questa volta, dovrà entrare nel merito della questione.

Conclusioni

Questa sentenza ribadisce l’importanza cruciale di una corretta applicazione delle norme procedurali. La sospensione feriale è un istituto posto a garanzia del diritto di difesa, che non può essere ignorato. Un errore nel calcolo dei termini può vanificare un’intera azione legale, negando la giustizia nel merito. La decisione della Cassazione serve da monito: l’osservanza delle regole procedurali, inclusa la gestione dei termini, è un presupposto indispensabile per un giusto processo. La vicenda si conclude, quindi, con il rinvio al giudice di merito, che dovrà ora esaminare la richiesta del detenuto, senza più potersi trincerare dietro un vizio procedurale inesistente.

Cosa si intende per sospensione feriale dei termini?
È il periodo, compreso tra il 1° e il 31 agosto, durante il quale i termini per compiere atti processuali sono legalmente ‘congelati’. In questo caso, il termine di 15 giorni per presentare reclamo, iniziato ad agosto, è stato sospeso fino alla fine del mese, rendendo tempestivo il deposito avvenuto il 1° settembre.

Perché il reclamo era stato inizialmente dichiarato inammissibile?
Il Tribunale di Sorveglianza aveva erroneamente dichiarato il reclamo inammissibile per intempestività, non applicando la sospensione feriale dei termini. Aveva calcolato i 15 giorni a partire dalla data di notifica (8 agosto) senza considerare che il mese di agosto non si computa ai fini della scadenza.

Qual è stata la decisione finale della Corte di Cassazione e perché?
La Corte di Cassazione ha annullato l’ordinanza di inammissibilità e ha rinviato il caso al Tribunale di Sorveglianza per un nuovo esame. La Corte ha stabilito che il reclamo era stato presentato tempestivamente, in quanto il calcolo dei termini doveva tenere conto della sospensione feriale, un principio fondamentale della procedura.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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