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Sequestro probatorio: quando è illegittimo?

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un Pubblico Ministero contro l’annullamento di un sequestro probatorio. La decisione conferma che, in assenza di un solido ‘fumus commissi delicti’ (sospetto di reato) e quando la misura assume un carattere meramente esplorativo, il sequestro è illegittimo. Il caso riguardava la presunta rivelazione di segreti d’ufficio, ma gli elementi a sostegno dell’accusa sono stati ritenuti insufficienti dal Tribunale del Riesame, valutazione che la Cassazione ha ritenuto immune da vizi di legittimità.

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Pubblicato il 5 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Sequestro probatorio: quando è illegittimo secondo la Cassazione

Introduzione

Una recente sentenza della Corte di Cassazione (Sent. n. 9690/2024) ribadisce i confini invalicabili del sequestro probatorio, uno degli strumenti investigativi più incisivi a disposizione della pubblica accusa. La Suprema Corte ha dichiarato inammissibile il ricorso di un Pubblico Ministero, confermando l’annullamento di un sequestro di dispositivi elettronici. La decisione sottolinea due principi fondamentali: la necessità di un solido quadro indiziario (fumus commissi delicti) e il divieto di utilizzare il sequestro come una “pesca a strascico” per cercare prove in modo esplorativo.

I Fatti del Caso

Il procedimento trae origine da un’ipotesi di rivelazione di segreto d’ufficio. L’accusa sospettava che un funzionario interno alla Procura avesse rivelato notizie riservate relative a un fascicolo di grande rilevanza mediatica. Queste informazioni sarebbero state trasmesse a un ex sovrintendente dei Carabinieri e, da questi, a un altro ex Carabiniere, il quale le avrebbe infine comunicate a un magistrato di un’altra Procura. Per verificare questa catena di trasmissione, il Pubblico Ministero aveva disposto il sequestro probatorio di telefoni cellulari, computer e altri dispositivi informatici a carico dei due ex appartenenti alle forze dell’ordine.

Contro questo provvedimento, la difesa aveva proposto istanza al Tribunale del Riesame, che aveva annullato il decreto di sequestro. Il Tribunale aveva ritenuto insussistente il fumus commissi delicti, evidenziando come l’accesso al sistema informatico da parte del presunto “insider” fosse avvenuto in un momento successivo alla presunta fuga di notizie, rendendo illogica l’ipotesi accusatoria. Inoltre, il Riesame aveva giudicato il sequestro sproporzionato e di natura meramente esplorativa.

La Decisione della Cassazione e i limiti del sequestro probatorio

Il Pubblico Ministero ha impugnato la decisione del Riesame dinanzi alla Corte di Cassazione, lamentando una violazione di legge per omessa motivazione. Tuttavia, la Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, offrendo importanti chiarimenti sui poteri del giudice del riesame e sui limiti del ricorso per cassazione in materia di misure cautelari reali.

L’Insussistenza del “Fumus Commissi Delicti”

La Cassazione ha ricordato che il controllo del Tribunale del Riesame sul sequestro probatorio non è meramente formale, ma deve essere effettivo. Il giudice deve verificare l’astratta configurabilità del reato ipotizzato sulla base degli elementi concreti forniti dall’accusa. In questo caso, il Tribunale ha correttamente esercitato il proprio dovere, rilevando una palese contraddizione logica nell’ipotesi accusatoria: la presunta fuga di notizie non poteva essere avvenuta tramite un accesso informatico effettuato solo in un momento successivo.

Il Divieto di “Pesca a Strascico”

La Corte ha inoltre condiviso la valutazione del Riesame riguardo alla natura sproporzionata del sequestro. Quando si procede all’acquisizione indiscriminata di intere categorie di beni (come tutti i dispositivi elettronici di una persona) senza un legame specifico con il reato, la misura rischia di trasformarsi in una “pesca a strascico”. Questo tipo di sequestro è consentito solo a condizioni rigorose e con una motivazione rafforzata che spieghi perché sia necessario un atto così onnicomprensivo, cosa che nel caso di specie mancava. Il ricorso del PM, inoltre, non aveva neppure contestato questo specifico punto della decisione del Riesame, rendendolo ulteriormente debole.

Le Motivazioni della Corte

La motivazione della sentenza si concentra sulla distinzione tra controllo di legittimità (proprio della Cassazione) e controllo di merito (proprio del Riesame). Il ricorso per cassazione avverso le ordinanze in materia di sequestro è consentito solo per violazione di legge. Non è possibile, quindi, chiedere alla Suprema Corte di rivalutare i fatti o di interpretare gli elementi indiziari in modo diverso da come ha fatto, in modo logico e coerente, il giudice del Riesame.

Il Tribunale del Riesame, secondo la Cassazione, ha adempiuto pienamente al suo dovere, fornendo una motivazione “congrua ed effettiva” sull’insussistenza di una notizia di reato qualificata, idonea a giustificare la misura cautelare reale. La decisione del Riesame non era né mancante né manifestamente illogica, unici vizi che avrebbero potuto configurare una violazione di legge sindacabile in sede di legittimità.

Conclusioni

La sentenza rappresenta un importante monito sull’uso del sequestro probatorio. Questo strumento, pur essenziale per le indagini, non può essere utilizzato per sopperire a carenze investigative o per cercare prove in modo indiscriminato. È necessario che vi sia un fondamento probatorio minimo, un fumus commissi delicti concreto e non solo ipotetico, e che la misura sia sempre proporzionata al fine da raggiungere. Per la difesa, questa pronuncia rafforza gli strumenti per opporsi a sequestri esplorativi, richiamando i giudici del Riesame a un controllo rigoroso e sostanziale sulla legittimità degli atti della pubblica accusa.

Quando un sequestro probatorio è considerato illegittimo?
Un sequestro probatorio è illegittimo quando manca il ‘fumus commissi delicti’, ovvero un insieme di elementi concreti che rendano plausibile la commissione di un reato. Inoltre, è illegittimo se risulta sproporzionato e assume un carattere meramente esplorativo, configurandosi come una ‘pesca a strascico’ volta a cercare prove in modo indiscriminato piuttosto che ad assicurare elementi specifici.

Qual è il ruolo del Tribunale del Riesame nel controllo di un sequestro?
Il Tribunale del Riesame deve esercitare un controllo effettivo e non solo formale sulla sussistenza del ‘fumus commissi delicti’. Deve valutare la congruità degli elementi presentati dall’accusa e verificare se questi consentono di sussumere l’ipotesi formulata in una fattispecie di reato. La sua valutazione deve tenere conto di tutte le risultanze processuali disponibili.

Per quale motivo si può ricorrere in Cassazione contro un’ordinanza sul sequestro?
Il ricorso per cassazione contro le ordinanze emesse in materia di sequestro probatorio è ammesso solo per ‘violazione di legge’. Non è possibile chiedere alla Corte di Cassazione una nuova valutazione dei fatti o degli elementi indiziari. Il vizio di motivazione può essere denunciato solo se è così radicale da rendere il provvedimento totalmente mancante, contraddittorio o manifestamente illogico.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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